Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]

Capitolo 39.

Sono passati due giorni.
Due giorni da quando sono andato a quell'ospedale psichiatrico.
Meglio che non ci penso.
Ho avuto un'ansia incredibile.
Non sapevo nemmeno io se mi sarei calmata.
Sapere che una persona che mi ha salvato è lì dentro..
Non mi ha aiutato molto.
Ieri ho cercato informazioni su di lui.
Su David Dunn.
Ha un figlio a quanto pare.
Joseph Dunn.
Di 31 anni.
Wow.
L'ho contattato dicendo se potevamo vederci.
Dato che voglio parlarci.
Ha detto di vederci oggi pomeriggio vicino al parco.

Volevo andarci da sola..
Ma Jackson mi ha preceduto dicendo che se devo fare qualcosa, la devo fare con lui dato che mi vuole aiutare.
Beh, ha ragione, gli abbiamo chiesto aiuto con Christopher.
E lui mi vuole aiutare anche con Kevin.
Quindi ho accettato.
Siamo seduti, appunto, sopra il muretto del parco.
Aspettiamo Joseph.
Gli ho detto che mi può riconoscere basta che nota una ragazza bionda con la coda e la giacca di pelle rossa e un ragazzo castano accanto a lei con la giacca di Jeans.
Spero vivamente non ci sia nessun'altro come noi qui.
Mi tocco il collo sospirando e Jackson si stende appoggiando la testa sulle mie gambe: "Tranquilla, arriverà."
Annuisco in silenzio per poi fare un sorrisino: "Già, l'importante è che non ti addormenti."

Scuote la testa facendo un sorrisino sospirando subito dopo: "Spero che possa esserti d'aiuto quel ragazzo e non ti fa perdere tempo."
Tiro un sospiro sollevando le spalle rimanendo in silenzio.
È la stessa cosa che spero anch'io.
Non vorrei perdere tempo così.
Inutilmente.
Spero ci può aiutare.
Mi guardo intorno e noto un ragazzo venire verso di noi.
Si avvicina sempre di più per poi fermarsi rimanendo in piedi.

Lo guardo inizialmente confusa indicandolo subito dopo: "Sei.. Joseph Dunn?"
Lui annuisce facendo un leggero sorrisino senza dir nulla.
È biondo.
Occhi celesti.
È alto.
Fisico normale.
Ne palestrato ne nulla.
Direi che è anche timido.
O almeno sembra.
Si guarda intorno toccandosi, subito dopo, il collo facendo una piccola smorfia: "Perché mi hai cercato?"
Tiro un sospiro e, appena Jackson si alza in piedi, faccio lo stesso muovendo una mano: "Ho visto tuo padre al Raven Hill Memorial."

Mi guarda facendo un passo indietro scuotendo leggermente la testa: "Sei qualcuno che lavora lì per caso? Perché se è così, mio padre è una persona buona.. Non ha bisogno di un osped-"
Lo interrompo muovendo una mano cercando di calmarlo e convincerlo: "Nono, non lavoro lì. Sono una ragazza che vuole difendere una persona a cui tiene.. Una ragazza che non vuole che questa persona finisce lì dentro."
Mi guarda in silenzio abbassando poi lo sguardo.
Lui può capirmi.
Ha passato lo stesso col padre, no?
Può capire quindi come mi sento in questo momento.
L'ansia che ho, dato che vogliono Kevin.

Joseph scuote leggermente la testa alzando le spalle: "E cosa potrei fare io? Non sono riuscito a convincere quella dottoressa che mio padre non.. Non è la persona che lei dice."
Lo guardo confuso inclinando leggermente la testa di lato: "Come non è chi dice lei? Tuo padre mi ha salvato."
Lui annuisce muovendo le mani e sospirando: "Lo so, però dovevo mentire. Fargli credere che lui è normale così che lo lasciava in pace.. Ma non mi ha creduto." infine mette le mani nelle tasche dei jeans.
Mi dispiace vederlo così.
Forse posso aiutarlo a trovare una soluzione anch'io.
Lui aiuta me e io aiuto lui, no?
Cambio di favori.

Mi tocco il collo pensando a cosa dire di preciso per poi fare un piccolo sorrisino: "Facciamo così.. Tu mi aiuti con quello che ti ho appena detto e io ti aiuto con tuo padre in qualche modo, okay?"
Lui mi guarda sorpreso alzando le sopracciglia: "Aiutarmi con mio padre? Come?"
Sollevo le spalle sorridendo ancora muovendo una mano: "Mi verrà qualcosa in mente." infine allungo una mano verso di lui: "Allora, ci stai?"
Guarda prima me e poi la mia mano, direi, pensandoci su.
Spero di sì.
Gli ho detto che lo aiuterò.
Quindi dovrebbe accettare.
Annuisce dopo qualche secondo prendendo la mia mano e ricambiando la stretta.