Capitolo 33. Presa di coscienza
L'alba era passata da poco e Hikaru si svegliò prima di Zel e Neko.
Alzatosi dal posto dove aveva dormito si diresse all'entrata della grotta dove si appoggiò contro il muro lasciandosi scivolare fino ad arrivare a terra.
Non voleva che Zel o Neko lo vedessero piangere, cercava di tenere più a lungo possibile le sue lacrime nascoste.
Mezz'ora dopo che il sole era spuntato all'orizzonte Zel aprì gli occhi notando l'assenza di Hikaru così lo raggiunse all'entrata della grotta senza per altro svegliare il fratello.
«Hikaru, stai bene?» si accucciò vicino a lui mettendogli una mano sulla spalla: «Ciao, Zel. Sto bene...» si asciugò gli occhi sorridendo. Il demone lo osservò per un attimo perplesso.ricreare il loro legame. Quella non ufficiale era che lui stava soffrendo come un cane per l'amore che provava nei confronti di Neko.
«Si vede così tanto?» domandò imbarazzato.
Era certo che nessuno dei due avesse capito veramente quello che gli stava succedendo invece Zel l'aveva capito solo guardandolo: «Si vede che lo ami tantissimo e che moriresti per lui...»
«Per lui, non conto proprio niente...» sospirò rassegnato e delle lacrime scesero di nuovo dai suoi occhi.
«Pensavi ancora a Neko e alle sue parole?» aveva capito ormai perché il ragazzo si allontanava da loro.
La scusa ufficiale era quella che loro due dovevano recuperare il tempo perso e
Zel lo strinse a sé accarezzandogli i capelli mentre lui gli affondava il volto contro il petto.
Gli faceva male vedere il ragazzo tanto innamorato e la stupidità del fratello che lo faceva soffrire moltissimo senza dargli un attimo di tregua: «Mi dispiace, Hikaru. Ho provato a parlargli, però, è testardo. Non ammetterà mai i suoi sentimenti verso di te...»
Il ragazzo scosse la testa sorridendo incerto: «Zel, c'è un veleno che non si possa curare e che ti faccia morire senza soffrire?» alzò il volto per osservarlo.
Una strana luce brillava nei suoi occhi.
Zel se ne accorse subito: «Esiste, però, solo alcuni demoni sanno dove trovarlo. È molto raro. Non vorrai usarlo su te stesso, vero?» era preoccupato.
Se Hikaru aveva deciso di cercare quel veleno, allora, doveva fermarlo al più presto perché senza di lui Neko sarebbe morto dal dolore.
«Farebbe differenza se usassi qualsiasi altra cosa per uccidermi? Se lo chiedessi a te, tu lo faresti?» gli domandò il ragazzo con voce tremante che, però, non nascondeva la sua determinazione nel volersi uccidere e liberarsi da quel dolore che gli lacerava minuto dopo minuto l'anima.
«No! Non voglio che mio fratello mi odi, perché ti ho aiutato a ucciderti» era risoluto e Hikaru lo aveva letto nei suoi occhi.
«Non importa. Farò a modo mio...» rispose allontanandosi da Zel.
Andò verso un albero, senza troppa fatica si attaccò a un ramo dei più bassi e con movimenti agili salì fino a sedersi a metà di esso.
Intanto Neko si era svegliato affamato: «Hikaru? Dove sarà andato? Zel!» si spaventò non vedendo più il fratello vicino a lui.
«Calmati. Neko, sono qui» disse il demone affacciandosi su la soglia della grotta sorridendo.
«Che fai li?» osservava il fratello mentre si alzava facendo riprendere vita ai suoi muscoli addormentati.
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Il libro maledetto
FantasyTratto dal prologo: Questa storia ebbe luogo tantissimo tempo fa, in un regno ricco di misteri e magia. La superficie del pianeta era divisa in cinque parti, ognuna con caratteristiche diverse. Questo è il luogo che i nostri protagonisti conoscon...