Capitolo 44

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Louis era tornato in camera sua prima che sua madre iniziasse a cucinare, Nicole non aveva più aperto bocca da quando l'aveva fatto lui e continuava a tenere lo sguardo puntato a terra. Non riusciva a vederla così, tra di loro c'era come uno specchio che rifletteva le emozioni all'altro, impedendo così ad entrambi di accorgersi sempre che qualcosa non andava.

«Nicole?» la chiamò dopo averla vista sdraiarsi a pancia in su sul letto: «...C'è qualcosa che... Non va'?»
«Non è importante...» rispose passandosi le mani sul viso, alzando anche le ciocche che le erano cadute davanti alla visuale.

Louis roteò gli occhi, si sedette sull'altro lato del letto e poi si lasciò andare all'indietro, potendo così avere vicino il viso di Nicole.

«Tu non stai così per cose inutili» le disse un attimo dopo, guardandola puntare gli occhi su di lui.

«...Sai cosa si prova quando hai una probabilità di non rivedere mai più una persona?» gli domandò un attimo dopo, vedendolo aprire leggermente la bocca.

«Perché questa domanda?»
«...Sai cosa si prova o no?»
«No, le persone che amo sono sempre rimaste accanto a me» rispose lui allungando una mano per stringere quella di lei: «E una delle prime sei proprio tu...» aggiunse un attimo dopo, vedendola sgranare gli occhi e poi arrossire.

Spostò lo sguardo di nuovo sul soffitto, poi sospirò.

«...È una terribile sensazione... Tanto tanto brutta...» disse prima che i suoi occhi diventassero lucidi, facendo alzare il busto a Louis.

«Nicole che succede?» le domandò ancora, raggiungendola dall'altro lato.

Lei si alzò un attimo dopo che lui si fosse seduto accanto a lei, stringendolo in un forte abbraccio.

«Ehi cosa c'è?»
«Tu sei l'ultima persona al mondo che voglio perdere...» sussurrò contro la sua spalla, prima che lui ricambiasse l'abbraccio.

«Anche tu sei l'ultima persona che io voglio perdere... Senza di te io... Non ho idea di che cosa potrei fare.» le rispose Louis socchiudendo gli occhi.

«Nemmeno io lo so...» sussurrò affondando il viso contro il suo petto: «...Ti ricordi quando ci siamo baciati la prima volta?»
«Quando avevamo sei anni?» chiese lui facendole sgranare gli occhi, oltre ad allontanarsi per guardarlo.

«...Te lo ricordi?»
«Perché non dovrei?»
«Perché... Era stata tutta colpa di Al e ti aveva costretto a farlo?» gli ricordò guardandolo alzare le spalle.

«Se me lo ricordo ci sarà un perché, non credi? Te lo ricordi anche tu se non ho capito male.»
«Non hai capito male...» rispose lei arrossendo e distogliendo lo sguardo.

Louis sorrise e le portò una ciocca dietro l'orecchio, vedendola puntare di nuovo gli occhi su di lui.

«Non dirmi che è lì che hai capito che ti piacevo.»
«Eh... Beeehhh...»
«Non voglio dire l'animale di cui sembravi fare il verso.» le disse un attimo dopo, vedendola arrossire fino alle orecchie.

«Basta... Non si può nemmeno aprire la bocca...» disse la ragazza un attimo dopo, appoggiando di nuovo la fronte al suo petto, venendo poi stretta di nuovo in un abbraccio.

«Su non farla tanto drammatica.»
«Devo ricordarti con chi stai parlando?» gli domandò senza alzare lo sguardo, sospirando dopo aver sentito lui appoggiare la testa alla sua.

«Con la mia fidanzata?»
«Con una ragazza che ha le sue cose e che non vuole sentire i tuoi commenti...»
«Quindi non sei la mia fidanzata?»
«La smetti di chiamarmi così...?»
«Perché? Non ti piace?»
«Se mi chiamavi "Tartarughina" ero più felice...» ammise lei contro il suo petto, facendolo ridacchiare.

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora