Quel giorno era una giornata di sole.
Il clima era mite, un evento strano per la penisola scandinava .
Ma l'animo di Edelgyth non era affatto sereno come il tempo.
Ivar non le rivolgeva la parola da ormai una settimana.
Lei non capiva davvero come si permettesse anche a tenerle il muso, dato che quello che lei aveva fatto, era stato una normale azione per rinsavire il suo onore di donna ferita e tradita.
Ma il marito era deluso dal suo comportamento, non si aspettava una mossa così crudele e meschina dalla giovane moglie.
La stessa donna che aveva avuto il coraggio di battersi con lui , non poteva essere capace di una così fredda e calcolatrice mossa.
Tuttavia, era proprio quello che era successo.
Gli dei non ne sarebbero stati contenti: loro non amavano i gesti codardi come l'avvelenamento.
Ma ciò che era fatto, era fatto, non si poteva più tornare indietro .
Edelgyth pensava che dopo aver ucciso la rivale, si sarebbe sentita meglio, ma non era così .
Aveva avuto una piccola soddisfazione appena compiuto il fatto, quando aveva letto terrore e sgomento negli occhi della lurida meretrice, ma poi quell'eccitazione, quell'adrenalina che l'aveva colta, era scemata .
In quella giornata di sole, la giovane donna si trovava con il marito , nel luogo dove lui l'aveva portata dopo la loro prima volta.
Sullo spiazzo erboso si vedeva la brulicante vita che animava la città di Kattegat.
Era una bella giornata, era un giorno di festa.
Vigevano infatti i preparativi per il mensile sacrificio in onore alla dea Freya, affinché vegliasse sulla gravidanza della giovane regina.
Ivar le passó una mano sul ventre.
Era un gesto che continuava a compiere, nonostante non parlasse alla moglie da un po'.
- Hai intenzione di non parlarmi ancora per molto?- chiese la ragazza, esasperata da quella situazione.
Ivar la guardò, si specchió in quei pozzi bruni che erano gli occhi della moglie e infine sospirò.
- Ho pensato molto a ció che mi hai detto quella sera.-
Edelgyth distolse lo sguardo, non voleva specchiarsi in quei pozzi celesti, perché sentiva che in qualche modo la stavano giudicando.
- Hai ragione, sono stato ingiusto con te, specialmente adesso , dove dovrei starti vicino.-
Le accarezzò dolcemente il ventre dove stava crescendo loro figlio.
L'attiró a sè, in un bacio dolce e delicato.
Rimasero stretti uno all'altra per tutto il pomeriggio.
Ma Edelgyth percepiva una strana sensazione, un turbamento interiore che non prometteva nulla di buono.
***Quella sera a cena, c'era un gran trambusto.
Tutti erano ancora eccitati e pieni di adrenalina a causa del sacrificio da poco consumato.
Questa volta, avevano ucciso degli animali e il sangue versato, era finito in coppe e boccali per il brindisi in onore alla dea.
Edelgyth aveva rimesso tutto .
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|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘
Historical FictionIX secolo dopo Cristo, Inghilterra. Edelgyth è una giovane principessa sassone cresciuta nella corte sfarzosa del regno più vasto delle Isole Britanniche: il Wessex. Nipote e cugina di re , si ritrova a destreggiarsi in una società misogina , propri...