Capitolo 63

180 11 0
                                    

Rimase ancora immobile a fissare Pollen che lo fissava a sua volta, a parer suo parecchio silenziosa come lo era stato lui dopo averla praticamente vista comparire di fronte a lui così dal nulla. Erano forse passate un paio d'ore, ma ancora riusciva a formulare una frase di senso compiuto davanti ad un... Kwami, come si era definita lei stessa.

«Quindi... Tu ti chiami Pollen e sei il kwami dell'ape» ripeté rompendo finalmente quell'imbarazzante silenzio che si era creato tra loro, guardandola annuire appena: «E come avresti fatto a... Comparire sul mio comodino se eri in quella scatoletta?»
«È stato il maestro a portarmi qui, i supereroi di Parigi hanno bisogno del tuo intervento.» gli spiegò alzandosi in volo per avvicinarsi al suo viso.

«...I... Supereroi di... Parigi? Cosa c'entri tu con loro?»
«Ogni supereroe possiede un Miraculous a cui è legato un kwami, che può trasformarlo solo dopo la pronuncia da parte del portatore di una determinata frase»
«Quindi... Chat Noir, Ladybug, Chat Bug e Coquille, hanno tutti e quattro un kwami come te?»
«Sono kwami come me, ma non sono uguali a me.»
«Capito...» rispose annuendo e stringendo le proprie mani tra di loro, abbassando un attimo lo sguardo a terra prima di ripuntarlo su Pollen.

«Nessuno deve sapere di me, che sia vicino a te o lontano, nessuno»
«Sì, come quando si parla dell'identità segreta, ma come mai hanno scelto proprio me?»
«Sei l'unico che può aiutarli»
«...Aiutarli in cosa?»
«Non sai nulla su Akumu?»
«Non so tutto, so che è diventato il nuovo Papillon ed è anche più spavaldo di lui, sono anche stato akumizzato da lui»
«Quindi hai provato sulla tua pelle quella sensazione di perdita di controllo e delle tue azioni.»
«Sì... E sarebbe stato utile se ricordassi qualcosa, adesso mi sembra solo di aver vissuto un incubo... Ma tu stai parlando di combattere contro di lui?» le domandò già sconvolto da quel pensiero, sgranando gli occhi quando Pollen annuì.

Claude abbassò di nuovo lo sguardo stringendo più forte le proprie mani. Sì, nella sua testa quello che aveva passato era diventato un incubo ad occhi aperti, ma in cuor suo preferiva non sperimentare mai più una cosa come quella, talmente stancante e confusionaria da avergli scombussolato la vita ancora di più. Aveva finalmente costruito un vero rapporto con i suoi genitori, ma quella sensazione di non comandare il proprio corpo o le proprie scelte era diventata una delle sue più grandi paure, qualcosa che mai più voleva riprovare.

«...Capisco che ti abbia colpito in modo negativo, ma sei davvero l'unica persona che può dare loro una mano»
«E puoi spiegarmi il motivo di questo?»
«Solo tu puoi salvare Sakura» gli rispose Pollen facendogli spalancare un'altra volta gli occhi.

«...Sa... Sakura? Cosa c'entra adesso lei?»
«Akumu è lei»
«Cosa?! Come fa una ragazzina come lei ad essere quel mostro che ha terrorizzato tutta la città?»
«È stata coinvolta in un fatto passato, nemmeno sapeva o decideva quello che stava facendo, la prima vittima di tutto questo casino è proprio lei.»
«...Non pensavo che... In giro per il mondo esistessero ancora persone del genere...» confessò stringendo anche i denti tra di loro.

Doveva ammetterlo, sentire quella notizia aveva fatto si che il suo cuore esplodesse in un incendio enorme, talmente potente da distribuire la rabbia in ogni parte del suo corpo.

«Allora? Darai loro una mano?» gli domandò Pollen dopo aver atteso qualche secondo, senza però vedere Claude rialzare la testa.

«...Se questo è quello che il Destino ha deciso per me non sono tipo che si lamenta, farò quello che devo» rispose tenendo lo sguardo puntato a terra, sorridendo leggermente quando i suoi pensieri vagarono sul suo fratellino o sorellina che doveva ancora arrivare: «Si parla di futuro no? Vale la pena provarci.» aggiunse rialzando finalmente lo sguardo su Pollen, che gli sorrise chiudendo gli occhi.

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora