È pomeriggio.
I nostri cugini stanno arrivando.
Lo hanno detto un'ora fa.
E non sono ancora arrivati.
Come minimo non vengono.
Come ho già detto a Ben, non li vediamo da un'anno.
Mi sembra ovvio che non vorrebbero vederci.
Però Ben insiste.
Dice che verranno perché 'l'hanno promesso ieri'.
Mio cugino, Jackson, mi è stato vicino tantissimo quando sono morti i miei.
È lui che mi fermò le visite dalla psicologa.
Lui mi ha consolato.
Passavano tantissimo tempo a casa.
Jackson ha legato di più con me, mentre Zoe con Benjamin.Picchietto con le dite sul tavolino sbuffando.
Ben si siede di fronte a me guardando per terra aspettando.
Luke e Caroline non ci sono.
Caroline è ad un colloquio di lavoro.
Luke in palestra.
Quindi con questo silenzio che c'è in casa potrei riuscire a capire che pensa Benjamin se mi concentro.
Sto per parlare quando sentiamo bussare alla porta.
Guardo Benjamin in silenzio e lui si alza dirigendosi verso l'entrata.
Spero siano loro.
E non è qualcun'altro.
Tipo Christopher.
Lo spero vivamente che non è lui.
Sento diversi passi e, subito dopo, la voce di Ben dire 'Lau, vieni in salotto'.Okay.
Saranno di sicuro loro.
Andiamo.
Rivediamoli dopo un'anno.
Mi alzo sospirando e uscendo dalla cucina per poi raggiungere il salotto.
Entro in stanza ed eccoli lì.
Zoe.
Bionda con una coda e i suoi occhi castani e con un vestito nero e le maniche trasparenti e stivaletti neri.
E poi ecco Jackson.
Castano con i capelli corti con un ciuffo di lato.
Occhi verde chiaro.
Una maglia bianca e una giacca di jeans, jeans strappati e scarpe nere.
È strano rivederli.
Però ne sono felice.Zoe viene verso di me abbracciandomi e sorridendo: "Ehy, Lau."
Ricambio anch'io l'abbraccio sorridendo: "Ehy, da quanto tempo."
Ci stacchiamo dopo un po' e Jackson viene verso di me.
Allunga le braccia per poi abbracciarmi: "Ehy."
Ricambio l'abbraccio anche di lui sorridendo ancora.
Ci stacchiamo dopo un po' e Ben fa un sorriso mettendo le mani nelle tasche: "Grazie per essere venuti. Non sappiamo più che fare e abbiamo bisogno di un vostro aiuto."
Mia cugina fa un sorriso sedendosi sul divano: "Siamo felici anche noi due di vedervi-"
Ed ecco che Jackson la interrompe alzando un sopracciglio sedendosi accanto a lei: "Già, anche se non ci sentiamo da un'anno."Ecco.
Lo sapevo.
Me lo sentivo che lo rinfacciava.
Lui è così.
È diverso di carattere.
Prima era buono e tenero.
Non così sincero.
Chissà che gli è successo in questo anno.
Mi siedo di fronte a loro sul bordo del tavolino: "Si, beh, abbiamo sbagliato a non farci sentire."
Zoe scuote la testa toccandomi il ginocchio: "I vostri genitori non ci sono più, volevate cambiare aria e cambiare casa. Siete stati lì per anni, è già un miracolo come siete riusciti a resistere. Non vi incolpiamo per non esservi fatti sentire."Ben tira un sospiro per poi indicare verso la cucina: "Prendiamo un caffè e qualcosa insieme? Così vi spiego la situazione."
Loro annuiscono alzandosi mentre io rimango seduta tirando un sospiro.
Mi sento toccare la spalla e, appena giro la testa, noto Jackson fissarmi: "Vieni, andiamo. Così ci spieghi."
Faccio un sorrisino annuendo e alzandomi seguendolo.Non so se dirgli di Kevin.
O meno.
Chris è praticamente impazzito di più da quando mi ha visto con lui.
Quindi è importante per la storia.
Mi prenderanno per la pazza di turno.
Lo so benissimo.
Ma mi tocca dirlo.(...)
*Qualche ora dopo..*
Siamo in camera mia.
Zoe e Ben seduti su due sedie.
E io e Jackson sul letto.
Gli abbiamo detto che il problema principale riguarda un ragazzo.
Gli abbiamo detto che è un mio ex.
Gli abbiamo spiegato che ha fatto due giorni fa e ieri.
Zoe non ci voleva credere.
È decisamente inquietata da Christopher.
Jackson invece è silenzioso.
Non ha detto nulla per tutto questo tempo.
Starà unendo tutte le informazioni.
Per poi sputarci la verità in faccia come prima.
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Darkness Love [Kevin Wendell Crumb]
FanficLaurel Amber. Fidanzata con Christopher. La loro relazione non va bene da molto. Tra litigi e vari problemi causati dalla troppa gelosia del ragazzo. Il fratello, Benjamin, e la sua migliore amica, Caroline Roger, gli dicono sempre di chiuderla l...