Capitolo 37

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Capitolo 37. L'anello guida

Il tempo era passato svelto e tra una cosa e l'altra Dracorius, Takashi, Ares, Taylor e Marika dovettero fermarsi per riposare.

Non potevano andare oltre per quella sera, però, prima dovevano trovare un riparo che gli accogliesse e fu proprio Taylor ad avere l'idea: «So dove possiamo riposarci per la notte»

Conosceva quel territorio come le sue tasche, sapeva come muoversi e orientarsi.

Takashi osservò per un attimo Dracorius vedendolo al limite sorrise e si rivolse al mutaforma: «Guidaci Taylor»

Il mutaforma annuì dicendo: «Marika seguici così potrai riposarti anche tu e riprendere per un po' il tuo aspetto umano»

Dall'ombra arrivò l'ululato di risposta della ragazza che sotto forma di lupo restava alcuni passi dietro di loro, pronta ad avvisarli dei probabili pericoli.

Arrivarono velocemente davanti a una caverna.

L'entrata era ricoperta da rovi intricati, ma non importava, così dopo una ventina di minuti riuscirono ad aprirsi un varco.

Con l'uso della magia avrebbero fatto più in fretta, ma Takashi stava risparmiando le sue energie per lo scontro finale con Abraxas, così usarono semplicemente le mani.

Varcata la soglia della caverna avevano le mani ricoperte di ferite sanguinanti, quelle di Taylor guarirono subito come del resto quelle di Marika e Ares.

Dracorius notando le mani del suo piccolo mago sanguinare si inginocchiò davanti a lui: «Stai bene Takashi? Ti fanno male le mani?»

Il mago annuì con le lacrime agli occhi e il cavaliere gli accarezzò il volto per un attimo prima di posargli un bacio delicato sulle labbra.

Prese dallo zaino il vasetto con l'impasto che il mago aveva usato sulla sua spalla, lo aprì: «Fammi vedere le ferite così le medichiamo»

Il giovane mago gli avvicinò le mani e il cavaliere con molta delicatezza iniziò a passare l'impasto su le sue ferite per poi avvolgerle con delle bende.

Una volta terminato gli sorrise domandandogli: «Vanno meglio adesso?»

Takashi in tutta risposta gli si gettò tra le braccia baciandolo, il cavaliere sorrise mentalmente e ricambiò il bacio.

Quando si allontanarono disse: «Prendo il tuo bacio per un sì. Mettiti anche questi così nascondiamo le bende» gli porse un paio di guanti bianchi e lo aiutò a indossarli.

Marika sorrise dicendo: «Il posto sembra sicuro, non ci sono pericoli di nessun genere al momento» era davvero stanchissima.

Taylor le sfiorò il braccio: «Grazie, Marika. Adesso se vuoi puoi riposarti» la ragazza sospirò accomodandosi vicino a lui per poi rivolgersi a Takashi: «Si può sapere chi sono questi guerrieri che girano da queste parti? Cosa gli avete fatto?»

Takashi si mise a ridere divertito per un paio di minuti buoni, cercando di sdrammatizzare la cosa: «Il loro capo, Abraxas, ha rubato una cosa che mi appartiene. Abbiamo poco tempo per recuperarla e impedire che il mondo in cui viviamo piombi nel caos»

Marika lo osservò sorpresa per un attimo, però, poi si passò una mano tra i capelli: «Adesso capisco. La situazione è complicata e questi soldati che vi ostacolano, scommetto che lo fanno perché non capiscono a cosa stanno andando incontro»

Takashi annuì, però, la sua attenzione fu attirata da Dracorius che si appoggiò pesantemente a lui: «Draco, cosa?»

Il cavaliere abbassò il volto per nascondere quelle lacrime che presero a scorrere dai suoi occhi. Il discorso che avevano fatto in quel momento gli fece tornare in mente Felipe e il pericolo che stava correndo restando tra le schiere di Abraxas.

Il libro maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora