Capitolo 55.

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Sento bussare alla porta e mi sollevo strofinandomi gli occhi.
È mattina.
Chi sarà mai?
Ho detto che voglio essere lasciata in pace.
Non mi sono ancora ripresa da ieri.
Voglio rimanere solo un giorno da sola.
Mi sollevo mettendomi seduta a letto sospirando: "Avanti."
Giro lo sguardo verso la porta e vedo entrare Joe.
Lo guardo confusa senza dir nulla e incrocia le braccia facendo una smorfia: "Io sto per andare da Jackson, voglio parlargli.. Vieni con me?"
Abbasso lo sguardo tirando un sospiro scuotendo la testa: "Non andare, rischi solo di metterti in pericolo e non voglio."
Sposto di nuovo l'attenzione su di lui e lui solleva le spalle: "Mi sento come se posso convincerlo, Laurel. Non voglio arrendermi."
Sto per parlare ma ecco che esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Rischia solo.
Però penso che Jackson potrebbe stare a sentire a lui.
Lo spero.
Non voglio che Joe rischia a causa mia.



(...)



*Qualche ora dopo, al Raven Hill Memorial..*



Joe POV:


Sto raggiungendo l'ufficio di Jackson.
Di sicuro starà lì.
E voglio parlarci.
Voglio almeno capirci qualcosa.
Che gli è successo.
Sto per entrare ma mi appoggio vicino al muro nascondendomi appena noto lui con quella dottoressa.
La Staple.
Voglio ascoltare.
Sono curioso di sapere che si dicono.

Jackson POV:

La Staple mi ossessiona in questi giorni.
E per completare il quadro, ha preso Kevin senza dirmelo.
Senza chiedermi se era una buona idea.
Sono il capo ma continua a fare come vuole lei.
Questo suo carattere deve cambiarlo definitivamente.
Soprattutto quando viene da me.
Lei appoggia le mani sulla scrivania visibilmente nervosa: "Hanno ucciso quattro delle mie guardie, chi sarà stato??"
Alzo le sopracciglia versandomi da bere e lei riprende a parlare: "Probabilmente tua cugina? Ma certo, vuole vendicarsi del fatto che Kevin è di nuovo qui."
Inizio a bere qualche sorso senza dir nulla.
Inutile che gli rispondo.
La lascio alle sue riflessioni.

Sto per bere un'altro sorso ma lei mi toglie il bicchiere dalle mani nervosa.
La guardo in silenzio e lei sbatte il bicchiere sul tavolo alzando la voce: "Parla, Maledizione!! Tua cugina mi uccide le guardie e tu stai qui a bere?!"
Mi avvicino lentamente a lei indicandola serio: "Allora, prima cosa vorrei ricordarti che sono le MIE guardie dato che io sono il capo, ma forse non te lo ricordi.."
Abbassa leggermente la testa e riprendo a parlare allontanandomi: "E secondo, Laurel non sarà stata. Era in ospedale, ti ricordi, grazie alla TUA caduta." poi la guardo incrociando le braccia.
Fa una risata muovendo una mano alzando le sopracciglia: "Che c'è ora la difendi? Tu sei quello che l'ha sempre trattata male quando veniva qui, quindi non guardarmi in quel modo. La mia colpa è pari alla tua in questo caso."

Non la sopporto quando fa così.
Ha un carattere odioso.
Ma mi serve.
Non posso farci nulla.
Faccio un leggero sorrisino annuendo per poi appoggiarmi alla scrivania: "Continua a parlarmi così e andrai a far visita alle tue quattro amate guardie."
Mi guarda smettendo di ridere tornando seria: "Sei stato tu?"
Alzo un sopracciglio scuotendo la testa: "Ti pare che io perdo tempo con quelle guardie? Avanti, Staple."
Rimane in silenzio per un po' e, appena sta per parlare, gli squilla il cellulare.
Risponde al telefono fissandomi per poi girarsi andandosene.

Tiro un sospiro girandomi verso la finestra guardando fuori.
Finalmente solo.
Non la sopportavo più.
Prima mi parla di Kevin.
Poi delle quattro guardie.
Viene qui solo quando ha da lamentarsi di qualcosa.
Sento dei passi dietro di me ma continuo a guardare fuori.
Sarà di nuovo lei.
La Staple.
Sento spostarsi una sedia e, all'improvviso, sento una voce familiare dire 'Jackson'.
Joe.
Che ci fa qui?
Che vuole da me?

Mi giro lentamente guardandolo in silenzio e lui mi guarda serio: "Sei stato tu a uccidergli le guardie?"
Guardo verso la telecamera senza farmi notare per poi guardare lui facendo una smorfia: "Vieni fuori con me se vuoi parlarmi."
Socchiude inizialmente gli occhi non capendo mentre lo supero andando verso la porta.
Mi fermo vicino alla porta aspettandolo e, dopo qualche secondo, si gira venendo verso di me mentre tiene il cellulare in mano.
Fantastico.
Avrà avvisato a Laurel di quello che sta facendo.
E che ora sta venendo con me.
Così se gli succede qualcosa, sanno già chi incolpare.
Ma io non sono la Staple.
Io parlo al contrario di lei.



(...)



Siamo fuori.
Poco lontano dall'entrata all'ospedale.
Così che possiamo parlare in pace.
Senza problemi.
E senza che nessuno ci dia fastidio.
Così può chiedermi tutto quello che vuole.
Tutto quello che si tiene dentro.
O, per meglio dire, tutto quello che Laurel tiene dentro.
Di sicuro è venuto qui come suo portavoce.
Mi fermo incrociando le braccia guardandolo serio: "Allora, parla."
Mi guarda in silenzio inizialmente per poi toccarsi il collo sospirando: "Ti ripeto: sei stato tu ad uccidere le sue guardie?"
Metto le braccia dietro la schiena alzando leggermente le sopracciglia: "E anche se fosse? Ormai è successo, bisogna andare avanti."

Muove le mani guardandomi con un misto tra confusione e poca rabbia: "Ma che ti prende?? Perché ti comporti così?? Tua cugina ha bisogno di te e tu gli hai voltato le spalle! Non sei così, Jackson, sei migliore di questo!!"
Roteo gli occhi sbuffando per poi aggiustarmi la giacca: "Laurel ha Ben, Luke, Caroline e a quanto pare anche te con cui parlare. E poi.." metto le mani nelle tasche dei pantaloni riprendendo a parlare: "migliore di come, scusa?"
Mi indica un po' ovunque tornando serio: "Migliore di tutto questo. Sei una persona buona, non sei cattivo."
Rimango in silenzio guardandolo e lui riprende a parlare socchiudendo gli occhi: "Pensi che tua sorella sarebbe felice di vederti adesso così? Lei è morta a causa di queste persone. Le stesse persone di cui ora tu sei il capo."

Abbasso leggermente lo sguardo senza dir nulla.
Non voglio rispondere.
Non so che dire anche se fosse.
Io sono libero di fare quello che voglio.
Joe socchiude gli occhi riprendendo a parlare confuso: "Aspetta.." poi mi guarda serio: "Non dirmi che stai facendo tutta questa sceneggiata solo per arrivare ad uccidere la Staple quando meno se lo aspetta solo perché si fida di te ora?"
Rimango inizialmente in silenzio per poi passargli accanto sbuffando non rispondendogli: "Devo tornare dentro, mi staranno cercando."
Joe mi ferma da un braccio guardandomi fisso.
Ricambio il suo sguardo e lui mi tocca la spalla serio: "Se stai facendo questo.. Fermati, Jackson. È troppo pericoloso."

Lo guardo serio inizialmente per poi fare un leggero sorrisino: "Sono solo all'inizio, Joe. Non mi fermerò fino a quando la Staple non capisce di lasciarvi in pace.. E se non lo capisce, allora ho altro in mente."
Sta per parlare ma riprendo a camminare aggiustandomi i capelli e la giacca.

Ho detto tutto a Joe.
Lo aveva capito ora da solo.
Quindi ho preferito dargli la conferma.
Ho un piano perfetto e spero che Joe ora lo dice agl'altri.
Così che non interferiscono o altro.
La cattura di Kevin è stata soltanto un piccolo intoppo nel piano.
Non me lo aspettavo.
Ma una volta portato al termine il piano, libererò Kevin.
Così che lui e Laurel possono stare finalmente tranquilli.

Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora