Ĕpıľøğô

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873 dc.  Dublino, Irlanda.

Era giunto il momento per Ivar il Senz'Ossa, flagello del mondo,  di abbandonare questa terra.

Durante la sua lunga vita, aveva compiuto numerose imprese,  alcune gli avevano anche fatto raggiungere la fama di berserkr.

Aveva conquistato, razziato e ucciso uomini e donne, assoggettato i Sassoni e conquistato l'intero mondo norreno.

Sentiva la stanchezza che precede la morte e si chiese se il figlio Sigtrygg sarebbe stato un buon re.

Sperava fosse così,  tuttavia,  conoscendo l'indole del figlio, pregò gli dei affinché lo guidassero nel viaggio che lo attendeva.

Si portò d'istinto una mano al petto e incontrò il familiare freddo del metallo dell'anello di Edelgyth.

Un sorriso affiorò alle sue labbra,  al ricordo della moglie.

Sebbene fossero passati molti anni, ne ricordava perfettamente il volto, la risata, il portamento,  il dolce profumo di fiori.

Ogni notte la sognava e desiderava ricongiungersi con lei.

Finalmente era giunto il momento.

Ivar si abbandonò alla morte con serenità,  tuttavia poco prima del trapasso,  scorse dinanzi al suo letto una figura.

Era una donna in armatura : una valchiria.

L'armatura scintillante si intonava perfettamente al bagliore etereo che la donna emanava.

Ivar osservò il suo volto e d'improvviso un forte calore si propagò nel suo petto , proprio all'altezza del suo cuore malandato.

La valchiria aveva il volto di Edelgyth.

Ma non dell' Edelgyth che aveva perduto,  quella che era stata sfregiata da quella caduta dalle scale.

L' Edelgyth che ora stava dinanzi a lui, con un bellissimo sorriso dipinto sul volto, era la principessa sedicenne che aveva conosciuto in Wessex.

E in quel momento nemmeno lui si sentì più vecchio.

Gli sembrò di essere tornato l' Ivar venticinquenne che aveva portato all'altare quella giovane principessa sassone.

- Vieni Ivar,  è il momento di ricongiungersi. Tuo padre e tua madre ti attendono del Valhalla. -

Era da tempo che il vichingo non udiva quella voce e, nel sentirla, il cuore fece un ulteriore balzo nel suo petto.

Chiuse per un momento gli occhi, ripensando alla sua vita e , tutto sommato,  si rese conto di averla vissuta appieno.

La giovane Edelgyth gli allungò una mano e Ivar, sorridendole di rimando, la accettò.

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