Dïčįåšśęttė

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La neve era definitivamente arrivata a Kattegat.

Piccoli e soffici fiocchi si depositavano delicatamente sul terreno già di per sé ghiacciato.

Il clima non era mai stato così rigido ed Edelgyth , nonostante apprezzasse il climaaa rigido,ne soffriva terribilmente.

E ora, infatti, tremava dalla testa ai piedi, facendo battere tra loro i bei denti, nonostante fosse avvolta nella pelliccia del suo letto, accanto ad un focolare crepitante.

Era da più di una settimana che era in quella situazione, ferma nel letto.

Non aveva partecipato ai banchetti nè ai sacrifici, si era isolata da tutto.

Un po' per questa sua degenza dovuta al freddo, ma anche un po' per quello che era successo con suo marito.

Nonostante volesse vendicarsi per il torto e l'umiliazione subita, ne soffriva terribilmente.

Il suo cuore si era spezzato e da lì era iniziata a stare male.

Ivar non era venuto a trovarla e questo non la rendeva nè felice , nè triste.

Le lasciava solo un gran senso di vuoto.

Ora più che mai sentiva la mancanza della sua terra, del suo popolo, della sua famiglia.

Avrebbe tanto desiderato vedere Alfred, lui sarebbe stato in grado di tirarla su.

***
Ivar se ne stava tranquillamente seduto a giocare a scacchi con uno dei suoi uomini.

Ovviamente stava vincendo, in poche mosse aveva già accerchiato il re dell'avversario e sarebbe riuscito anche a fare scacco matto, se solo qualcuno non li avesse interrotti.

La guaritrice del villaggio, se ne stava in piedi nel bel mezzo della sala, attendendo che finalmente il giovane le desse la parola.

- Mio re, devo urgentemente conferire con te.-

Ivar fece un cenno e il suo avversario si congedò, ora la sua attenzione era tutta per la donna.

- Parla .-

- Mio re, sono preoccupata per vostra moglie.-

Gli occhi di Ivar si raffreddarono di colpo, ma non interruppe la donna.

- Non mangia quasi niente , non esce dalla sua stanza e quando sono andata a trovarla, il suo corpo era scosso dai tremori per il freddo.-

Ivar la guardò irritato - Dalle una delle tue medicine allora, non parlarne con me.-

La donna era incerta nel parlare, non voleva andare oltre, tuttavia proseguì il suo discorso .

- Credo che il suo non sia un male solo fisico...- vedendo l'incertezza negli occhi di Ivar, si affrettó a spiegare.

- Ecco io credo... credo che non sia felice qui. E questa infelicità la sta debilitando sempre di più.-

Ivar distolse leggermente lo sguardo, poi si decise a parlare

- E cosa consigli di fare ,donna??-

- Magari puoi giacere con lei. Sanno tutti che una gravidanza rallegra sempre il cuore di una donna.-

Ivar sorrise irritato,puntando il dito contro la guaritrice.

- Non sei stata forse tu a dirmi che non posso generare figli?? Dunque ora mi chiedi l'impossibile.-

- So cos'ho detto. Ma non sono sempre stata nel giusto. Avevo detto a tua madre che saresti morto, troppo debole per vivere e combattere, ma guardati ora, sei il re di Kattegat. Se gli dei vorranno, avrai dei figli.-

|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora