Capitolo 15.

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*Il giorno dopo, il pomeriggio..*

Sono fuori casa di Christopher.
Mi ha chiesto di andare nel pomeriggio.
E io come la stupida che ho fatto?
Sono venuta davvero.
Potevo lasciarlo così.
Come lo scemo ad aspettare.
Invece no.
Sono venuta.
Voglio fargli la ramanzina ma ho una strana sensazione.
Busso alla porta tirando un sospiro e, dopo un po', si apre e noto Chris serio: "Sei venuta."
Incrocio le braccia e lui mi fa spazio per farmi entrare: "Vieni, entra."
Annuisco senza dir nulla ed entro guardandomi intorno.
Mi passa accanto e, appena mi sfiora il braccio con una mano, mi sposto di scatto.

Mi guarda in silenzio per poi indicare verso la sua stanza: "Aspettami lì, sto finendo di parlare al telefono in cucina."
Bene.
Meglio così.
Dieci minuti sola mi faranno bene.
Vado in camera sua sedendomi sul letto e sospirando guardandomi intorno.
Sapere che fino al mese scorso venivo qui.
Adesso non voglio nemmeno vederla in fotografia questa casa.
Ma rieccomi.
Purtroppo.
Sento aprirsi la porta dopo qualche minuto e vedo entrare Christopher.
Si siede sul letto anche lui e, appena sta per toccarmi la mano, la sposto seria: "Cosa vuoi?"

Mi guarda inizialmente senza dir nulla poi inizia a parlare muovendo la mano: "Ascolta.. Lo schiaffo che mi hai dato qualche giorno fa me lo meritavo per quello che ti ho fatto passare. Ho realizzato che quando stavamo insieme ho esagerato un po'.. E non provare a dire il contrario."
Lo guardo parlando freddamente e seria: "No, infatti, hai ragione. Ma non direi solo un po' ma tanto."
Mi guarda e, appena sta per parlare, lo interrompo alzandomi dal letto gesticolando: "E sai cos'è che mi dà rabbia? Che io speravo che tu cambiavi. Quindi si, puoi avere tutte le colpe del mondo.. Ma ne ho anch'io."

Si alza dal letto venendo verso di me allungando una mano e sorridendo: "Sono felice che abbiamo chiarito che la colpa è di entrambi. Ora potremmo riprovar.."
Lo interrompo spostando la mano confusa: "Che? Forse hai sbattuto la testa. Non provo più nulla per te."
Sto per incamminarmi verso la porta della stanza quando mi blocca dal polso.
Mi giro guardandolo e Chris trasforma il suo sorriso in una smorfia seria mentre alza la voce: "Ah! Forse perché provi qualcosa per quel tipo strano?!"
Ora ricomincia.
Nomina Kevin.
Ha davvero scocciato.
Gli faccio mollare la presa per poi fare una risata ironica: "Si, già. Non ti va solo giù il fatto che non provo niente per te adesso e che mi devi lasciare in pace."
Sto per riprendere a camminare quando viene verso di me prendendomi dalla gola.

È uscito pazzo?!
Che diavolo gli prende ora?!
Metto le mani sulla sue cercando di liberarmi facendo una smorfia.
Lui mi guarda alzando la voce decisamente nervoso: "Non ci prova ad andare via! Dobbiamo finire il discorso!!"
Continuo a muovermi e lui mi tiene ancora sbattendomi sul letto.
Ma che diavolo ha?!
Non si è mai innervosito così!
Cerco qualcosa da prendere mentre lui continua a gridarmi contro diverse cose.
Sinceramente non m'importa cosa grida.
Voglio solo liberarmi e andare via.

Chiudo gli occhi stringendoli e, appena li riapro, riesco a tirare un calcio a Christopher.
Mi molla piegandosi e mi alzo uscendo dalla stanza tossendo.
Ora voglio rispondere.
Ho subito per troppo tempo.
E adesso basta.
Mi fermo vicino un mobile aprendo l'unico cassetto e trovando una cosa che non mi aspettavo.
Una pistola.
Che ci fa con una maledetta pistola?!
A che gli serve?!
La prendo in mano confusa e, appena sento i suoi passi, mi giro verso di lui.
Si ferma di scatto guardandomi e toccandosi l'addome: "Posa quell'arma. Non è un giocattolo."

Lo guardo spalancando gli occhi alzando la voce: "Lo so che non è un maledetto giocattolo!! Che ci fai con questa?!"
Mi guarda alzando anche lui la voce per rispondere: "Non sono affari tuoi! Ora mettila giù!" poi inizia a venire verso di me di scatto.
Lo guardo spalancando gli occhi spaventata e all'improvviso mi parte un colpo.
Christopher si ferma di scatto toccandosi la spalla e guardandomi.

Oddio..
L'ho sparato..?
Davvero?
Lascio cadere la pistola mettendo le mani sulla faccia.
So che può avermi maltratta..
Ma non lo avrei mai sparato.
Devo chiamare un'ambulanza veloce.
Prendo il cellulare componendo il numero mentre Christopher cade a terra tenendosi la spalla dolorante e gridando dal dolore.
Cosa diavolo ho combinato..

(...)

*Diverse ore dopo, la sera, fuori dall'ospedale..*

Chris è sopra in una stanza.
Hanno detto che ho fatto in tempo perché se tardavo rischiava.
Non posso crederci ancora di averlo fatto.
Non l'ho fatto apposta, questo lo so..
Ma dovevo lasciare la pistola dov'era.
Metto le mani sulla faccia sentendomi le lacrime scendere.
Sento dei passi e, appena mi giro alzandomi, noto Benjamin che mi fissa confuso: "Che diavolo è successo??"
Gli vado incontro abbracciandolo di scatto iniziando a piangere.
Non piango per niente.
Piango perché per uno sbaglio che ho fatto, ora Christopher si trova qui.
Mi aveva detto alla casa di inventare una scusa.
Ha trovato lui una storia.

Io non sapevo che dire.
Forse oggi era meglio se non andavo.
Ci stacchiamo e lui mi tocca la guancia preoccupato: "Lau, che succede? Mi hai mandato quel messaggio dicendo che eri qui per Christopher, che gli è successo?"
Lo guardo mettendo una mano sul collo cercando di calmarmi: "Ero andata da lui siccome voleva parlarmi.. Ad un tratto mi aveva preso dalla gola e quando sono riuscita a liberarmi ho trovato una pistola dentro un cassetto.. Non volevo farlo ma mi aveva spaventato e l'ho sparato.."
Lui mette una mano vicino alla bocca spalancando gli occhi per poi toccarmi la spalla: "Ma sta bene? Cosa avete detto all'ospedale?"
Mi guardo intorno toccandomi il braccio: "Ora sta sopra in una stanza.. E non lo so che ha detto, ha inventato lui una storia."

Ha nascosto la verità, si..
Però questo non cambia che l'ho sparato.
E se sbagliavo?
Se invece della spalla lo prendevo da un'altra parte?
Non ci voglio nemmeno pensare.
Benjamin mi tocca il braccio sospirando: "Vai a casa, Se ci sono novità, ti avviso al massimo."
Ah beh, meglio se rimane lui.
Dopo oggi non voglio più avere nulla a che fare con Christopher.
Sia perché mi stava strangolando..
Sia perché l'ho sparato.
E non vorrei che la prossima volta succeda di peggio.
Guardo Benjamin tirando un sospiro annuendo: "Vabbene.. E se Christopher chiede di me, digli solo che mi dispiace. Non volevo che finisse così."

Lui annuisce dandomi un bacio sulla fronte e poi mi giro incamminandomi.
Attraverso la strada quando noto poco più avanti Kevin vicino ad una macchina.
Dennis, come sempre.
Che ci fa qui?
Avrà seguito lui mio fratello ora?
Lo guardo in silenzio e lui, dopo un po', apre lo sportello salendo in macchina per poi partire.
Non so che ci faceva qui.
Però ci penserò nei prossimi giorni a chiederlo.
Ora voglio solo andare a casa.
Non so se riposerò o meno.
Ma almeno voglio stendermi.
Questa giornata è stata infernale.

Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora