Capitolo 7

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«Emma? Emma?» la chiamò Louis entrando silenziosamente nella sua stanza.

Renoir gli corse incontro, con la pallina da tennis in bocca, che lo guardava. Lui alzò lo sguardo, spostandolo per quasi tutta la stanza e fermandosi solo dopo aver visto la figura sdraiata sul letto.
Sospirò, avvicinandosi lentamente a lei.

«Un giorno capiranno i loro errori...» sussurrò allungando una mano per accarezzarle i capelli, sentendola dormire profondamente.

Sospirò alzandosi dal letto, vedendo Renoir avvicinarsi di nuovo a lui.

«Tu non devi prendere questa roba in bocca...» gli ricordò allungando la mano per togliergli quella pallina dalla bocca, riuscendoci solo dopo avergli aperto leggermente le fauci: «Non voglio farti male, dovresti saperlo, però se anche tu non la pianti di prendere roba come questa in bocca, io cosa devo fare con te?» gli chiese incrociando le braccia al petto, prima che un'espressione di puro disgusto gli comparisse sul viso: «Che schifo. Andiamo che devo lavarla... Come questa felpa...» disse osservando la manica, quasi rischiando di vomitare.

«Ecciù!»

Spostò lo sguardo verso le proprie spalle, avvicinandosi velocemente ad Emma.

«Ah sei sveglia?»
«No...» rispose lei con il naso otturato.

«Che ti succede?»
«Niente...»
«Emma... Non dormi ancora con quella bambola... Vero?»
«...»
«Almeno falla lavare alla mamma!»
«No! Non ci penso nemmeno!» rispose la bambina.

Louis alzò gli occhi al cielo, sporgendosi per guardarla dritto negli occhi.

«Vieni te la lavo io...» le disse porgendole la mano.

Emma spostò lo sguardo verso di lui, allungando la mano per stringere quella di lui e tirarsi su, uscendo dal letto.

«Ecciù!» starnutì lei di nuovo, contro la propria mano.

Louis scosse lentamente la testa aspettando che lei si infilasse le scarpe prima di uscire insieme a lui dalla stanza. Renoir uscì per primo, aspettando gli altri due vicino alla rampa di scale, che scese subito dopo essere raggiunto dai due.

«Perché non vuoi che le la lavi la mamma?»
«Perché no... Punto...» rispose lei stringendo la bambola al petto, prima di tirare su con il naso.

«Tu hai dormito una settimana con quella stretta al petto?»
«...»
«Emma, l'allergia non è una cosa con cui puoi scherzare!»
«Non m'importa...» rispose la bambina superandolo.

Louis sospirò di nuovo scambiandosi uno sguardo con Renoir.

«Non guardarmi in quel modo...» gli disse subito dopo, finendo di scendere le scale e correndo dietro a Emma per raggiungere velocemente il bagno.

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«Nino?»
«Ah ciao bro...»
«...Che succede? Perché hai quel tono?»
«Adrien... Alya ha ritrovato una cosa che... Sinceramente non avrei voluto vedere...»
«...Che cosa?»
«...Quella diretta andata persa di Nadja...» sussurrò lui al telefono, facendo sgranare gli occhi ad Adrien.

«Adrien che c'è?» gli chiese Marinette seduta sul letto a leggere, mentre lui era in piedi in mezzo alla stanza.

«Dimmi che stai scherzando...»
«Bro, su queste cose io non scherzo mai...»
«...Ok... Ok va bene... Quando posso venire da te?»
«Anche adesso, Alain e Nicole stanno venendo lì da voi a piedi»
«Perché?»
«Ti conosco amico, sapevo che mi avresti chiesto di venire qui...»
«Grazie Nino, a dopo»
«Ciao bro...» lo salutò Nino, prima che Adrien chiudesse la chiamata, quasi cadendo seduto sul letto ancora con gli occhi sgranati.

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora