Capitolo 29

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Capitolo 29: Il risveglio di Ares

Intanto Dracorius e Takashi raggiunsero l'infermeria del palazzo elfico dove era stato portato Ares, per vedere come stava.

In quel momento un elfo uscì da essa.

«Scusi, possiamo sapere come sta Ares?» chiese il mago preoccupato tenendo per mano il compagno.

L'elfo in questione si voltò a guardarli e sorrise gentilmente: «Voi dovete essere Takashi e Dracorius. Io sono Topazio. Il vostro amico sta un po' meglio, adesso sta dormendo. Prima ha chiesto di voi...»

«Possiamo vederlo?» domandò nuovamente Takashi un po' in ansia per la sorte di Ares.

«Certo, entrate pure» rispose lui.

Un urlo proveniente dalla stanza li fece sobbalzare e i due ragazzi seguiti dall'elfo entrarono di corsa.

Il demone teneva bloccato il braccio di un'elfa che in mano aveva un lungo pugnale.

«Ares, siamo qua. Lasciala andare...» dissero Takashi e Dracorius avvicinandoglisi preoccupati.

«Su da bravo, Ares. Lasciala...» Takashi gli accarezzò il volto parlandogli dolcemente.

A quel tocco la presa di Ares si allentò, ma non la lasciò andare.

«Che diavolo avevi in mente elfa?» chiese Dracorius arrabbiato senza nasconderlo, creando dei piccolissimi vortici di fiamme attorno al suo corpo pronti a colpirla se avesse perso del tutto la pazienza.

«Non ho niente da dire a te! Questo demone mi ha rubato Diamond! Deve pagare!» urlò lei indignata.

«Fluorite, volevi ucciderlo?» chiese Topazio guardandola arrabbiato.

«Sì. Non dobbiamo usare la nostra magia sugli estranei...» era fuori di sé dalla pazzia e dalla rabbia.

«Il principe Takashi e Lord Dracorius ci hanno affidato la vita del Capo del Paese del Fuoco dopo che noi stessi l'abbiamo ferito. Vuoi che esploda una guerra per causa della tua stupidaggine?» cercava di farla ragionare prima che Diamond tornasse nella stanza.

Fluorite urlò nuovamente: «Non m'importa della guerra!»

«Dovrò dire a Diamond quello che è successo e ciò che hai cercato di fare» aggiunse Topazione senza giri di parole.

«Io devo eliminarlo...» era sempre più furiosa.

«P-perché?» la voce di Ares era un sussurro.

Takashi non nascondeva la sua preoccupazione: «Ares, riposati sei troppo stanco» alcune lacrime scesero sul volto del demone.

«Dov'è, Razak? Portami da lui ti prego...» lo supplicò il demone.

«Non posso farlo. In queste condizioni rischio di ucciderti. Razak non mi perdonerebbe mai se accadesse» rispose lui coccolandolo ancora un po'.

Ares chiuse gli occhi piangendo, Takashi avrebbe voluto aiutarlo, ma non poteva far niente per lui: «Credo sia meglio che Razak venga qua»

Dracorius fece apparire le sue ali e accese il fuoco: «Razak, mi senti? Ares ha bisogno di te»

«Arrivo subito» poco dopo il demone uscì dalle fiamme.

«Raz...» il demone allungò le mani verso il compagno.

«Ares, va tutto bene. Adesso sei al sicuro» gli si avvicinò abbracciandolo con dolcezza e gli posò un bacio delicato sulle labbra.

Al contatto delle loro labbra Ares lasciò andare l'elfa per immergere la mano nei capelli di Razak.

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