Capitolo 19: Il matrimonio di Keldon e Kiara
Ci misero tre giorni per raggiungere il villaggio di Pratofiorito.
Quando arrivarono tutto il villaggio era immerso nei preparativi per il matrimonio: «Dove sarà Keldon?» disse Takashi mentre si guardava intorno.
Una voce in lontananza lo chiamò: «Takashi!» Keldon gli corse incontro abbracciandolo.
Takashi per un attimo solo ne rimase sorpreso non era abituato a ricevere gesti del genere da parte di altre persone che non fossero Dracorius.
«Ciao Keldon, sei diventato davvero bellissimo» sorrise allegro accarezzando il volto del ragazzo spostandogli dietro l'orecchio una ciocca di capelli scappata al nastro che li legava.
Keldon disse perplesso: «Ciao, ragazzi. Dov'è Ares?» si guardava intorno cercando l'amico.
Felipe rispose al ragazzo dicendo con un sorrisino divertito: «È nascosto dietro, Dracorius...»
Ares, restando dietro il cavaliere, rispose: «Non sono nascosto...»
Keldon capì subito cosa passava per la testa dell'amico e sorrise divertito per poi dire con dolcezza: «Non mi sono mai dimenticato di te, Ares...»
A quelle parole il demone uscì da dietro Dracorius correndo ad abbracciarlo piangendo dicendo: «Mi sei mancato, Keldon...»
Il mezzo demone non poté far altro che stringerlo a sé e accarezzargli la schiena dicendogli: «Scusami, Ares. Per farmi perdonare ho una sorpresa per te...» osservò Takashi che annuì sorridendo divertito. Aveva capito quale fosse la sorpresa per il demone.
I due si allontanarono da loro a passo svelto.
Keldon condusse Ares fino a casa sua dove entrati lo portò in una stanza buia e lo spinse dentro tra le braccia di un'altra persona.
«Ciao Ares, finalmente ti stavo aspettando...» disse Razak per poi baciarlo con dolcezza.
Ares sorrise per un attimo: «Razak, mi sei mancato tantissimo. Ti amo»
Il demone ne rimase sorpreso era davvero raro che Ares gli dicesse quelle due parole, ma capiva bene dai suoi gesti quello che provava per lui.
Così visto che non si vedevano da tantissimo tempo che gli chiese: «Ares, ti va di fare l'amore con me?»
Il demone a quella domanda annuì e Razak con delicatezza lo spinse sul letto alle loro spalle, facendolo distendere tra le morbide coperte che profumavano di muschio bianco. Si mise sopra di lui stringendolo in un abbraccio protettivo, gli baciò il collo facendogli scorrere mille brividi freddi sulla schiena.
«Razak...» lo chiamò Ares lasciandosi scappare qualche gemito di piacere.
Il demone ridacchiò, sapeva bene che il collo era il suo punto debole.
Lentamente gli tolse la maglietta lasciandolo a petto nudo, notò subito l'assenza del sigillo sul suo corpo e capì che Takashi era riuscito a liberarlo dal demone al suo interno. Si spostò fino a raggiungere i suoi capezzoli e stimolandoli li fece indurire mentre si godeva quei gemiti di piacere, fece scivolare la mano dentro il suo pantalone iniziando a massaggiargli con delicatezza la virilità. Non voleva farlo arrivare velocemente all'apice del loro amplesso.

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Il libro maledetto
FantasyTratto dal prologo: Questa storia ebbe luogo tantissimo tempo fa, in un regno ricco di misteri e magia. La superficie del pianeta era divisa in cinque parti, ognuna con caratteristiche diverse. Questo è il luogo che i nostri protagonisti conoscon...