Capitolo 36

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Capitolo 36. Attacco sventato

La mattina arrivò svelta e quando Takashi, Dracorius e Taylor aprirono gli occhi Razak era nella grotta che coccolava Ares raggomitolato tra le sue gambe. Vedendoli svegli il demone sorrise: «Buon giorno, ragazzi. Avete dormito bene?» i tre annuirono e il demone aggiunse: «Ho un messaggio da parte di Felipe» Dracorius e Takashi si avvicinarono al demone incuriositi: «Cosa dice?»

Taylor perplesso domandò: «Chi sarebbe Felipe?» il cavaliere si voltò a guardarlo sorridendo: «È mio fratello»

Razak li osservò per un attimo prendendo il foglietto che si era messo la sera prima in tasca: «Il biglietto dice semplicemente: "Ragazzi scusatemi se vi ho attaccato, però, dovevo almeno far finta di farlo. Non posso attirare troppo l'attenzione dei soldati. Comunque non preoccupatevi. Sto lavorando per minare la sicurezza del castello dall'interno. Non posso dirvi altro per ora, però, appena ci rivedremmo vi dirò tutto. State attenti il bosco è disseminato di trappole pronte a scattare, Takashi solo tu le puoi vedere, mi fido di te proteggi tutti quanti". Questo è tutto ragazzi»

Il messaggio letto dal demone li sorprese non poco.

Felipe stava rischiando davvero moltissimo. La cosa che preoccupò Takashi fu il volto pallido di Dracorius al suo fianco che iniziò a tremare terrorizzato all'idea che potessero scoprire il fratello e fargli del male.

Dolcemente gli prese la mano, con quella libera gli accarezzò il volto: «Draco, guardarmi...»

Il cavaliere lo guardò per un attimo e il giovane mago gli sorrise: «Andrà tutto bene, Felipe non si farà scoprire, sa bene quello che sta facendo» Dracorius nonostante non ne fosse sicuro annuì.

Taylor disse tranquillamente: «Quello che ha scritto nel messaggio ci aiuterà molto. Peccato non ci abbia detto di preciso dove siano le trappole»

Takashi a quelle parole scosse la testa per un attimo e si appoggiò alla spalla di Dracorius.

Dovevano prepararsi per partire, ormai anche la gamba di Taylor grazie ai suoi poteri di lupo e alla magia di Takashi era guarita del tutto.

Per esserne certo il giovane mago si rivolse al mutaforma: «Taylor, posso controllare la tua gamba? Non vorrei che ti muovessi troppo presto e che la ferita si riaprisse»

Taylor gli lasciò via libera spostando la gamba verso di lui. Poco dopo il giovane mago gli tolse le bende osservando la ferita ormai completamente guarita del mutaforma.

«Sei completamente guarito, se te la senti possiamo riprendere il cammino. Non so per quanto tempo dovremmo camminare per arrivare dall'altra parte delle montagne. Non vorrei metterci troppo tempo» ammise Takashi.

Il mutaforma sorrise dicendo: «Sono pronto possiamo andare quando vuoi» si avvicinò all'entrata della grotta rimanendo leggermente spiazzato per poi voltarsi verso i ragazzi alle sue spalle: «Forse è stupido da parte mia chiederlo: Come scendiamo da qui senza ammazzarci?»

Ares ridacchiò divertito e rispose: «Nello stesso modo in cui siamo saliti...» si prese un attimo per poi continuare il suo discorso: «Cioè volando»

Il lupo lo osservò per un attimo scrollando le spalle come per dire che la cosa era assurda sotto tutti i punti di vista.

Poco prima di partire Razak si rivolse al suo piccolo Ares: «Non affaticarti troppo Ares, fai le cose con i tuoi tempi. Se non c'è la fai fermati e riposa»

Il demone dai capelli scarlatti annuì e lo bacio per poi osservarlo sparire tra le fiamme del fuoco che si spense poco dopo.

Taylor preoccupato dalle parole del demone appena scomparso si rivolse ad Ares: «Sarai tu a portarmi di sotto vero?»

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