Capitolo 34

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Capitolo 34: Un mutaforma in pericolo

Dopo una breve colazione Taylor guidò i tre ragazzi fuori dalla riserva entrando nella foresta li avrebbe condotti su le montagne e poi oltre a esse dove avrebbero trovato il nemico.

Taylor mentre li guidava sicuro di sé teneva tutti i sensi all'erta delle volte era piuttosto pericoloso aggirarsi in quei luoghi. Non tutti gli abitanti al suo interno erano amichevoli, camminava lentamente senza allontanarsi troppo da loro.

 «Questo silenzio non mi convince proprio per niente» detto questo si trasformò in lupo cambiando praticamente tutto il suo modo di vedere e percepire la realtà. Solo con quella trasformazione percepiva bene ogni minima vibrazione.

Ares perplesso lo osservò: «Lo percepisco anch'io. Non mi piace proprio per niente» dei brividi freddi gli percorsero la schiena.

Nonostante fosse un demone la cosa che si aggirava tra gli alberi lo rendeva irrequieto.

In quel momento Takashi avvertì, trasportata dal vento, una strana formula magica ed esclamò: «Dobbiamo attivare le barriere. Veloci!» tornò così al suo aspetto originario liberando le candide ali, la stessa cosa fecero Ares e Dracorius.

«Tay, vieni qui presto!» il mutaforma fu da loro con un paio di balzi, però, qualcosa gli colpì la zampa ferendolo e mentre il dolore si propagava su tutto il suo corpo tornò umano, posandosi una mano sulla gamba.

Takashi preoccupato gli chiese: «Stai bene?»

«Sì. È solo un graffio. Dobbiamo andare» detto questo si rimise in piedi, ma crollò in avanti sentendo la gamba cedere sotto il suo peso.

Ares con un rapido movimento lo sorresse impedendogli di cadere a terra: «Si sta dissanguando. Dobbiamo trovare un posto sicuro dove medicargli la ferita»

«Non abbiamo tempo per pensare a questa ferita» la sua voce dolorante e il suo colorito pallido fecero ridacchiare il demone che ignorando la sua protesta lo prese in braccio bloccandogli la perdita di sangue con un incantesimo di fuoco.

Poco dopo prese il volo seguito da Takashi e Dracorius, raggiungendo una grotta che aveva individuato la prima volta che era stato lì.

Qualcuno aveva tentato di colpirli anche quando presero il volo, però, le barriere attorno a loro li proteggevano come uno scudo impenetrabile rimandando il colpo al mittente.

Quando raggiunsero la grotta Taylor era privo di conoscenza e stringeva la mano attorno alla maglia di Ares. Era debole e il suo respiro stava diventando sempre più affannato, nello stesso momento in cui varcarono la soglia della grotta sciolsero le barrire.

Con un gesto della mano Ares accese il fuoco per illuminarla e poter far si che Takashi medicasse senza problemi il mutaforma che fu disteso su una coperta che avevano messo a terra.

Dracorius rimasto poggiato all'entrata della grotta osservava il paesaggio attorno a loro controllando se qualcuno potesse averli seguiti.

Era tutto tranquillo così raggiunse il suo ragazzo posandogli un bacio delicato sul collo facendolo arrossire.

Nello stesso momento in cui Takashi iniziò a medicargli la gamba Taylor riaprì gli occhi cercando si allontanarsi dal tocco del mago che sbuffò spazientito: «Stai fermo o ti faccio male. Questa è una ferita magica e se non la chiudo con degli unguenti e il contro incantesimo potresti morire»

Il lupo lo osservò perplesso per un attimo, però, poi rimase fermo e gli lasciò fare il suo lavoro.

Una volta terminato di medicargli la ferita Takashi sorrise: «Devi restare fermo per un po'. Oggi restiamo qui. Domani sarai come nuovo e potremmo riprendere il cammino» il mutaforma annuì e si addormentò poco dopo.

Il libro maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora