In tutta la sua vita non si era mai sentito così male.
Nicole e Alain erano ancora lì con lui, mentre Hugo e Zoe erano tornati nella loro stanza. Era come se mille pugnali gli avessero trafitto all'unisono il cuore, provocandogli un dolore peggiore del normale.«Louis... Secondo me dovresti riposare...» gli consigliò Nicole posandogli una mano sulla spalla.
«...A che cosa servirebbe?»
«Riposati e basta... È un consiglio...» gli ripeté lasciandogli la spalla.«Vogliamo andare?» le chiese Alain avvicinandosi alla porta.
«Sì... Aspetta...» gli disse Nicole girando attorno al letto e si piegò leggermente sulle ginocchia, per poter guardare Louis dritto negli occhi: «Tu mi ripeti sempre che io non presto mai attenzione alla realtà che mi circonda, ed è vero. Però tu non puoi arrenderti, perfino dopo quello che è successo oggi. Sei un ragazzo che pensa solo alla sua famiglia, Emma, Zoe, Hugo, tuo padre e tua madre non potrebbero avere qualcuno migliore di te...» gli disse sorridendo, rialzandosi in piedi per avvicinarsi alla porta, fermandosi prima di chiuderla: «...Già poterti conoscere è una cosa fichissima...» sussurrò tirandosi su gli occhiali, chiudendo poi la porta.
Louis a quelle parole non reagì, rimase seduto lì a far niente, con gli occhi chiusi e la bocca serrata.
Per tutto il resto della giornata non era uscito dalla sua stanza, nemmeno per la cena. Non aveva fame, non aveva assolutamente voglia di alzarsi o fare qualsiasi altra cosa, voleva restare fermo lì a fare niente.- - - - - - - -
Verso le dieci di sera tutto in quella casa era completamente spento.
Renoir dormiva nella cuccia che si trovava nella stanza di Louis.
Hugo e Zoe dormivano nei loro letti separati ma messi vicini, lui con le braccia aperte e la coperta caduta a terra, mentre lei dormiva tranquilla sdraiata di fianco.
Emma dormiva abbracciata alla bambola, con le coperte completamente scomposte e la bocca semiaperta.
Anche Adrien era sdraiato di lato, con indosso la canottiera e i boxer, mentre il posto accanto a lui era completamente vuoto, con le lenzuola piegate.
Louis si tolse i pantaloni e la maglietta, recuperando il pigiama da sotto il cuscino, sedendosi di nuovo sul letto dopo essersi vestito, riprendendo a fissare la finestra.'TI ODIO!'
Quelle tre parole continuavano a risuonare nella sua mente, seppur le avesse sentite da dentro la stanza e fossero rivolte a sua madre.
«Basta... Non ce la faccio più...» disse subito dopo rialzandosi in piedi.
Aprì la finestra e uscì fuori, respirando a pieni polmoni l'aria. Si aggrappò al tetto e si tirò su, sedendosi su di esso con una gamba al petto e una distesa. Non aveva mai voluto che sua madre si mettesse a piangere, per colpa di Emma poi... Che... Aveva dimostrato una rabbia quasi anormale per una della sua età.
Un singhiozzo, abbastanza vicino a lui, gli fece sgranare di nuovo lo sguardo. Si voltò lentamente verso le proprie spalle, spalancando di poco la bocca dopo aver notato una figura seduta poco più in là.
«Mamma?» la chiamò lui alzandosi in piedi.
La figura non si mosse di un millimetro, rimase piegata in avanti e con la fronte poggiata contro le ginocchia, singhiozzando di tanto in tanto. Louis fece qualche passo in avanti, stringendo i pugni dopo essersi accertato che quella lì fosse davvero sua madre.
«Mamma...» la richiamò lui, vedendola alzare lentamente lo sguardo.
«Louis? ...Che ci fai qui?» gli chiese alzandosi gli occhiali per asciugarsi le lacrime.
«...Avevo bisogno di prendere un po' d'aria... Ma tu come sei arrivata qui?» le chiede sedendosi a terra accanto a lei.
«...Non è la prima volta che salgo qui... L'avrò fatto una decina di volte da quando... Io e tuo padre siamo venuti a vivere qui...» singhiozzò lei tirando su con il naso.
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All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"
FanfictionPrendersi una lunga pausa dopo una brutta lotta con il male è di dovere per ogni supereroe, ma davvero i nostri protagonisti hanno sconfitto una volta per tutte il male? In questo sequel, verrete tutti quanti a conoscenza della nuova minaccia che st...