2-Tu non sai..

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Harry ancora non capiva come riuscisse a stare in piedi. Trascinava le scarpe e a ogni passo si sentiva più pesante di prima. A ogni passo sentiva il nodo in gola crescere e la paura farsi spazio in ogni angolo del suo corpo. Hermione al suo fianco gli dava un po' di tranquillità ma l'ansia di affrontare tutte quelle persone era di gran lunga maggiore. Non sapeva cosa avrebbe dovuto dire.
Lui e la riccia arrivarono davanti alla porta della sala grande. C'era silenzio. Uno di quelli che ti spacca le orecchie. Il ragazzo sentiva solo il suono del suo cuore che aumentava di un battito ogni secondo. Il sudore che gli scendeva sulla nuca lo faceva rabbrividire e si sentiva sempre più stanco.
La ragazza con la mano libera spinse la porta ed entrò tirandosi dietro Harry e ritrovandosi con molte paia di occhi puntati su di loro. Il moro si pietrificò sul posto. Poi qualcuno lontano iniziò ad applaudire seguito a ruota da sempre più persone finché tutta la sala grande era uno scroscio di battiti di mani. Nel frattempo senza nemmeno accorgersene il ragazzo-sopravvissuto aveva ricominciato a piangere.
Hermione lo strinse forte e lo avvicinò a Madama Chips che lo fece sedere e lo curò con un piccolo sorriso in volto. Si vedeva che era sconvolta. Sembrava molto più vecchia, aveva gli occhi vuoti e spenti come se non riuscissero più a vedere nulla di bello o buono e aveva tutti i vestiti strappati e sporchi.
Quando lo medicò sentì un dolore bruciargli il braccio tanto che chiuse gli occhi finché non cessò. Quando li riaprì sperava con tutto il cuore che tutto fosse stato un sogno. Ma si sbagliava.
Si fece forza e si alzò. Fece appello a tutta la sua forza di volontà per andare a consolare le persone che avevano perso qualcuno nella battaglia cercando di rimandare la botta finale: Ron e Ginny e tutti i Weasley che avevano perso per sempre Fred.
Il cuore di Harry si fermò per un secondo. Si sentiva dannatamente in colpa. Non riusciva a respirare. Si sentiva svenire e infatti barcollò un po' all'indietro poi sentì Hermione dirgli piano a un orecchio
<Andrà tutto bene, vieni> e si avviarono verso la famiglia di rossi.
Ron era seduto su una panca sghemba con la testa tra le mani e Ginny vicina a lui che piangeva sulla sua spalla. Un passo. Non aveva ancora pensato a cosa avrebbe dovuto dir loro perché più ci pensava più stava male. Un altro passo. Guardò ancora Ginny con le lacrime sull'orlo di uscire consapevole di non riuscire a durare ancora per molto. Due passi. Si girò di sfuggita verso Hermione anche lei in ansia. E riportando lo sguardo sui due rossi incontrò quello del suo migliore amico. Distrutto e vuoto.
Il moro sentì una scintilla scoppiare dentro di sè e si mosse più veloce nella direzione della panca e Ron fece lo stesso. Si incontrarono in un abbraccio che diceva a entrambi che insieme sarebbero riusciti a passare anche quella. Un abbraccio che raccontava della loro amicizia, nata per sbaglio, ma fiorita in un rapporto splendido. Entrambi stavano urlando il sentimento che provavano reciprocamente. Un urlo che si concretizzò in un semplice e mirato <Grazie> detto all'unisono.

<Harry, non penso di avertelo mai detto ma sono felice di essere tuo amico>
<Non lo dire a me. Ehm.. comunque io.. be sai.. non so bene cosa dire.. ma..> provò invano il moro.
<Lo so. Non serve che ti scusi. Sono distrutto. Non mi sarei mai aspettato che la famiglia diventasse da 8 invece che 9. Non avrei mai voluto vedere mamma e papà così tristi ma miseriaccia se è morto da eroe! Il vuoto non verrà mai colmato, è vero ma io so che ci starà sempre vicino, soprattutto a George.> la voce spezzata lasciava trasparire la tristezza. Ma poi riprese <Io adesso me la caverò. Vai da mia sorella, Harry lei ha bisogno di qualcuno più che mai e credo che la persona giusta sia tu.>
E se ne andò da Hermione.

Harry si sedette di fianco alla piccola di famiglia Weasley che stava piangendo. Lei alzò lo sguardo e
<Ciao> disse in tono sprezzante come se non volesse vederlo.
Harry sorpreso da quel tono disse
<C..ciao Gin. Come s..stai?> provò gentilmente.
Lei scattò in piedi.
<Secondo te Harry?! Come pensi che stia?> urlò e tutti si girarono a guardare la scena. Ron era a bocca aperta e preoccupato per ciò che avrebbe potuto dire sua sorella che continuò <Una meraviglia grazie di avermelo chiesto. Tutto come se nulla fosse successo. Tutto come se la guerra non ci fosse mai stata>
Il moro non sapeva cosa dire. Lui voleva solo rassicurarla..
<Ginny ascolta, io volevo solo essere gentile so cosa stai passando e..>
<NO! Tu non sai un bel niente! Tu non hai idea di cosa voglia dire vedere tuo fratello steso e immobile che non potrà più tornare perché è morto. Tu non sai come ci si sente a vedere la tua famiglia crollare davanti ai tuoi occhi. E sai perché? Perché tu non ce l'hai mai avuta una famiglia! Non sai cosa vuol dire perdere un pezzo di te per sempre. E se sei venuto qui per chiedermi come sto avrei preferito tanto di più che non fossi venuto.>
Harry aveva gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Ginny, la persona che più amava, lo aveva umiliato davanti a tutti scagliandogli tutto il dolore che provava non pensando nemmeno a quello che stava passando. Il ragazzo riuscì solo a dire
<Se è quello che vuoi non mi avvicinerò più. Sta pure tranquilla> con la voce spezzata dai singhiozzi e ridotta a un filo
<addio Ginny.> E scappò via.
Erano tutti sconvolti. Hermione aveva le mani sulla bocca pensando che la rossa avesse dato di matto, Ron e Molly erano furenti.
Ginny vide lo sguardo di suo fratello: deluso e arrabbiato. Iniziò a piangere quando lui fece un passo verso di lei ma la riccia era stata più veloce e si era trascinata la rossa con sè via dalla Sala Grande.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora