Trėñtãśëtté

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Le luci soffuse delle numerose candele sparse per la sala , contribuivano a rendere l'atmosfera nel complesso molto opprimente.

Edelgyth non ricordava che i ricevimenti sassoni fossero così spenti e monotoni .

Essendosi ormai abituata al fragore di risate e al suono rude e vigoroso prodotto dalle melodie intonata dai guerrieri norreni, la litania sassone che ripeteva il menestrello di corte le parve tremendamente tediosa.

Non me ne sono mai resa conto? Si domandò sorpresa.

Il marito colse lo stupore sul suo volto.

- C'è qualcosa che non va , mio uccellino?-

Edelgyth si riscosse e puntò le proprie iridi castane in quelle glaciali del marito.

Aveva bevuto un po' più del solito, lo notò dal suo sguardo liquido.

- No , Ivar . Mi rendevo conto di come adesso io mi senta effettivamente fuori posto qui.-

Ivar piegó le labbra in un sorriso sghembo.

- Beh, è così che deve essere mia dolce regina.-

Ogni volta che la definiva sua, il cuore della ragazza minacciava di uscire dal petto.

Si sentiva terribilmente sciocca e infantile .

Continuava a fremere ad ogni suo tocco, ad ogni suo bacio ne bramava un altro, ogni qualvolta lui posava lo sguardo su di lei, desiderava che non lo rimuovesse mai.

Lo amava terribilmente.

Di un amore terrificante, pungente e doloroso, ma bellissimo.

- Si Ivar sarò anche cambiata, la ricordati sempre che nelle mie vene non scorre sangue norreno, ma sassone . Sono nata e cresciuta in questi luoghi così aspri , nel mio cuore io sento di non poter mai appartenere del tuffo alle tue terre.-

Si chiese se questo discorso lo stesse facendo più per se stessa che per il marito , tuttavia quest'ultimo sembrava troppo preso dalla conversazione che si stava svolgendo dinanzi a lui per curarsi di ciò che diceva la ragazza.

Re Alfred confabulava con uno dei suoi consiglieri, un noto vescovo guerriero .

Un uomo molto carismatico e affascinante, ma alquanto scaltro.

Edelgyth non riusciva a percepire ciò di cui stavano discorrendo, tuttavia colse una parola : Irlanda.

Cosa centrava l'Irlanda ? Un territorio alquanto selvaggio e i suoi abitanti non erano da meno.

Non ci era mai stata , ma d'altronde non si era mai mossa dal Wessex se non per recarsi nella vicina NorthUmbria.

Con la coda dell'occhio vide Ivar storcere il naso e stringere i pugni rabbiosamente, per un momento vide  nei suoi occhi la terribile scintilla che li animava quando diventava spietato e sadico.

Ma fu , appunto, solo un momento.

Il giovane uomo distolse lo sguardo, tuttavia nel farlo incontrò nuovamente quello della moglie e Edelgyth vide che ero un istante, un solo minuscolo istante , era sbiancato.

Allora nascondi qualcosa . Oh lo aveva capito , lo aveva perfettamente capito.

E Ivar lo sapeva , dopotutto aveva sempre saputo che sua moglie era una donna intelligente.

- Edelgyth , mi chiedevo se forse , dall'ultima mia vista, qualcosa fosse cambiato..-

La voce di Alfred la riscosse dai suoi torbidi pensieri .

- No, purtroppo no. Credo che il signore mi abbia destinato ad una vita consumata da un amore tormentato. Accetto questo mio destino , ora come ora , credo di voler solo la salute di Sygtrigg e del bambino in arrivo.-

- Quando hai deciso di dedicarti alla filosofia?- replicò divertito il giovane re .

Edelgyth sorrise - Mio caro, anche tu diventeresti un filosofo nella landa desolata che ora chiamo casa. Ma mi trovo bene , la gente ora che ho dato un erede al re, mi apprezza di più . Sono arrivata addirittura a farmi piacere il cibo!-

Alfred le prese una mano .

- Sai che se c'è qualcosa che ti turba , puoi parlarne con me. Sei come una sorella per me, lo sai bene.-

La voce del giovane aveva assunto una sfumatura grave , che ad Edelgyth fece un po' paura .

- So benissimo di potermi confidare con te, Alfred, ma ti assicuro che non v'è nulla che non va . Piuttosto, tu dovresti confidati con me! So che tu ed Ivar mi state tenendo all'oscuro di qualcosa!-

Aveva assunto un tono piuttosto rabbioso e di rimprovero, non sopportava essere tenuta all'oscuro di qualcosa.

Sentendosi in soggezione nell'osservare le iridi brune , in quel momento fiammeggianti, della cugina , Alfred dovette distogliere lo sguardo.

Si sentiva a disagio, Edelgyth lo aveva capito benissimo, tuttavia il cugino, con un sorriso tirato , liquidò la faccenda.

- Perché mai dovrei nasconderti qualcosa? Sai bene che tra noi non ci sono mai stati segreti..-

- La parola Irlanda ti dice niente?-

Alfred divenne tutto d'un colpo pallido, un lieve tremore gli scosse le mani e gli occhi chiari divennero come mare in tempesta.

Ho colto nel segno pensò Edelgyth.

Il cugino non poteva essersi rabbuiato così per nulla , la parola Irlanda aveva suscitato in lui, come in Ivar , una reazione anomala.

- Cosa dovrebbe suggerirmi? Mi sembra che ti stia dando troppo ai complotti, Dio , stai diventando come loro..-  non aveva mai sentito tanto disprezzo nella voce di Alfred e , il pensiero che questo disprezzo fosse rivolto proprio a lei, la mandó in bestia.

Sbattè violentemente le mani sulla tavolata, facendo cadere alcune stoviglie , suscitando così l'attenzione dei commensali.

- Re Alfred, credo che non sia più un piacere per me conversare con te, con permesso credo che mi ritirerò nelle mie stanze.-

Il tono usato traboccava d'ira, gli occhi lampeggiavano e sul viso si era formato del rossore.

Alfred chinó il capo e fece un cenno d'assenso.

Edelgyth nel lasciare la sala percepiva gli sguardi di tutti su di lei, compresi quelli del marito.

Oh, anche lui avrebbe avuto quello che si meritava!

Come si permettevano a nasconderle qualcosa? Forse dubitavano del suo intelletto??

Eppure alle volte si era dimostrato superiore anche al loro.

Credevano forse che , essendo donna si sarebbe sconvolta??

Ma lei era la stessa che a sangue freddo aveva tolto di mezzo l'amante del marito!

Che eseguiva sacrifici umani.

Sembravano non ricordarsi più con chi avessero a che fare.

Oh, ma lei avrebbe fatto in modo di rinfrescare loro la memoria.

|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora