«Allora mamma? Kilian sta bene?» domandò Sakura guardando sua madre annuire.
«Non è nulla di grave, però meglio tenere per un po' il piede a riposo, così per essere sicuri.»
«Grazie signorina Fleur.» rispose Kilian infilandosi di nuovo la scarpa, camminando a passo lento verso sua madre, che gli scompigliò subito i capelli.«Tua madre fa l'infermiera quindi? Un lavoro complicato penso»
«A lei piace prendersi cura delle persone, ma essere un infermiere ti mette anche a stretto contatto con i pazienti e i parenti che vedi. Ti affezioni a loro e spesso non puoi parlare di tutto, dopotutto ci sono quelle situazioni delicate dove un minimo errore può generare brutte reazioni. Io non credo potrei fare un lavoro del genere...»
«Nessuno ti dice chi devi essere» le ricordò sorridendole: «Io sono figlio di Chloé Bourgeois e Nathaniel Kurtzberg, però non faccio il pittore e nemmeno la responsabile come mia madre. Non ho nemmeno il loro carattere.» le rivelò con le mani in tasca, mentre suo padre scendeva dall'auto e si avvicinava a lui.«Allora Claude? Andiamo?»
«Posso aspettare i miei amici prima?»
«Sai che tua madre detesta aspettare, così come detesta mettere piede in posti-»
«Kurtzberg...» lo nominò una voce a lui familiare, che gli fece alzare lo sguardo.Nathaniel incrociò due occhi verdi da dietro le lenti degli occhiali, inconfondibili per lui.
«Agreste, sono anni che non ci vediamo.»
«Da notare però che tu non sei cambiato di una virgola, hai solo i capelli più lunghi.» gli rispose Adrien con le braccia incrociate al petto.«Papa, perché non andiamo a casa?» domandò Zoe sbucando da dietro Adrien, facendo sgranare gli occhi a Nathaniel.
«A giudicare dai codini e dalla forma degli occhi, deduco che tu e Marinette non avete troncato i rapporti»
«E perché mai avremmo dovuto farlo?»
«Forse perché di lei non ti era mai importato così tanto?» domandò Nathaniel controllando l'orario sull'orologio.Adrien trattenne a stento un ringhio, che venne definitivamente eliminato dopo che Marinette gli avesse posato una mano sulla spalla.
«Calma i bollenti spiriti Adrien, non c'è bisogno di fare tante storie»
«Ah Marinette, oppure dovrei chiamarti signora Agreste?»
«...Prima cosa leva subito il signora, abbiamo la stessa età e secondo ritira subito quello che hai detto.» lo riprese la donna incrociando le braccia al petto.«Siete veramente l'uno lo specchio dell'altra.»
«Piantala con questi paragoni, Kurtzberg.» gli disse ancora Adrien facendolo sospirare.«Nath che cosa succede?, perché ci metti tanto?» gli domandò Chloé uscendo dall'auto e affiancando il marito, sgranando gli occhi dopo aver visto Adrien e Marinette: «Ah, ho capito.»
«Ciao Chloé.» la salutarono i due, con un'espressione priva di ogni emozione.«Va bene, possiamo dimenticare per un attimo quello che è successo nel passato? Sapete non ne posso più di tutta questa faida, è veramente una cosa barbarica.» chiese un attimo dopo, abbassando lo sguardo su Zoe che si era appena aggrappata ad Adrien.
«A noi non è mai andata a genio, ma non ci pare che tu ti sia mai scusata, per niente.» le rispose Marinette lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Claude era di fianco a suo padre che osservava tutta la scena, non emise né una parola o un verso, sapeva bene che non si dovevano interrompere certi discorsi fra gli adulti.
«Avevo tempo secondo te?»
«No, di tempo non ne hai nemmeno per badare a tuo figlio, da quanto ne ho saputo.» rispose Adrien abbassando un attimo lo sguardo su Claude.«Sono cosciente di quello che ho combinato, ma ho imparato dai miei errori. Tu invece? Da come vedevo te e Marinette mi sorprende che-»
«Maman!» esclamò Hugo aggrappandosi alla maglia che Marinette portava.
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All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"
FanfictionPrendersi una lunga pausa dopo una brutta lotta con il male è di dovere per ogni supereroe, ma davvero i nostri protagonisti hanno sconfitto una volta per tutte il male? In questo sequel, verrete tutti quanti a conoscenza della nuova minaccia che st...