Capitolo 7

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Capitolo 7. Primo scontro con il nemico

La battaglia ebbe inizio, Sasorch e Rish pensavano che non sarebbe successo niente, ma si sbagliavano, delle esplosioni stavano percorrendo tutte le mura del palazzo.

La cosa li fece sorridere. Non vedevano l'ora di sapere come si sarebbe conclusa la battaglia.

Gli attacchi magici si susseguirono in un botta e risposta per parecchi minuti. Il giovane prestigiatore disse piuttosto eccitato: «Si sta dando da fare il ragazzo...»

Takashi si divertiva, mentre Razak lo osservava sorpreso, ma un attacco arrivò più forte degli altri e il ragazzo barcollò all'indietro, ritrovandosi ad appoggiare la schiena contro il corpo del demone. Razak lo guardò preoccupato per un attimo notando una ferita sulla sua fronte sopra l'occhio destro chiedendogli: «Takashi, stai bene vero?» 

Il ragazzo rimase per un attimo appoggiato al corpo del demone: «Sì sto bene. Non vi ha colpito vero?»

«No, non ci ha colpito. Se il nemico si avvicina siamo pronti a combattere» disse Dracorius che si alzò in piedi.

Felipe lo bloccò costringendolo a sedersi di nuovo: «Draco, fermo la ferita si può riaprire...»

Era davvero molto preoccupato per il fratello. Sapeva che mentiva, però, se continuava a muoversi in quel modo avrebbe fatto preoccupare Takashi che stava facendo di tutto per proteggerlo.

«Felipe, non mi piace stare senza fare niente» disse lui facendo lo spavaldo per nascondere il dolore che provava, però, sapeva che non l'avrebbe mai ingannato. 

 Felipe passandogli un braccio attorno alle spalle lo attirò a sé stringendolo delicatamente: «Per ora ci sono solo attacchi magici. Riposati, ne hai bisogno» 

«Draco, questa volta sarò io a proteggerti. Non avrei mai voluto che tu venissi ferito...» disse Takashi guardandolo dritto negli occhi e perdendocisi dentro per alcuni minuti.

A quelle parole, Dracorius arrossì violentemente.

Non voleva che Takashi li proteggesse, ma era l'unico oltre a Razak a poterlo fare in quel momento: «D'accordo...» disse lui accomodandosi sul divano.

La stanza gli girava attorno così chiuse gli occhi. Era molto pallido e affaticato. Felipe aveva capito che il fratello soffriva moltissimo.

Non era normale che lo nascondesse così tanto, forse in parte era colpa della sua mancanza di affetto. Avrebbe dovuto accorgersene molto prima, però, sapeva che prima o poi sarebbe riuscito a farsi perdonare: «Stenditi un po', Draco. Dormi un pochino» 

«Felipe, non è il caso...» replicò duramente il giovane cavaliere. 

«Draco, per favore se continui così rischi di cedere di nuovo» disse Felipe che si avvicinò al fratello e, inginocchiandosi davanti a lui, lo guardò negli occhi. Specchiandosi negli occhi di Felipe, il ragazzo non potè resistere a quello sguardo colpevole. Non aveva il coraggio di contraddire il fratello, non in quell'occasione così seguì il suo consiglio.

«D'accordo come vuoi...» si distese sul divano e Felipe lo coprì con una coperta che aveva nello zaino, contro ogni sua previsione si era addormentato subito.

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