Capitolo 35

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Capitolo 35: Le condizioni di Neko si aggravano

Hikaru e Zel avevano dormito poche ore.

Si erano dati i turni per stare accanto a Neko che soffriva molto e si indeboliva sempre di più.

L'alba era arrivata in fretta e Neko si svegliò con Zel al suo fianco ormai in piedi da ore. Hikaru dormiva poco più in là.

«Zel, non mi sento molto bene...» era pallido e respirava male.

«Tra un po' starai meglio...» accarezzò il volto del fratello.

Hikaru si mosse silenzioso dal suo angolo avvicinandosi a loro: «Siete svegli. Andiamo a casa mia...»

Nella notte gli erano spuntate la coda e le orecchie da gatto proprio come quelle del compagno. «Hikaru, hai la coda e le orecchie proprio come Neko» disse Zel sorridendogli allegro.

La trasformazione era finita, però, non sapevano niente dei suoi poteri.

«Sto bene così?» sembrava divertito, però, i suoi occhi erano due lastre di ghiaccio.

«Sei bellissimo...» la voce di Neko lo riscosse e un sorriso timido comparve sul suo volto.

«Andiamo...» Zel avvolse Neko nel suo mantello mettendogli il cappuccio in testa per coprirgli le orecchie. Caricandoselo sulla schiena con Hikaru alle spalle corse a tutta velocità.

Per tornare a casa del ragazzo ci impiegarono tre ore.

Lui e Neko si erano allontanati da quel luogo in tre giorni: «Zel, da questa parte. Meglio evitare la strada principale. Entriamo direttamente nel cortile di casa senza attirare troppo l'attenzione»

Arrivati nel cortile di casa, Katrine lì notò subito e li guardò indecisa se andare dentro casa di corsa o chiedere loro cosa volessero. 

 «Katrine, papà è in casa?» la voce del ragazzo che aveva parlato la sorprese per un attimo.

«Hikaru? Fratellone sei tornato!» la ragazza gli saltò al collo abbracciandolo

«Katry, per favore...» disse lui con voce tramante.

La ragazzina capì al volo che qualcosa non andava: «Sì. Papà è in casa. Entriamo!» si allontanò da lui per poi correre dentro casa dal retro seguita dal fratello e da Zel sempre più preoccupato per Neko. 

 «Papà! Hikaru è tornato!» era felice per il suo ritorno.

Il padre uscì dalla sala da pranzo con la moglie al suo fianco.

La donna perplessa chiese: «Hikaru sei tu...» erano molto sorpresi di vederlo lì.

Avevano la sensazione che non sarebbe mai tornato e invece adesso era davanti agli occhi anche se celato dal mantello che portava sopra.

Il ragazzo guardò il padre e disse sommessamente: «Ho bisogno del tuo aiuto...» la sua voce tremava, quel luogo per lui non era piacevole.

Non sopportava trovarsi lì, però, era l'unico modo per aiutare il suo Neko.

«Ti sei fatto male?» gli domandò il padre preoccupato. 

 «Non io. Neko, sì...» rispose lui.

Non sapeva nemmeno cosa stava dicendo era piuttosto agitato.

In suo aiutò arrivò Katrine che si rivolse al padre dicendogli: «Papà, il ragazzo di Hikaru si è fatto male e ha bisogno di aiuto»

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