Sono seduta in uno di quei Internet Cafè.
Dove puoi usare il computer senza problemi.
Devo cercare informazioni su quel luogo.
Sono passati due giorni da quando ho iniziato e non ho fatto un passo avanti.
Tra Jackson e poi andavo da Kevin anche, non ho avuto molto tempo.
Ora almeno posso.
Ho tempo.
Prima che mi vedo con Jackson.
È uscito dall'ospedale.
La madre, mia zia, voleva venire a casa e lui ha usato la scusa che deve uscire con me.
Quindi per precauzione usciamo veramente, in caso viene.
Non mi faccio problemi.
È mio cugino.
Lo tratto come se fosse un secondo fratello per me.
Lui, Benjamin, Luke e Caroline sono gli unici che mi sono stati accanto quando..
È successo quella cosa.Muovo la rotella del mouse verso giù andando sotto per la pagina.
Ed ecco una pagina interessante forse.
'Raven Hill Memorial: Psychiatric Hospital.'
E continua con 'Ellie Staple'.
È il nome della dottoressa.
Una ricerca su di lei.
Finalmente.
Clicco la pagina aspettando che si carica.
Prendo il cellulare attivando il blocco e vedo l'orario.
Le 10.30.
Ah beh.
È un'ora che sono qui.
Mai stata un'ora davanti al PC a cercare delle cose.
La pagina si carica quando all'improvviso mi sento toccare la spalla.
Mi giro di scatto per lo spavento e noto lei.
La dottoressa.La guardo alzando le sopracciglia in silenzio e lei indica verso il PC: "Fai ricerche sul Raven Hill Memorial a quanto vedo."
Muovo il mouse verso la 'x' della pagina per poi alzarmi dalla sedia riprendendo il cellulare: "Si.. Cioè no, ero solo curiosa di alcune cose.. Nulla di più."
Sto per incamminarmi quando mi prende il braccio fermandomi.
Non potete capire che ansia che ho.
Spero non ha da farmi una ramanzina.
Spero non ha capito anche il motivo vero.
Giro leggermente la testa e lei fa un sorriso, che mi sembra decisamente falso, toccandomi la spalla: "Che dici se ti faccio vedere direttamente il posto?"
Alzo le sopracciglia pensandoci su inizialmente per poi annuire.
Prendo il cellulare mandando un messaggio a Jackson.Meglio se viene con me.
Non mi sento molto sicura con lei.
Decisamente no.
Almeno se sono con lui, sto al sicuro.(...)
*Qualche ora dopo, al Raven Hill Memorial..*
Scendiamo dalla macchina della dottoressa e alzo lo sguardo verso la struttura.
Wow.
È enorme.
Da fuori sembra..
Decente?
Si, certo.
Decente.
Ma che dico.
È un'ospedale psichiatrico.
Non mi da decisamente sicurezza.
Guardo Jackson in silenzio e lui ricambia lo sguardo.
Penso che a nemmeno lui piace come posto.
Come posso capirlo.
La dottoressa sale gli scalini che portano al portone dell'entrata facendoci cenno: "Seguitemi."
Tiro un sospiro salendo i scalini con Jackson e seguendola.Arriviamo in cima e noto delle guardie vicino alla porta, aperta, che ci fissano.
La dottoressa fa un sorriso toccandomi una spalla guardando loro: "Loro due sono con me, tranquilli."
Loro annuiscono e lei riprende a camminare e noi, ovviamente, la seguiamo senza fiatare.Questo corridoio lungo non mi piace.
Lei si ferma vicino a una porta di metallo prendendo delle chiavi: "Ti do un'esempio di persone che trattiamo."
Apre la porta tenendola leggermente socchiusa e accende la luce.
C'è un uomo.
Di colore.
Capelli neri tendenti sul grigio.
Sulla sedia a rotelle.
Ma che diavolo?!
Sembra..
Addormentato.
Non si muove.
Lo guardo attentamente e la dottoressa riprende a parlare: "Lui si chiama Elijah Price, chiamato l'uomo di vetro, dato che le sue ossa sono fragilissike. Sembra normale dopotutto ma meglio non stargli attorno. Ha una mente incredibile e può pianificare qualsiasi cosa in due secondi."
Alzo le sopracciglia guardando la dottoressa e lei si posiziona dietro la porta per chiuderla finendo di parlare: "Per questo lo teniamo sedato, meglio evitare."Rigiro lo sguardo sull'uomo e noto una cosa strana.
Mi sta fissando ora.
Prima fissava a terra quando ero con la dottoressa a guardarlo.
Ora guarda me.
Com'è possibile?
È sedato.
Guardo Jackson aprendo leggermente la bocca e, appena rifisso 'Elijah', noto che guarda di nuovo a terra.
È decisamente inquietante.
La dottoressa chiude la porta con la chiave per poi farci cenno.Mi deve far vedere ogni paziente?
Perché non ci tengo.
Già uno mi ha messo inquietudine.
Non vorrei scappare di qui.
Si ferma davanti a un'altra porta aprendo una finestrella.
La guardo confusa, affacciandomi subito dopo.
C'è un'altro uomo.
Bianco questa volta.
I capelli pochissimi, quasi nulla direi, sono bianchi.
Barba poca ma bianca anch'essa.
La dottoressa mi tocca la spalla parlando ancora una volta: "Lui è David Dunn."
Eh?
Come se lo conoscessi.
La guardo confusa e lei riprende a parlare: "Ha avuto un'incidente ferroviario ed è stato l'unico sopravvissuto. Da quel momento ha una forza incredibile, è capace di piegare il metallo, e se tocca qualcuno.. Può vedere qualche flash di ciò che farà."Noto questo David fissarmi confuso a braccia incrociate per poi alzare le sopracciglia, direi quasi sorpreso.
Le chiude la finestrella riprendendo a camminare parlando: "Gira di notte con una specie d'impermeabile verde scuro, lo chiamano il vigilante."
Ora che ci penso..
Forse è l'uomo che mi ha salvato dalla macchina quando ero con Benjamin.
L'uomo con l'impermeabile.
La seguiamo e, appena sta per parlare, la interrompo fermandomi: "Mi spiega perché mi ha fatto vedere quei due pazienti? Che c'entrano?"Lei fa un sorrisino guardandomi mettendo le braccia dietro la schiena: "Cercavi informazioni su di me, no? Loro due sono due pazienti miei. Non lo avete capito? Sono specializzata in persone che credono di essere supereroi. Per questo cercavo quell'uomo l'altra volta, il vostro amic-"
La interrompo incrociando le braccia seria: "Non è nostro amico."
Mi guarda tornando seria e riprendendo a parlare: "Quel ragazzo mi ha detto che quest'uomo sa scalare muri e che una volta lo sparò e non si fece nulla. Io posso aiutarlo, per questo lo cerco."
Wow.
Christopher ha spiegato tutto a lei insomma.
Non ha saltato nulla.Rimango in silenzio non sapendo che dire e Jackson alza un sopracciglio parlando serio: "Peccato che non c'è quell'uomo. Ha visto anche lei stessa, quindi può smettere di cercare."
La dottoressa scuote la testa facendo un sorriso: "Devo prima informarmi bene, se poi non trovo nessuna informazione, la smetterò."
Mi tocco il collo alzando una mano e sospirando: "Scusi, non mi sento bene, meglio se vado. Andiamo Jackson."
La dottoressa annuisce indicando dritto: "Basta che rifate il corridoio, spero che ti riprendi."Giro leggermente lo sguardo guardandola per poi, camminare con Jackson.
Meglio se esco da qui.
Il fatto che cerca Kevin.
Il fatto che già sa due cose.
Mi ha messo ansia.
Anche troppa.(...)
Siamo fuori dal questo posto.
Abbiamo sceso gli scalini e ora possiamo parlare.
Almeno non ci sente nessuno.
Nemmeno le guardie.
Jackson mi prende un braccio fermandomi confuso: "Che hai? Come hai deciso andare via?"
Alzo le mani leggermente muovendole e parlando velocemente per l'ansia: "Lei.. Lo cerca e non si vuole arrendere, Jackson. Non voglio che finisce qui."
Mi guarda in silenzio e riprendo a parlare indicando verso l'edificio: "L'ultimo uomo che ci ha fatto vedere, David, mi ha.. Ci ha salvato la vita a me e Benjamin quando Christopher ha tagliato i freni alla macchina.." infine metto una mano sulla fronte per l'ansia: "..Ci serve qualcun'altro che ci aiuti. Non so, ho la sensazione che da soli non ci riuscia-"
Lui mi tocca la spalla interrompendomi serio: "Non abbiamo bisogno di nessun'altro, okay? Siamo io, Ben, mia sorella, Luke e Caroline. Siamo già troppi e ci riusciremo."Annuisco toccandomi il collo per poi abbracciarlo.
Lui ricambia l'abbraccio toccandomi la testa.
Voglio saperne di più anche su questo David Dunn.
Mi ha salvato e non penso merita di stare qui.
Idem Kevin.
Non finirà qui dentro.
Farò di tutto per non farlo finire in uno di quelle celle.
Ho promesso di aiutarlo.
E se finisce qui, posso decisamente dire che, ho fallito.
Kevin è importante per me.
E non finirà mai qui dentro.
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Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]
FanfictionLaurel Amber. Fidanzata con Christopher. La loro relazione non va bene da molto. Tra litigi e vari problemi causati dalla troppa gelosia del ragazzo. Il fratello, Benjamin, e la sua migliore amica, Caroline Roger, gli dicono sempre di chiuderla l...