Capitolo 61

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Claude si mise lo zaino sulle spalle e uscì dalla stanza, bloccandosi dopo aver trovato la figura di suo padre davanti, che lo guardava con un leggero sorriso.

«Ehi papà... È da un po' che non ti vedo»
«Scusa se sono stato poco presente, ho avuto qualche commissione da fare»
«Ovvero rinchiuderti nella tua stanza personale per trovare la pace e disegnare? Tranquillo comprendo, avevi bisogno di tempo»
«In realtà ho dovuto fare alcune cose per tua madre»
«Perché? Non mi sembra che il nonno la carichi di lavoro...»
«No no niente del genere» gli disse guardandolo tirare un sospiro di sollievo.

«Papà io devo andare a scuola... Ti dispiace se ne parliamo dopo?»
«So che ti farò perdere un po' di tempo Claude, ma è importante»
«...Importante? Più della nota che potrei prendere se arrivo in ritardo?»
«Nota? Da quando mettono la nota per i ritardi?»
«...Da sempre? Comunque, che cosa devi dirmi?»
«Beh... Io e la mamma abbiamo una sorpresa per te»
«Sorpresa? Non è il mio compleanno...»
«Lo so ma-»
«Signorino Claude! Dobbiamo andare!» lo avvertì Jean dall'ascensore, facendo sospirare Nathaniel.

«Devo andare papà, ciao.» lo salutò Claude raggiungendo il maggiordomo, che permette il tasto del piano terra.

«Ahh... Nemmeno quando devo parlargli ci riesco»
«Tranquillo Nath tornerà dopo la scuola, avrai tutto il tempo di parlargli.»
«Sì hai ragione...» le rispose incrociando le braccia al petto.

Claude si appoggiò con la spalla al muro dell'ascensore, alzando lo sguardo sul display dove i numeri cambiavano al raggiungere il piano sottostante. Era strano quel comportamento di suo padre, come sua madre non gli aveva mai parlato, ma anche dopo quello che era successo si era rivolto poche volte a lui. Sapeva che era chiuso e parecchio sulle sue, ma trovarlo davanti in quel momento lo aveva sconvolto non poco.

«Sei sovrappensiero Claude?»
«Ah scusami Jean, non volevo farti preoccupare»
«Sicuro che vada tutto bene? Ultimamente passi molto tempo nella tua stanza»
«Beh ho i compiti Jean, poi mi prende la chitarra e la lascio con difficoltà, mi conosci no?»
«Quindi mi assicuri che va' tutto come sempre?»
«Ovviamente Jean, come sempre.» gli rispose sorridente.

Il maggiordomo ricambiò il suo sorriso e gli indicò l'uscita dopo che le porte dell'ascensore si fossero aperte. Era vero quello che Jean aveva detto, ma non era bravo ad esternare quelli che erano i sentimenti che davvero provava, forse perché era ereditario questo tratto.

«Claude allora andiamo?»
«Ah sì scusami!» gli rispose avviandosi verso l'uscita.

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«Sakura non è ancora tornata, You e Fleur ci hanno solo avvertiti del fatto che dovremmo restare all'erta, ma io sono più spaventato che mai.»
«La paura non è negativa, ho letto che la paura e la rabbia rafforzano l'essere umano.» disse Yyume scomparendo dalla sua spalla e poi comparirgli davanti agli occhi.
«Non capisco ancora come abbiano potuto lasciarti uscire, sei un kwami che si teletrasporta...»
«Appunto per questo mi hanno permesso di farlo, basta teletrasportarmi a casa e niente più pericoli»
«Va bene ho capito, ma piantala di sparire e riappare, soprattutto quando sono a lezione devi restare nascosto»
«Tranquillo torno a casa prima che tu entri in classe, così mamma e papà non si preoccupano!»
«Ho capito... Ma smettila di girarmi in torno!» gli disse fermandosi suo posto, guardandolo fermarsi e nascondersi nel lembo della sua giacca.

«Sei preoccupato vero?»
«Dovresti conoscermi ormai, mi preoccupo per la gente a cui voglio bene...»
«È ricorrente questa tua preoccupazione»
«Te lo ripeto sono fatto così...» gli rispose con le mani infilate nelle tasche.

Si avvicinò alle scale e si sedette sul bordo, tirando fuori dalla tasca il suo cellulare.

«Che vuoi fare?»
«Devo cercare una cosa...»
«Quale cosa?»
«Ahh... Mia madre mesi fa mi ha mandato le foto del libro dei Miraculous, Fu ha detto che forse un giorno mi sarebbero tornati utili.»
«"Il potere assoluto..."» lesse Yyume dalla sua spalla, facendogli sgranare gli occhi.

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora