Capitolo 8.

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*il giorno dopo, il pomeriggio presto..*

Sono le 15.40.
Sono uscita presto oggi dopo aver mangiato qualcosa in camera mia.
Non volevo incontrare Benjamin.
Dopo ieri sera.
Non mi va ancora giù come mi ha parlato.
Pensando subito chissà cosa.
E comunque ho altro da fare.
Ad esempio ora sono dalla Fletcher.
Voglio parlare con lei.
Busso alla sua porta e, dopo qualche secondo, ecco che si apre.
Faccio un sorriso guardandola e notando, dietro di lei seduto, lui.
Kevin.
Oh, è qui.
Ed è Barry a quanto pare.
Mi tocco il collo indicando verso di lui: "Oh, scusi dottoressa.. Se è impegnata posso.."
Non faccio in tempo a girarmi che lei mi prende la mano sorridendo: "Nono, tranquilla, entra."

Entro fissando Barry e lui ricambia senza dir nulla.
Senza nemmeno fare un cenno.
Mi puzza.
Troppo serio per essere lui.
La Fletcher mi guarda sussurrando: "Non è Barry, fidati."
La guardo non capendo e lei riprende a parlare sottovoce muovendo la mano: "Da quando è venuto ha controllato che ogni cosa fosse al posto giusto.. Questo è il comportamento di Dennis. Lui è fissato col pulito."
Rimango ancora in silenzio e lei finisce il discorso facendo una smorfia: "So come farlo confessare. Guarda."

Non può fargli confessare una cosa non sicura, potrebbe essere veramente Barry solo nervoso.
Si risiede di fronte a lui sorridendo leggermente: "Barry.. Dobbiamo parlare."
Lui la guarda alzando le sopracciglia e lei riprende a parlare: "Voglio sapere.. Stai bene? È tutto ok?"
Lui annuisce confuso e lei muove leggermente la mano: "Sai perché te lo chiedo? Perché da quando sei entrato dalla mia porta hai visto ogni minimo particolare in stanza per vedere se era apposto.." poi fa un sorriso togliendosi gli occhiali: "..Ora, basata sulle descrizioni fatte da te, è Dennis quello fissato con la perfezione."

Lui guarda me per poi rifissare la Fletcher toccandosi il collo sorridendo leggermente: "E.. Con questo.. Che vuole dire?"
Ho il presentimento che non finirà bene.
Me lo sento proprio.
La Fletcher mette le mani sulle gambe sospirando: "Voglio dire che o Dennis ti sta influenzando.. O stai fingendo e sei Dennis."
Lui la guarda smettendo di sorridere per poi scuotere leggermente la testa.

Lei lo guarda appoggiando la testa sulla mano: "Te lo ripeto.. Dennis, sei tu?"
Lui la guarda facendo una risata, direi quasi nervosa: "Dottoressa Fletcher.. Sono Barry." poi muove leggermente la mano: "E poi, non è il momento di parlarne. C'è la ragazza, no?"
La Fletcher mi guarda facendomi cenno di raggiungerli: "La ragazza non dirà nulla a nessuno, tranquillo."
Barry sposta lentamente lo sguardo su di me e io annuisco leggermente.
Questa idea della Fletcher non mi piace.
Non può insistere dicendo che è Dennis quando può essere veramente Barry.
La Fletcher incrocia le braccia sorridendo ancora una volta: "Allora.. Sei Dennis, ho indovinato?"
Lui gira lo sguardo fissando il vuoto e lei riprende a parlare insistendo sul fatto di Dennis.

Sarei curiosa, si..
Ma non posso vederlo martellato con questo fatto.
Non si sente a suo agio e lo noto.
Anzi, direi che si sta anche innervosendo.
Guardo la Fletcher girandomi verso di lei: "Okay, ora può bastare, dottoressa. Può essere che Barry è solo nervoso oggi."
Lei mi guarda in silenzio annuendo e, appena mi giro verso di lui, lui mi guarda serio alzando un sopracciglio.
È Dennis.
Quello sguardo lo riconosco.
Però non posso dirlo davanti alla Fletcher.
Mi piego verso di lui appoggiando una mano sul suo braccio: "Sei.. Solo nervoso oggi. Vero, Barry?"

Lui guarda la mia mano per poi sollevare lo sguardo su di me annuendo leggermente.
Faccio un sorriso tenendo la mano sul suo braccio e, dopo un po', giro lo sguardo sulla Fletcher.
Lei sospira annuendo e sorridendo subito dopo.
Penso ci ha creduto.
Però non potevo più stare a guardare.

(...)

*il pomeriggio tardi, a casa di Laurel e Benjamin..*

Benjamin POV:

Sono seduto dietro la scrivania in camera mia.
Sono le 18.50.
Laurel non è ancora rientrata da stamattina.
E penso che, conoscendola, non lo farà.
So che dovrei scusarmi con Laurel, ma mi preoccupo solo per lei.
Ho esagerato col fatto di Christopher.
Però ero decisamente nervoso in quel momento.
E, anche se fosse, non smetterò di provare a scoprire chi è quell'uomo.
Non mi fido.
Decisamente non mi fido.
Sento bussare alla porta della mia stanza e vedo entrare Luke.
È rimasto qui stanotte.
Semplicemente per vedere che io e Laurel non ricomincevamo a discutere.
Lui fa un leggero sorriso incrociando le braccia: "Allora, tutto ok? Sto per andare a casa, per cambiarmi."
Annuisco e, appena sta per girarsi, mi alzo bloccandolo di scatto: "Aspetta aspetta."

Si gira confuso verso di me mollando la porta: "Dimmi."
Mi guardo intorno per poi toccarmi il collo: "Quando finisci di cambiarti, torna qui. Dobbiamo andare a cercare altre cose su quell'uomo."
Lui mi guarda inizialmente serio per poi fare una risata: "Stai scherzando, vero?"
Scuoto la testa non capendo e lui riprende a parlare smettendo di ridere: "Hai litigato con Laurel per questo fatto, Ben. Non pensi possa bastare? La situazione ti sta sfuggendo di mano."
Roteo gli occhi incrociando le braccia: "Avanti, Luke, non farmi la predica. Lo faccio solo per difendere Laurel."

Lui rimane inizialmente in silenzio e, dopo un po', riprende a parlare: "Così rischi che per difenderla, la perdi. Pensaci su, ora vado." poi esce dalla stanza chiudendo la porta.
Forse..
Forse ha ragione.
Rischio di perderla se continuo.
E non voglio.
Vabbene, per oggi penso non uscirò.
Penserò per bene a quello che mi ha detto Luke.
Ha ragione.

*Per strada, fuori dalla Fletcher..*

Laurel POV:

Scendo gli scalini del portone fermandomi sul marciapiede.
Tiro un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi.
La seduta è finita finalmente.
Sono stata lì per Dennis.
Dovevo aiutarlo a nascondere la verità.
Lui poi è andato via veloce e la Fletcher mi ha tenuto per chiedermi che ne pensavo.
Ho continuato a nascondere la verità.
E, forse, è meglio così.
Mi sento toccare la spalla e, appena riapro gli occhi, noto Christopher.
Che ci fa qui??
Cosa vuole ora??
Indietreggio leggermente guardandolo seria e lui fa un sorriso indicando il portone: "Ora vai da una strizza cervelli? Sei caduta in basso a quanto noto."
Faccio un sorriso finto gesticolando con una mano: "Già, e chissà come mai ci vado, eh? Ora lasciami in pace."

Sto per incamminarmi quando mi blocca, stranamente con calma, il braccio.
Giro la testa e lui, da fissarmi serio, fa un sorriso: "E col tizio strano? Ti vedi ancora, eh?"
Muovo il braccio facendogli mollare la presa per poi incamminarmi ignorandolo.
Come facevo a stare insieme a lui?!
Maledizione, quanto lo odio.

(...)

Continuo a camminare quando arrivo vicino a un palo fermandomi.
Non voglio tornare a casa oggi.
Benjamin insisterebbe con la storia di Kevin.
E non voglio sentirlo ancora.
Mi è bastato ieri sera.
La sua scenata poteva evitarla.
So che fa così per difendermi.
Da quando i miei non ci sono più, è lui che deve prendersi cura di me.
E lo ringrazio, ma avvolte esagera.
Prendo il cellulare e vedo l'orario:
19.30.
Forse potrei andare da Caroline?
Forse da Luke?
No, Luke no.
Di sicuro mio fratello starà con lui 24 ore su 24.
Metto le mani sulla faccia quando vedo una luce accendersi.

Giro lo sguardo verso la luce socchiudendo gli occhi.
Chi c'è dietro la luce?
Metto una mano per coprirmi il viso quando vedo la luce spegnersi.
Tolgo la mano e vedo che è lui.
Dennis.
Vestito ancora da Barry.
Lo guardo in silenzio e lui mi fissa attentamente: "che ci fai qui? In questa strada isolata da sola?"
Mi guardo intorno e, qualche secondo dopo, riguardo lui aggiustandomi la giacca: "camminavo dato che avevo bisogno di schiarirmi le idee."

Lui annuisce in silenzio per poi farmi cenno con la mano: "Andiamo."
Lo guardo confuso allargando le braccia: "Come andiamo? Dove mi vuoi portare?"
Viene verso di me prendendomi la mano serio: "Meglio se eviti di pensare in questa strada. Vieni da me."
Annuisco facendo un sorrisino in silenzio e lui abbassa lo sguardo notando le nostre mani.
Si guarda intorno sospirando e, dopo qualche secondo, mi molla la mano: "S-Scusa, andiamo."
Inizia a incamminarsi e lo seguo toccandomi il braccio.

Ho trovato un posto dove stare almeno.
Ringrazio veramente Kevin.
O, meglio dire, Dennis.
È strano che ogni volta che o lo tocco perché voglio o per sbaglio..
Mi guarda sorpreso.
Forse non se lo aspetta.
Vabbè, cercherò di capirlo.
Ora devo solo ringraziarlo.
Se non fosse stato per lui, sarei per strada ora.

Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora