All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"

Capitolo 21

«Devi cambiare la benda due volte al giorno, non dormire di fianco altrimenti i punti potrebbero togliersi e far così riaprire la ferita, e in più qualcuno dovrebbe spalmarti una pomata che aiuti la guarigione...» ripeté Adrien elencando il tutto con le dita.

«L'unica cosa che al momento mi preoccupa è come reagiranno Manon, Alya, Nino, Zoe e Hugo a... Questo mio piccolo incidente...» rispose Marinette con lo sguardo rivolto verso di lui, mentre con mano sinistra teneva quella di Emma.

«...E mio padre... E i tuoi genitori...» si ricordò Adrien, con gli occhi sgranati: «Ok è deciso ci trasferiamo in Cina...» disse subito dopo, facendo scappare una risata alle due.

«Mi dispiace deluderti, ma Emma, Zoe e Hugo sanno poco e niente di Cinese... Come me dopotutto...»
«Ah ah, ti sbagli. Zoe ha ereditato da me il fascino per l'oriente...» ribadì Adrien, sorridendo soddisfatto.

«Ah sì... Quegli anime e manga che mostravano come: 'il donnaiolo strafottente' fosse la strada più facile per arrivare al cuore di una ragazza...» rispose Marinette, facendo scappare una risata ad Emma e comparire un broncio sul viso di Adrien.

«...Era la prima volta che mi relazionavo con altre persone, quelle erano le uniche dimostrazioni che avevo...»
«Ma potevi anche comportarti normalmente, come il vero Adrien...»
«Sì lo so... Ma dopotutto quel 'donnaiolo strafottente' alla fine te lo sei sposato...» le ricordò lui, sorridendo beffardo.

Marinette roteò gli occhi, voltandosi verso di lui per lasciargli un bacio sulla guancia.

«Non è il momento di fare il figo Chaton...» gli ricordò lei, vedendolo ricambiare il suo sorriso.

«Dobbiamo andare a riprendere Louis...» gli ribadì Emma guardandolo male.

«Lo so Emma lo so. Spero soltanto che il maestro non gli abbia distrutto la schiena...»
«È un massaggiatore, Adrien...»
«Potrebbe solo essere una copertura.»
«Tesoro, non dubitare sempre di tutto...» gli ricordò Marinette, tirandogli su gli occhiali.

Adrien sorrise a quel gesto, alzando una mano per accarezzarle il viso.

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«Quindi vuole dirmi che non esiste un numero preciso di Miraculous?» chiese Louis dopo un po', con i quattro kwami seduti accanto a lui.

«Esatto ragazzo, per ogni scoperta fatta dall'uomo nasce un nuovo kwami...»
«...Immagino che voi guardiani abbiate la testa strapiena di nomi con doppie lettere...»
«Sarebbe più corretto dire 'avevamo'. Non so adesso quanti guardiani siano rimasti nella mia terra natia, ma spero che almeno stiano proteggendo gli altri cimeli e i Miraculous di cui eravamo in possesso»
«...Lei se non sbaglio ha parlato del tempo andato distrutto, e di come fosse stata colpa sua»
«Non è stato il maestro...» ribadì Tikki guardandolo seria: «È stato Fuji ad appiccare l'incendio, e per colpa della sua somiglianza con Fu i superiori hanno incolpato lui!» ribadì la kwami, incrociando le zampette al petto.

«È tutto ok Tikki, è acqua passata ormai...»
«Maestro, è stato costretto a fuggire...»
«Ho dovuto continuare a vivere con quel peso sulle spalle, ma adesso è l'ultima cosa a cui dobbiamo pensare...» ribadì il maestro, avvicinandosi a loro per posare di fronte a Louis un grande libro, con un simbolo dorato stampato sulla copertina.

«Perché mi sta mostrando il libro dei Miraculous?»
«Perché tu hai bisogno di risposte ragazzo mio...» rispose il maestro aprendo lentamente il libro, sfogliando lentamente ogni pagina.

«L'ha detto anche lei che nel libro dei Miraculous con i codici cifrati si riesce a trovare risposta alle origini dei gioielli e dei kwami... Ma non capisco, cosa c'entro io in questo?»
«Sai che i gioielli sono cimeli magici... Vero ragazzo?»
«Certo che lo so...»
«Anche il libro è magico, ragazzo... Ogni pagina di esso si è aggiunta con lo scorrere dei secoli e delle dinastie, con anche alcuni racconti dei passato...» spiegò il maestro, prima di fermarsi ad una pagina che Louis vagamente riconosceva: «...Ed è il momento che anche tu ottenga le tue risposte...» aggiunse subito dopo girando il libro verso di lui, in modo che la pagina fosse completamente sotto il suo sguardo.