Capitolo 42

74 2 1
                                    

Capitolo 42. La morte può attendere

Erano passati cinque lunghi giorni da quando avevano lasciato Ares nelle mani di Razak. Ormai avevano raggiunto il deserto al centro di esso si trovava il castello dove Abraxas regnava.

Intanto Ares si era risvegliato trovandosi vicino Razak che gli sfiorava delicatamente i capelli: «Ti sei svegliato amore mio?»

Ares sorrise e gli sfiorò il volto: «Ciao, Razak. Adesso sto molto meglio. Ho solo un po' di fame»

Il demone sorrise divertito e preparò subito da mangiare.

Alcuni minuti dopo Razak portò da mangiare al suo piccolo Ares. Terminato di mangiare i due demoni decisero di raggiungere gli amici.

Leggermente incerto sulle gambe Ares si diresse all'entrata della grotta e osservò il cielo. Il sole stava tramontando quindi potevano benissimo comparire al fianco degli amici.

Una notte di riposo ancora avrebbe ridato la forza ad Ares.

«Razak, te la senti di accompagnarmi da Takashi e gli altri amici?» gli domandò lui.

Il demone sorrise e abbracciandolo gli sussurrò all'orecchio: «Quando vuoi possiamo andare. Promettimi, però, che riposerai un pò»

Ares annuì e Razak tenendolo per mano aprì un passaggio tra le fiamme che li avrebbero condotti a destinazione.

Si incamminarono al suo interno per diverso tempo e quando il passaggio si aprì davanti al gruppo Dracorius, Marika e Taylor si prepararono ad attaccare, ma quando i due demoni fecero la loro comparsa si rilassarono.

«Ares!» Takashi sorrise e gli si avvicinò allargando leggermente le braccia.

Il demone si gettò tra le braccia del mago abbracciandolo e lasciandosi abbracciare: «Stai bene adesso, Ares?»

«Sto bene. Mi sento molto più forte» il giovane mago sorrise immergendo una mano nei suoi capelli scarlatti: «Ne sono molto felice» poi si rivolse a Razak: «Resti con noi questa notte?»

Il demone rispose tranquillamente: «Se per voi va bene resto qui fino all'alba poi torno a casa. Voglio essere certo che Ares stia bene e che non abbia problemi con i nuovi poteri»

Takashi annuì e disse: «Stavamo per metterci a mangiare. Venite anche voi» il sorriso allegro del mago, rendeva felici tutti quanti.

Quella notte la passarono in serenità parlando un attimo del loro piano per entrare nel castello di Abraxas. Solo dopo la mezza notte andarono a dormire.

La mattina dopo, Takashi, Dracorius, Ares, Taylor e Marika salutarono Razak che tornò nel Paese del Fuoco.

Ripresero subito il loro viaggio addentrandosi nel deserto, Dracorius era preoccupato: «Dovremmo muoverci velocemente. Qui nel deserto siamo troppo visibili e il nemico ha un grosso vantaggio su di noi»

Il mutaforma notando che il cavaliere aveva pienamente ragione, così si rivolse a Marika: «Sei sicura di voler ancora continuare Marika, da adesso in poi la missione diventerà sempre più pericolosa»

La ragazza sorrise e disse alzando la mano dove teneva l'anello: «Solo io potrò guidarvi all'interno delle Terre Solitarie dove troverete il vostro nuovo potere. Non posso lasciarvi da soli in questo passo»

Avevano fatto una scorta abbondante d'acqua per superare la traversata.

La loro attenzione fu attirata da delle colonne di sabbia che si innalzavano davanti a loro, così perplessi decisero di muoversi e vedere cosa stesse succedendo.

Il libro maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora