Capitolo 49

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Era l'ora di motoria e il giro del campo era la cosa che meno sopportava di tutta la lezione, era il primo della fila e questo non gli era mai piaciuto. Essere il più veloce non era certo qualcosa di buono, detestava essere primo in tutto.

«Agreste smettila di guardare le nuvole!»
«Sì prof...» rispose svogliato, accelerando anche il passo.

Correre piano per lui significava correre veloce per tutti gli altri suoi compagni, compresa anche Nicole. Secondo suo padre essere un cavaliere significava anche questo, ovvero sopportare ogni cosa pur di stare accanto alla propria principessa, e lui ormai non faceva altro. Quella mattina a scuola l'aveva portata sulle spalle, e quando erano arrivati a scuola lei lo aveva rimproverato per averlo fatto, ma lui non aveva sentito una parola, era rimasto immobile a guardarla negli occhi.
Adesso comprendeva come mai suo padre non ascoltasse la maggior parte dei discorsi, si perdeva sempre negli occhi di sua madre.

«Ehi, vuoi darti una mossa?» gli chiese la ragazza dietro di lui.

«Non azzardarti a rivolgermi la parola Diáz...» rispose lui scocciato accelerando di nuovo il passo.

Lucia Diáz, la ragazza più insopportabile della sua classe. Prendeva in giro Nicole dalla prima e non l'aveva mai sopportata, sembrava la figlia di Chloé per quanto le assomigliava. Le differenze però erano che lei non avesse i capelli biondi ma bruni, mentre gli occhi erano uno azzurro e l'altro nocciola, perfino la sua voce gli rovinava l'udito.

«Di passo!»
«Finalmente...» disse rallentando, mentre i suoi compagni si piegavano sulle ginocchia per respirare.

«Tu come sempre non sei stanco, vero?» gli chiese Claude, ancora ansimante.

Louis alzò le spalle in risposta, portandosi entrambe le mani dietro alla testa.

«Io ho bisogno di una pausa...» dichiarò Alice alzando una mano in segno di sconfitta, venendo presa da Alain prima che cadesse in avanti.

«Ehi... Hai visto Ken?»
«Sì, l'ho visto...» le rispose spostando come lei lo sguardo sulla panchina, dove c'era Ken seduto con un album sulle gambe e una matita in mano: «Porta ancora i guanti, la felpa e il cappello, i professori non gli hanno detto nulla.»
«...Mi sta girando la testa...» confessò Nicole con una mano alla fronte, prima di perdere l'equilibrio e cadergli tra le braccia.

«Ehi stai bene?» le domandò guardandola negli occhi.

Un verso di stupore si diffuse dalla loro classe, che al momento li fissava con gli occhi sgranati e una mano davanti alla bocca, esclusi Claude, Oliver, Alice e Alain che ridacchiavano sotto i baffi.

«Dimmi che non ci stanno guardando ti prego...» pregò Nicole contro il suo petto.

«T-tu non guardarli e lo-ro non guardera-ranno te...» balbettò lui in risposta, mentre fissava i compagni rosso come un peperone.

Spostò lo sguardo sulla panchina dove Ken era seduto e lo vide fissare lui e Nicole con uno sguardo indifferente, con la mano ferma sull'album.

«Questa non è casa vostra!» urlò l'insegnante nel suo orecchio.

«MEOW!!»

Louis si portò all'istante la mano alla bocca, arrossendo ancora di più per quello che era appena successo. Perché quando Nicole era vicina il suo lato felino veniva fuori e lo rendeva un pazzo?

«...Mi hai appena miagolato in faccia signorino?» gli domandò l'insegnante avvicinando con tono minaccioso la fronte alla sua.

Louis negò diverse volte con la testa. Non l'aveva fatto veramente, non era possibile.

All'Inizio Era Solo Un Sogno - Sequel Di "A Dream?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora