Edelgyth si svegliò accompagnata dal sorgere del sole.
Era tutta dolorante, ma voleva vedere suo figlio, il suo bellissimo bambino.
Non credeva che partorire sarebbe stato così faticoso, ma le levatrici ritenevano che il suo fisico era troppo minuto e che quindi era normale che ora si sentisse come se fosse stata calpestata ripetutamente da una mandria di cavalli .
Svannhild, che si trovava in un giaciglio accanto al letto della sua padrona , quando la udì destarsi , accorse al suo capezzale.
- Mia signora , siete sveglia!-
Edelgyth le sorrise debolmente e si stropicciò gli occhi.
Fece leva sulle braccia e , non senza fatica, riuscì a mettersi a sedere.
- Si cara, fammi portare il bambino , devo decidere il nome.-
Ma notò che Svannhild si era presa a mordere nervosamente il labbro.
- Veramente mia signora, il bambino ha già un nome... il re ce lo ha già comunicato..-
Edelgyth assottigliò lo sguardo fino a che i suoi pozzi bruni divennero due fessure.
- Oh, beh mi è concesso saperlo o forse anche questo esula dalle mie competenze?!-
Svannhild guardò preoccupata la regina , chinando leggermente il capo.
- Ma certo mia signora, al piccolo è stato dato il nome di Sigtrygg.-
Edelgyth storse il naso .
- Beh, è orribile , Ivar mi sentirà per questo. Scegliere il nome del bambino senza nemmeno consultarmi! Dopotutto il grosso del lavoro l'ho fatto io! .-
Svannhild se ne stava lì, seduta ai piedi del letto della giovane donna, assistendo al suo piccolo sfogo, torcendosi le mani e sviando lo sguardo leggermente imbarazzato.
- Comunque sia, fammi portare mio figlio, devo allattarlo.-
La regina dileguò la questione con un gesto della mano, facendo alzare Svannhild che prontamente , dopo aver fatto una piccola riverenza, uscì dalla stanza.
Edelgyth picchiettò le dita affusolate sulle coperte di pellicce .
Non poteva credere che Ivar avesse scelto il nome del bambino da solo!
Avrebbe dovuto come minimo consultarla, dopotutto era anche suo figlio...
Interruppe i suoi pensieri quando vide entrare la balia con suo figlio stretto tra le braccia.
Senza motivo fu attraversata da una fitta di gelosia alla vista della donna con in braccio il suo bambino.
- Grazie cara per esserti presa cura di mio figlio durante la mia degenza. Ora puoi pure lasciarlo a me , desidero allattarlo.-
La levatrice non le consegnò subito il bambino.
- Mia signora , l'allattamento non rientra nei vostri compiti di regina... è il compito di una balia...-
Edelgyth assunse un cipiglio irato.
- Beh da oggi non sarà così . Dammi subito mio figlio prima che ti faccia rinchiudere per la tua insolenza!-
La balia consegnò immediatamente il bambino alla regina che appena lo ebbe tra le braccia , tutta la sua rabbia svanì.
- Puoi andare ora.-
Rimasero solo lei e suo figlio.
Poté così osservarlo meglio .
Era un esserino davvero paffuto, con due occhioni che dal colore sembravano blu.
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...