Tręñtå

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Dopo aver lasciato Svannhild negli alloggi della servitù , non senza averla confortata e assicurata che Sigurd per il momento non avrebbe fatto nulla, si diresse verso la sua camera da letto.

Ivar era già lì e questa era l'ultima cosa che Edelgyth voleva.

Quando il vichingo si accorse che le mani e i piedi di sua moglie erano sporchi di sangue, si tiró su allarmato.

- È il bambino??- credeva si trattasse di un altro aborto.

- No, non preoccuparti , il bambino sta bene. È altro.-

Edelgyth prese un panno e dell'acqua e iniziò a strofinarsi le mani per rimuovere il sangue rappreso di Sigurd.

- Si tratta di tuo fratello Sigurd.-

Ivar sollevó un sopracciglio - Non l'avrai forse ucciso?-

Edelgyth rise - Certo che no, ma gli ho impartito una lezione . Ha tentato di usare violenza su Svannhild .-

Ivar sbuffò - Era necessario tutto ciò per una serva?- chiese scocciato, non capendo la gravità.

- Svannhild è mia amica e poi..- si chiese se fosse davvero il caso di raccontare tutto ad Ivar.

Edelgyth temeva la sua reazione.

- E poi?- la incitò il vichingo, capendo di non aver udito tutta la verità.

- Ivar, non è niente davvero..-

Ma Ivar voleva sapere.

- Edelgyth dimmelo , ora.- 

La voce cavernosa di lui, provocó uno strano effetto in lei che leggermente allarmata , vuotò il sacco.

- Ha.. ha tentato di violentare anche me..-

Ecco, l'aveva detto , ma appena pronunciate quelle parole, la reazione di Ivar non tardó ad arrivare.

- Cosa ha osato fare?! -

I suoi occhi brillavano di una luce maligna e il suo volto aveva i lineamenti contratti dalla rabbia.

- Ivar..- tentò di tranquillizzarlo lei, avvicinandosi a lui e prendendogli le mani.

- Lo uccideró per questo, lo farò squartare vivo e poi gli taglieró le viscere e le darò in pasto ai miei cani. Lurido farabutto.-

Edelgyth rabbrividì leggermente al pensiero , ma si riscosse subito.

Non poteva permettere che suo marito uccidesse il fratello, poiché sapeva che se ne sarebbe più avanti pentito e che ne avrebbe sofferto per il resto della sua vita.

- Ivar, Ivar ascoltami. Era ubriaco e non era in sè, molto probabilmente non mi aveva nemmeno riconosciuta .- mentì perché era quello che in quel momento bisognava fare, non c'era alcun bisogno di gettare altra carne sul fuoco.

- Non devi ucciderlo, non è necessario, dopotutto è sangue del tuo sangue.-

Ivar stava sbollendo un po' la rabbia, tuttavia nei suoi occhi persisteva quella scintilla maligna che la ragazza aveva visto solo in occasione dei sacrifici o delle esecuzioni pubbliche .

Era la vena sadica del marito che veniva fuori.

Era il momento in cui Ivar, suo marito , giovane uomo dall'aspetto angelico, si trasformava in Ivar il Senz'Ossa, capo clan vichingo e flagello del mondo, l'uomo temuto da tutti i suoi nemici per la crudeltà di cui solo lui era capace.

- E cosa dovrei fare?? Mi ha disonorato, ha tentato di disonorare te! Mia moglie! La mia donna! La sua regina! Deve morire per questo.-

Edelgyth scosse la testa.

|𝕸𝖞 𝖉𝖆𝖗𝖑𝖎𝖓𝖌 𝖉𝖆𝖗𝖐𝖓𝖊𝖘𝖘 |𝕴𝖛𝖆𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖓𝖊𝖑𝖊𝖘𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora