Capitolo 14

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Capitolo 14. Il segreto di Ares

«Ragazzi state bene?» domandò Takashi sorridendo.

«Sì certo...» disse Felipe ormai del tutto ripresosi dall'ennesimo attacco del sigillo.

Ares invece era molto pallido e faceva fatica a tenere gli occhi aperti.

«Ares, stai bene?» Takashi lo guardava preoccupato; il demone crollò in avanti privo di sensi.

«Ares!» esclamò Dracorius scattando in avanti sorreggendolo prendendolo tra le braccia. 

«Non può essere. Non di nuovo...» Razak si avvicinò ad Ares e gli posò una mano sulla fronte: «Razak, cosa gli succede?» 

«Da quando siete andati via dal paese del fuoco si è ammalato...» rispose Razak guardando triste e preoccupato il giovane mago; prese in braccio Ares con delicatezza e lo riportò in camera da letto mettendolo tra le coperte.

«Che ha di preciso?» gli chiese Takashi cercando di capire cosa fare. 

«Rish, ha detto che è legato alla vostra partenza e a qualcosa che si porta dentro... che gli hanno sigillato dentro...» il demone non poteva dire molto senza il permesso di Ares.

Sapeva bene che si sarebbe arrabbiato, si sarebbe sentito tradito da lui e non voleva perdere il suo piccolo demone.

«Perché non me ne ha parlato?» chiese il giovane mago accarezzando il volto del demone con delicatezza.

Razak mantenne lo sguardo sul compagno ammettendo la dura realtà: «Ormai è al limite. Il suo corpo si sta indebolendo sempre di più...»

«Cosa possiamo fare, Takashi?» domandarono Dracorius e Felipe guardandolo preoccupati.

«Per ora farò quello che ho fatto a te Draco» allungò la mano verso il cavaliere che gli si avvicinò tenendogliela con dolcezza. «Hai paura che qualcosa vada storto?» il mago annuì e Dracorius lo abbracciò baciandolo: «Abbiamo fiducia in te. Leggi il suo cuore e mostraci cosa vedi, vi lasciamo da soli» 

Dracorius prese il nastro rosso che legava i suoi capelli e lo legò attorno al polso di Takashi, i capelli gli ricaddero attorno al volto ribelli, li aveva lasciati crescere perché il ragazzo adorava accarezzarglieli e giocarci: «Sarò con te...» 

Takashi sorrise, sapeva che anche Dracorius aveva paura che gli succedesse qualcosa, però, lo stava rassicurando.

Felipe, Razak e Dracorius lasciarono la stanza. In quel momento sentirono bussare alla porta.

«Vado io...» disse Razak aprendo la porta trovandosi davanti Dalia: «Vi ho portato da mangiare»

«Lasciala entrare...» disse Felipe seduto vicino al fratello, che teneva per mano rassicurandolo: «Ci vorrà un po' di tempo. Takashi ha appena iniziato» 

La ragazza posò il vassoio sul tavolo e guardò solo per un attimo i due cavalieri seduti sul divano.

«Mi dispiace, per quello che ho fatto. Vi chiedo scusa sono stata una stupida» non alzò gli occhi per guardarli e uscì dalla stanza. 

 «Ragazzi, sono preoccupato per Takashi. Le sue energie stanno diminuendo velocemente» disse il demone preoccupato per l'amico.

Dracorius tremò e Felipe lo abbracciò stringendolo a sé dolcemente: «Ce la faranno...» in quel momento la porta della camera da letto si illuminò, un bagliore argenteo avvolgeva il corpo di Takashi mentre le lacrime scendevano sul suo volto. 

Il libro maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora