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Tutto a un tratto la Sala Grande sembrava troppo piccola. L'aria sembrava essersi prosciugata e Harry non respirava più tanto bene. Uscì veloce sentendo dei passi dietro di lui. Doveva uscire, subito. Aveva il respiro irregolare e il battito del cuore accelerato. Arrivato al limite della foresta indugiò un attimo ma poi entrò. Dietro di lui sentiva ancora qualcuno che lo seguiva ma doveva raggiungere un posto, a tutti i costi. E dopo svariati minuti eccola lì: una piccola radura in mezzo a tutti quegli alberi. Le gambe del ragazzo lo avevano fatto muovere senza che se ne rendesse conto. Quella strada l'aveva fatta solo una volta ma non se la sarebbe mai scordata. Si ricordava ancora bene quella voce strascicata e la luce verde, seguita da grida di trionfo e una bella dose di Cruciatus che a pensarci gli venivano ancora i brividi. Per un momento gli sembrò di rivedere la figura di sua madre che gli sorrideva ma se l'era immaginato, lei non poteva essere lì. E lui lo sapeva bene. Purtroppo.
Lentamente si lasciò andare e cadde sulle ginocchia con il petto che si alzava e abbassava troppo velocemente. Vedeva un po' sfuocato e la testa girava. L'aria che entrava non sembrava abbastanza per i polmoni di Harry che se li sentiva a metà ad ogni respiro.
<Harry tranquillo> Ginny era davanti a lui con un viso preoccupato. <Respira piano> gli lasciò una leggera carezza.
<Io.. quella sera loro.. e-eran..> annaspò a fatica lui.
<Harry> il tono della rossa era quasi duro. <Calmati. Parlare adesso sarebbe solo peggio. Ci sono io qui. Guarda il cielo e tutte quelle belle stelle> quando era piccola lo faceva sempre. Era una cosa che gli avevano insegnato i gemelli per quando piangeva o era agitata per qualcosa. Funzionava tutte le volte. <Fidati di me> e la testa del ragazzo si mosse all'indietro per rivolgere lo sguardo verso l'alto.
In effetti non aveva tutti i torti. Quei puntini lontani in contrasto con il nero del cielo erano davvero rilassanti da guardare. Il cuore del prescelto si calmò e il respiro tornò quasi normale. Si stese sull'erba e chiuse gli occhi a bearsi di ogni piccolo suono che lo circondava.
<Meglio?> era un sussurro quello di lei.
<Si grazie> la rossa ridacchiò.
<Servo anche a questo a volte, sai?>
<Vieni qui> Harry aprì le braccia come a volerle dire di stendersi abbracciata a lui. La ragazza no perse tempo e appoggiò la testa sul petto del suo ragazzo.
<Il tuo cuore batte forte> Harry sorrise. Sembrava una bambina. La sua bambina. E la amava da impazzire.
<Batte forte per colpa tua> disse <Fa così tutte le volte che sei qui> e lo disse come a raccontarlo a un bambino.
<Dormiamo qui?> chiese lei stupendo Harry.
<Tutto quello che vuoi. Ma gli altri?>
<Li avvisiamo con Ramoso> spiegò la rossa.
<No. Voglio rivedere il tuo bel cavallo> esclamò il bambino sopravvissuto.
<Va bene..> sbuffò. <Expecto Patronum!> ma quello non era un cavallo. Era lei. Lily.
<Mamma> il suono uscito dalla bocca del moro era un soffio.
Fu quello il momento in cui i due capirono di amarsi davvero.
La ragazza era radiosa e il ragazzo aveva gli occhi lucidi. Quante volte aveva sentito qualcuno dire che loro erano uguali a Lily e James Potter, quante... Ora vedere quella cerva correre felice vicino al cervo lo fece sentire un passo più vicino a loro. La baciò. Perché momento migliore non c'era ed entrambi si amavano alla follia. Rimasero lì abbracciati tutta la notte a sussurrarsi parole dolci e rubarsi qualche bacio. Fino a che crollarono stesi nell'erba sotto la luna. Quella sera era piena. E prima di addormentarsi pensò a Remus che con suo padre James e con Sirius correvano per una bella foresta come dei cuccioli che vogliono divertirsi sotto sguardo accusatorio di sua madre. E con il sorriso pensò.
Avete visto? Ora finalmente sono felice anche io.
E chiuse gli occhi.
La mattina si svegliò presto a causa di un raggio di sole non filtrato dai rami degli alberi e  si beò della bellezza di Ginny anche appena sveglia. Era lì, stretta a lui con un viso sereno e tranquillo. Le baciò la fronte e mentre guardava le nuvole prese ad accarezzarle i lunghi capelli rosso fuoco di cui si era innamorato. Inevitabilmente gli venne in mente un discorso fatto con il suo padrino anni prima.
<Ma lei lo odiava! Perché lo ha sposato alla fine?> la risata simile a un latrato di Sirius echeggiò per tutta la stanza.
<Oh no caro mio. Loro si amavano tantissimo, ci hanno solo messo sette anni a capirlo>
<Ma... se papà la amava perché faceva l'idiota?> chiese Harry. Era confuso. Perché rendere un inferno la vita della ragazza che hai amato fin dal primo giorno che l'hai vista?
<Per James era difficile accettare che si era innamorato. E poi non sopportava i Serpeverde quindi di conseguenza anche Piton>
<Ma poi come ha fatto a convincerla?> voleva sapere di più. Tutto quello che si era perso in 14 anni della sua vita.
<È cresciuto e ha ammesso i suoi sentimenti. È cambiato per lei perché la voleva ad ogni costo. Anche tua madre alla fine si innamorò, anche se credo che sotto sotto lo fosse già da tempo... Sai lei era molto orgogliosa> finì ridacchiando. Anche Harry rise,  felice che suo padre non avesse mollato e felice che entrambi si fossero accorti del loro amore.
<Hey! Buongiorno bella addormentata> salutò Ginny quando aprì gli occhi.
<Ciao Harry> disse lei dopo un lungo sbadiglio. Si alzarono e si pulirono un po'.
<È meglio se andiamo. Saranno preoccupati> e si incamminarono per tornare al castello.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora