Edelgyth sospirò , passandosi una mano sul volto e osservando il volto rilassato di Ivar, disteso dormiente accanto a lei.
Con un sorriso ripensò alla notte precedente: le erano mancati quei momenti con suo marito.
Tuttavia non aveva più intenzione di avere alcun figlio, anche perché i guaritori le avevano espresso le loro perplessità riguardo il superamento di una quarta gravidanza .
Adesso tuttavia non ci voleva pensare, avrebbe preso ciò che gli dei le avrebbero dato.
Si voltò leggermente quando percepì lo sguardo penetrante di Ivar scivolarle addosso.
Quando incontrò gli occhi del marito, quest'ultimo si espresse in uno di quei sorrisi che avevano il potere di scuotere dall'interno l'animo di Edelgyth.
- Amor mio.- Ivar si sporse verso la moglie, facendo incontrare le loro labbra.
Edelgyth rispose prontamente al bacio, così Ivar lo trasformò in qualcosa di più passionale, profondo .
Si staccarono per mancanza di fiato, il vichingo iniziò a giocherellare con una delle ciocche dei capelli ribelli di Edelgyth.
Quest'ultima invece , fece scorrere le proprie dita tra i folti capelli bruni di Ivar .
- Sono preoccupata . Bjorn non me la conta giusta Ivar. Avresti dovuto vedere il suo sguardo ... la scintilla che lo illuminava ...-
Ivar fece un verso di disapprovazione.
- Non crucciarti ora, questo è il primo vero momento che passiamo insieme da quando sono tornato dall'Irlanda. Sei inverni senza poter vedere il tuo volto ...- affondò il viso nell'incavo del collo di lei, iniziandovi a lasciare una scia di baci che mozzarono il fiato di Edelgyth.
La regina di Kattegat tuttavia non era persona da dimenticare facilmente e così, ancora una volta, la sua lingua d'argento sferrò la sua mossa.
- Se ti sono mancata così tanto come dici, perché ti sei infilato nel letto di un'altra?-
Ivar interruppe di colpo il suo lavoro , sollevandosi di colpo.
- Per quale motivo devi essere sempre così irritante ?! Questa tua lingua avvelenata non mi era per niente mancata ...-
Edelgyth lo guardò arrabbiata e , portate le mani sul petto di lui, tentò di scrollarselo di dosso , senza ovviamente riuscirci.
Il petto muscoloso di Ivar, coperto da quell'intricata scia di tatuaggi, continuava a sovrastarla.
Gli anni di battaglie non avevano fatto altro che tonificare di più i muscoli del vichingo.
Edelgyth, sebbene ancora arrabbiata, fece scorrere le dita sugli addominali di lui, tracciando le scie delle numerose cicatrici presenti.
Si soffermò particolarmente su una che l'aveva colpita per la sua grandezza .
Partiva dal fianco destro e raggiungeva il centro del petto.
Edelgyth sollevò lo sguardo sul volto di Ivar.
- Come te la sei procurata questa ?-
- Un guerriero irlandese , il più forte guerriero che avessi mai incontrato. La sua spada roteava con una tale velocità da non essere visibile ai miei occhi.-
Edelgyth ascoltava rapita il marito, godendosi i movimenti circolari che lui faceva con le mani tra i suoi capelli.
- Si ruppe una ruota al mio carro da guerra e lo sbalzo mi fece cadere sul terreno. Il guerriero irlandese mi fu addosso. Iniziammo una dura lotta dalla quale uscii vincitore per miracolo. -
Si abbassò e lasciò un bacio all'angolo della bocca di lei, Edelgyth sentì il fiato del vichingo pizzicarle il collo.
- Credetti di morire quel giorno. Sarei finito nel Valhalla, ma avrei avuto il rimpianto di non aver potuto vedere te o i bambini un'ultima volta.-
Edelgyth rabbrividì nel sentire quel racconto e apprendere quanto fosse stata vicina a perdere il marito.
Ricacciò indietro le lacrime e scosse la testa - Non dirmi queste cose. Non voglio nemmeno pensare ad una vita senza di te , non voglio e non riesco. Cielo! Mi hai reso patetica ...-
Ivar la guardò serio - Non sei patetica. Ciò che provi sono i medesimi sentimenti che covo io stesso nel mio cuore.-
Edelgyth non smetteva mai di stupirsi di fronte alle parole del marito.
La risata cristallina di Ivar arrivò a solleticarle le orecchie .
- Sono lieto di essere ancora l'unica persona in grado di lasciare Edelgyth Lingua d'Argento senza parole !-
La stessa regina di Kattegat si ritrovò a sorridere.
- Cielo, pensare come eravamo all'inizio, io una ragazzina, tu un dannato orgoglioso.-
Ivar rise ancora una volta - Io? Sono io l'orgoglioso? Mia cara , hai anche senso dell'umorismo adesso..-
- In ogni caso, quella ragazzina sassone mi colpì subito. Dannazione sono stato proprio uno stupido... avrei dovuto apprezzarti di più, trattarti come meritavi...-
Edelgyth prese il volto di Ivar tra le mani - Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma non avere rimpianti ... una vita degna di essere vissuta, è una vita senza rimpianti. Se tu sei stato stupido, allora io sono stata infantile . -
Ivar sembrò soffermarsi specialmente sulle ultime parole - A rifletterci bene, sei ancora infantile .-
Edelgyth sbuffò - Cosa dici? Allora tu sei ancora uno stupido!-
Fu interrotta da un bacio di Ivar, che le tolse il fiato.
- Si si, interessante , molto interessante... ma adesso voglio godermi la mia bella moglie . Testarda, con una lingua lunga, orgogliosa , irritante e alle volte infantile, ma bella.-
Edelgyth rise - Che elogio! Hai elencato tutti i miei difetti Ivar il Senz'Ossa.-
- Ho dimenticato di aggiungere intelligente, astuta, amorevole , perfetta . Gli dei sono stati proprio benevoli a concedermi una moglie del genere.-
Edelgyth faticò a nascondere il rossore che le salì al viso .
- Sei proprio un adulatore ! Un dannato adulatore!-
Ivar sorrise un'ultima volta - O forse sono solo sincero.-
E , ancora una volta, si fiondò sulle labbra di Edelgyth.
Capitolo soft.
Quiete prima della tempesta .
XoXo
Sara 🐍
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Ficción históricaIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...