Capitolo 44.

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*tre giorni dopo..*

Laurel POV:

Non vedo o sento Jackson da tre giorni.
Sarà successo qualcosa.
Ne sono sicura.
Non è tipo che scompare nel nulla.
Senza dire dove va o cosa deve fare.
Ho provato a chiamare Caroline prima.
Per sapere cosa ne pensa lei.
Ha il telefono spento.
Che diavolo hanno entrambi??
Che fine hanno fatto??
Mentre penso a loro, sto raggiungendo l'Ospedale Psichiatrico.
Voglio vedere Kevin.
E non andrò via finché non me lo fanno vedere.
Questo è poco ma sicuro.
Raggiungo l'ufficio della Staple e apro velocemente la porta.
Solleva lo sguardo guardandomi rimanendo dietro la scrivania seria.

Vado verso di lei mettendo le mani sui fianchi parlando senza giri di parole: "Voglio vedere Kevin."
Lei fa un sorriso ironico spostando l'attenzione sul computer: "Pensavo non esisteva nessun Kevin per te."
La guardo sbattendo una mano sulla scrivania seria: "Ascolti, forse non ha capito. DEVO vedere Kevin, quindi non m'interessa il discorso che vuoi farmi o quello che pensi.. Devi portarmi da lui."
Smette di picchiettare le dita sulla tastiera tirando un sospiro: "Non è giorno di visite oggi."
Ancora?
Insiste?
Non m'interessa cos'è o cosa non è oggi.
Deve farmi andare da Kevin.

Rimango ferma guardandola senza far un movimento e lei sposta lo sguardo di nuovo su di me.
Rimane qualche secondo a fissarmi per poi alzarsi prendendo le chiavi: "D'accordo, oggi chiudo un'occhio perché sembra che ti sei alzata dal lato sbagliato del letto. Ma la prossima volta che mi parli così, chiamo le guardie."
Si incammina fuori dall'ufficio e, prima di seguirla, mi fermo guardando confusa a terra al lato della scrivania.
Okay, forse non è una cosa stranissima.
Ma c'è uno zaino nero.
Forse qualcuno delle guardie l'ha dimenticato.
Eppure perché mi sembra strano vederlo qui?
Non lo so.
Ma forse è meglio seguirla.
Prima che cambia idea.

Esco dall'ufficio chiudendo la porta alle mie spalle e seguendola.
Non vedo l'ora di vedere Kevin.
Di rivederlo dopo quattro giorni.
Spero stia bene.
Non voglio che sta male.

Dopo aver salito delle scale e, dieci minuti dopo, eccoci fuori dalla stanza di Kevin.
La dottoressa sbuffa mettendo la chiave nella serratura e, prima di aprirla, mi guarda seria: "Hai venticinque minuti solo oggi, sprecali bene. La prossima volta potrai avere di più di tempo."
Apre la porta e, appena entro, la chiude.
Mi giro verso la porta notandola ancora fuori per poi rigirarmi.
Eccolo lì.
Kevin.
Seduto sul letto.
Con una maglia e dei pantaloni gialli.
Sposta lo sguardo su di me alzandosi mettendo le mani sulle ginocchia.

Wow.
Fa uno strano effetto vederlo qui.
In questa stanza.
Gli vado contro facendo un piccolo sorrisino forzato: "Ehy."
Lui guarda prima me poi la porta e infine risposta lo sguardo su di me: "Ehy, che ci fai qui? Perché sei venuta?"
È Dennis.
Lo riconosco anche senza occhiali.
Ormai li conosco.
Gli tocco una spalla facendo tirando un sospiro: "Volevo vederti. Sono andata dalla Fletcher qualche giorno fa-"
Mi interrompe mettendo una mano sul collo: "Non.. Non volevo farlo. È stato Christopher che-"
Lo interrompo io questa volta toccandogli il braccio: "Lo so, tranquillo. Non devi convincermi di qualcosa che già so."

Annuisce inizialmente in silenzio, poi alza le sopracciglia confuso: "Tuo cugino non è entrato? Volevo scusarmi per quello che è successo."
Abbasso la testa sedendomi sul letto.
Già.
Jackson.
Risollevo lo sguardo verso di lui toccandomi il braccio: "È.. È sparito da qualche giorno. Non risponde alle chiamate, non è tornato a casa.."
Si siede accanto a me rimanendo in silenzio guardandomi.
Spero di trovare Jackson.
Ho un brutto presentimento.
Spero che mi sbaglio.

*Un'oretta dopo, fuori dall'ospedale..*

Sono appena uscita.
Dopo che ho finito la visita, sono andata nell'ufficio della Staple.
Dovevo riprendermi le chiavi e il telefono che ho dovuto lasciare.
Ora sono fuori.
E sul telefono non c'è nemmeno una chiamata di Jackson.
O di Caroline.
Ma che fine hanno fatto?!
Compongo il numero di Jackson riprovando a chiamarlo.
Aspetto qualche secondo e sento una cosa strana.
Sento una specie di squillo.
Ma in lontananza.
Giro lo sguardo verso il bosco e corro per raggiungerlo non chiudendo la chiamata.
Se questa è la suoneria di Jackson..
Quindi lui è qui nel bosco.
Ma che sta facendo??

Passa qualche minuto e sono nel bosco.
Ritento la chiamata guardandomi intorno e sento la suoneria vicinissima a me.
Sposto dei cespugli tenendo il cellulare in mano: "Jackson!"
Mi fermo guardandomi intorno e subito dopo abbasso la testa notando il telefono a terra.
Ma..?
Cosa..?
Che cosa sta succedendo?

*Nel frattempo..*

*qualche ora prima..*

Jackson POV:

Sto andando in cerca della stanza.
Caroline l'ho fatta rimanere verso la porta d'emergenza.
È tipo il punto di ritrovo.
Prima gli è squillato il telefono.
Era Laurel.
Spero non ci hanno scoperto.
Continuo a camminare vicino al muro rimanendo basso.
Mi affaccio per guardare se la strada è libera ed è così.
Arrivo vicino a una porta e alzo lo sguardo leggendo 'vietato l'accesso'.
Può essere qui.
Apro lentamente la porta e noto di fronte a me degli schermi.
Le telecamere delle stanze.
Mi avvicino guardando attentamente una per una cercando Kevin.
Ed eccolo lì.
In una stanza.
Lo schermo dice 'Stanza 343'.
E noto pure David dalle telecamere.
'Stanza 345'.
Mi allontano lentamente dagli schermi per uscire dalla stanza quando mi sento prendere da dietro.
Cerco di muovermi e, appena sto per aprir bocca, qualcuno mi colpisce dietro la testa.
Cado a terra guardando inizialmente sfocato per poi perdere i sensi.

*Presente..*

Apro gli occhi mettendo una mano sulla testa.
Mio dio, che dolore.
Dove mi trovo?
Sembra una specie stanza.
Stanza è dir troppo.
C'è solo un letto.
Una stanza decisamente vuota.
Giro lo sguardo verso la porta e noto che è diversa dalle altre.
È con le sbarre.
E dietro c'è una porta normale di ferro.
Ma che diavolo..?
Sento poco sopra alla bocca qualcosa di caldo e avvicino la mano toccandomi il punto.
Allontano dopo un po' e noto che è del sangue.
Mi è uscito del sangue dal naso.
Forse avrò preso qualche botta.
Ma Caroline?
Mi guardo intorno e, dopo un po', noto la porta aprirsi ed ecco lei.
La dottoressa.
Oh ecco.
Sembrava strano che non c'era qualcuno dietro a questo.

Si siede su una sedia di fronte a me facendo una smorfia: "Allora, tutto bene?"
La guardo rimanendo in silenzio e lei riprende a parlare: "Spero che la botta che una delle guardie ti ha dato in testa, non è stata troppo forte."
Scoperto il sangue.
Comunque devo dire che c'è andato leggero.
Per essermi uscito il sangue non immagino che ha fatto.
Mi metto seduto meglio mentre lei incrocia le braccia iniziando con le domande: "Ti ha fatto venire tua cugina qui?"
Faccio una piccola smorfia scuotendo la testa: "Mia cugina non mi vede da diversi giorni, quindi direi proprio di no."

Lei annuisce per poi alzare le sopracciglia: "Allora perché sei qui? Per Kevin? Perché se è così, è tempo sprecato."
Alzo un sopracciglio muovendo una mano serio: "Ascolti, se pensa che gli direi perché sono qui, è un'illusa."
Mi guarda alzandosi dalla sedia facendo un sorrisino.
La guardo confuso e lei riprende a parlare: "Sei con qualcuno o sei solo?"
Non ci penso nemmeno su un secondo che rispondo velocemente: "Solo. Non mi piace la compagnia."

Lei annuisce ancora una volta per poi girarsi raggiungendo la porta.
Faccio una smorfia serio incrociando le braccia: "Può lasciarmi uscire ora? Così torno a casa."
Si ferma fuori tenendo la porta con una mano: "C'è ancora tanto che devi dirmi. Per ora avrai una buona permanenza qui."
Eh?
Mi alzo di scatto per raggiungere la porta però la chiude velocemente.
Metto le mani, sulle sbarre scuotendo la porta dal nervoso.

Maledizione.
Non ci voleva proprio!!
E se trovano Caroline?!
Devo trovare un modo di uscire di qui!
Prima che la trovano e mettono anche lei in una di queste stanze!!

Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora