Capitolo 31

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«Eccoti!» esclamò Emma rientrando nella sua stanza, notando Sakura seduta a terra: «È successo di nuovo?» le chiese chiudendo la porta alle sue spalle, non ottenendo alcuna reazione da Sakura: «Ehi sei viva?» le chiese avvicinandosi, sentendo un'enorme angoscia avvolgerla ad ogni passo.

Fece qualche altro passo e poi Sakura alzò di scatto la testa, facendole sgranare gli occhi.

«...Forget...» le comandò sottovoce, prima che il suo occhio sinistro si illuminasse, facendo così spegnere gli occhi di Emma per un istante.

Lei scosse la testa massaggiandosela con una mano, sgranando gli occhi dopo aver visto Sakura perdere l'equilibrio verso avanti.

«Sakura!» la chiamò correndole incontro, provando a sollevarla dalle spalle: «Sakura? Sakura va tutto bene?»
«Emma?» domandò lei rispondendo finalmente al suo richiamo, prima di stringere i denti e portarsi una mano alla testa per un dolore improvviso.

«Resta qui tu, io vado a chiamare Ombre, torno subito!» le disse dopo averla aiutata ad appoggiarsi alla testata del letto, correndo come un fulmine fuori dalla sua stanza.

Sakura appoggiò la testa al materasso, prima che un sorriso pazzoide le comparisse sul volto e lei ridacchiasse in modo abbastanza spaventoso.

Non credevo che gli esseri umani fossero talmente manovrabili...≥ sussurrò con una voce leggermente più acuta.

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«Oh Tesoro!» esclamò Alya correndo verso Nicole, stringendola forte in un abbraccio, dopo che fosse appena uscita dalla stanza di Marinette e Adrien: «Stai bene? Sei ancora tutta intera?»
«Sì mamma, sto bene tranquilla» le disse con voce strozzata, per colpa della forte stretta in cui sua madre l'aveva praticamente rinchiusa.

«Amico! Sei tutto intero anche tu?»
«Sì Nino... Anche se devo ammettere che tua figlia né ha di forza.» rispose Adrien sciogliendo le braccia.

«Che vuoi dire?»
«Mi ha quasi spezzato la schiena...» rispose all'istante Adrien, vedendo Nino sorridere imbarazzato.

Marinette aveva ancora il sorriso sulle labbra, ma le scomparve non appena incrociò la figura di Nicole che, stretta tra le braccia di sua madre, manteneva gli occhi chiusi e si lasciava cullare da lei. Le sembrava di rivedere sé stessa, quando ancora Adrien perdeva la testa per il suo alter-ego e non comprendeva quello che lei provava, ma Nicole soffriva in quel modo da molto più tempo. Anche per lei era stato complicato assimilare quei sentimenti che non aveva mai provato...

«Louis» lo chiamò lei posandogli una mano sulla spalla, notando come il suo sguardo fosse calamitato su Nicole: «Tesoro?»
«Sì?»
«Possiamo permettere agli zii di portare Nicole a casa? La confusione che genera l'abbandono di un'akuma non è facile da superare.»
«Va bene...» rispose lui annuendo, mentre sua madre gli accarezzava la spalla con il pollice.

Quando la vide uscire da casa sua, con la cartella in spalla, senza neanche salutarlo, aveva capito all'istante che qualcosa non andava. Non era stato più sicuro di niente ed era subito andato in camera sua, sfilandosi le scarpe per sedersi sul suo letto e portarsi le gambe al petto.

«Ehi...» disse qualcuno alla porta.

Lui alzò lentamente lo sguardo, fermandosi dopo aver incrociato la figura di Manon lì alla porta.

«Stai bene? Ti sei fatto qualcosa?» gli domandò iniziando ad avvicinarsi, sedendosi sul materasso accanto a lui.

«Io sto bene, non mi sono fatto nulla...»
«E allora perché sembra che ti abbiano strappato l'anima dal corpo?»

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora