7-L'ufficio della preside

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La nuova preside era nel suo ufficio tranquilla a contemplare i due quadri proprio sopra la sua testa. Essi rappresentavano due uomini che più avevano significato per la scuola anche se di uno si era scoperta la verità troppo tardi. Erano due uomini coraggiosi e molto intelligenti che a loro modo avevano dimostrato affetto nei confronti di quel piccolo ragazzo segnato a vita fun dal giorno in cui a messo piede a scuola; forse anche prima.
La McGrannit era assorta nei suoi pensieri quando Albus le disse <Minerva, Potter e compagnia stanno arrivando>
<Come fai a dirlo, Albus?> chiese il quadro accanto al suo.
<Essere stato preside per così tanto tempo mi ha insegnato dei piccoli trucchetti. E non intendo rivelarli, non vorrei che qualcuno diventasse più abile di me>
Piton alzò gli occhi al cielo e la preside si lasciò sfuggire uno dei suoi rari sorrisi.
<Quei quattro non ce la fanno proprio ad andare in giro separati eh. Mi danno sui nervi ancora> disse l'ex serpeverde.
<Solo perché ti ricorda un altro certo gruppo da 4 di circa 40 fa> ribattè irritata la donna <Loro non sono James o Sirius o Remus>
<Forse solo la Weasley si avvicina a una moderna imitazione di Lily> disse Silente divertito <E guarda caso ha fatto secco Harry, come lo era stato per James> finì un po' malinconico.
Si sentì poi il rumore del gargoyle di pietra muoversi e la preside si sedette alla scrivania in attesa dei ragazzi che avrebbero fatto capolinea da lì a qualche secondo.

Ginny era talmente felice di passare l'ultimo anno con il suo ragazzo, la sua migliore amica e suo fratello (anche se un po' meno) che per muoversi saltellava da un corridoio all'altro.
<Ginny la pianti di saltare?! Sembra di essere tornati a quando avevi 2 anni> disse evidentemente seccato.
<Ron ma la vuoi piantare!> lo riprese Hermione.
È così carina stava pensando Harry guardandola con la bocca leggermente aperta.
<Potter hai finito di sbavare?>
<Eh? Oh ma io non stavo sbavando>
<Si certo e a me tu non sei mai piaciuto prima dei miei 16 anni>
<Mi dispiace interrompervi ma siamo arrivati> disse tutta felice Hermione.
Ed entrarono.
<Ciao ragazzi tutto bene?>
<Salve professoressa. Professori.> salutò felice Harry <Hermione ci ha detto della sua proposta di tornare a scuola a settembre e noi saremmo felici di finire la scuola> concluse.
<Sono molto fiera di voi ragazzi. Prima che andiate volevo farvi sapere che se volete potete avere un dormitorio solo voi quattro, si anche lei signorina Weasley, così potreste stare insieme come si deve finalmente> propose al settimo cielo la donna per poter aver i suoi studenti migliori a scuola un'altro anno.
<Davvero professoressa?! Oh Godric, certo che vogliamo il dormitorio per noi! Grazie mille professoressa>
<Ve lo meritate. È il numero 7 a proposito i nomi dovrebbero già essere cambiati sulla targhetta. Ora andate su, ci vediamo a cena>
I quattro felicissimi uscirono diretti alla Sala Grande.
La cena andò bene (come al solito Ron svaligiò l'intero tavolo) e i quattro amici tornarono al loro dormitorio per riposarsi un po'.

Harry era steso sul suo letto a guardare in alto a pensare. Non aveva nemmeno lontanamente una briciola di sonno ma era troppo stanco per alzarsi e fare qualcosa. Spostò lo sguardo su sua "sorella" e vide che aveva avvicinato il suo letto a quello di Ron per dormire tenendolo per mano. Era ancora imbarazzata a dormire con lui nonostante conoscesse tutte e tre le persone in quella camera da 8 anni.
Poi il moro si girò verso il letto della sua ragazza, la sua bellissima ragazza. I sentimenti per lei non facevano che crescere. Ma aveva paura. Moltissima. Non voleva farla più soffrire nè tantomeno perderla. L'averla lasciata per non metterla in pericolo l'anno prima lo aveva distrutto. Ma lo doveva fare per lei. Lui sapeva che lei ci era stata male, Hermione gli aveva detto che lei prima che partissero piangeva tutte le notti e questo lo aveva fatto sentire in colpa. Ma non poteva tornare da lei. L'avrebbe messa in pericolo e lei avrebbe potuto pensare che lui stesse solo giocando con i suoi sentimenti. Ma lui non lo avrebbe mai fatto. La rossa era tutta la sua vita.
Il letto stava diventando più scomodo del previsto così a malincuore il ragazzo si alzò, vide che erano le 2 del mattino, e scese in sala comune da solo. Harry passo un'ora del suo tempo a camminare avanti e indietro. Era seduto sul divano della sala comune con la testa tra le mani si stava per addormentare così quando qualcosa alle sue spalle si mosse. Lui pensò fosse Grattastinchi ma poi sentì una mano toccargli la spalla. Alzò lo sguardo assonnato e vide la persona più bella del mondo. Ginny si sedette vicino a lui <Stai bene?> lui annuì. <Sei sicuro? Ti vedo pensieroso>
<Credo di sì>
<Cosa c'è che non va?>
<Sono io che non vado>
<Cosa dici Harry?! Tu sei sempre tu, come sempre>
<I sensi di colpa mi stanno mangiando vivo, non so più che cosa fare> e chiuse gli occhi.
La ragazza lo guardò dolcemente; come una madre fa con il figlio. Prese ad accarezzargli i capelli sempre spettinati e lui si lasciò andare appoggiando la testa sulle ginocchia di lei.
<Parli della guerra?> chiese piano lei. Lui fece segno di no sempre tenendo gli occhi chiusi.
<Allora che succede? Lo sai che con me puoi parlare>
<Io stavo pensando a noi. E che per colpa mia hai dovuto soffrire prima, quando tu eri innamorata e io nemmeno me ne ero accorto e poi, perché quando finalmente stavamo insieme ti ho lasciata sola e in pericolo. Se ti fosse successo qualcosa io non me lo sarei mai perdonato> e una piccola lacrima scese solitaria sulla sua guancia.
<Ehi Harry, amore mio non pensarlo nemmeno per scherzo. Tutto quello che è successo tra di noi lo ripeterò per almeno un migliaio di volte. Io sto bene se tu stai bene. Te non hai idea di quanto tu mi abbia fatto soffrire in 10 minuti piuttosto che in 8 anni. Quindi non farlo mai più stupido.>
<Primo: "morire" faceva parte del mio piano geniale. Secondo: come mi hai chiamato?>
<Stupido>
<No, prima>
<Harry>
<Dopo>
<Che importanza ha?!>
<A me importa!>
<Uffa.. Eh va bene! Amore mio. Contento adesso?>
<Non sai quanto> alzò la testa e si fermò a un millimetro dalle labbra della ragazza <Grazie, amore mio> e annullò la distanza. Il bacio durò poco ma una volta tornati nel dormitorio la ragazza si buttò sul letto del moro e guardò il suo fidanzato che non aspettando altro si mise sopra di lei baciandole il collo senza aver prima chiuso le tende e lanciato un incantesimo silenziatore. Per i brividi dei baci sul collo la ragazza si fece sfuggire un paio di gemiti che fecero sorridere il ragazzo. La rossa gli tolse la maglia e si prese un secondo per ammirare il corpo che stava sopra di lei. Bello. Come lo ha sempre pensato. Lui si chinò su di lei e sussurò con voce roca <Meglio se la finiamo qui. Se mi scoprisse tuo fratello mi lancerebbe una Cruciatus senza pensarci> Lei annuì un po' triste. <Buonanotte piccola Weasley>
<Buonanotte piccolo Potter>
E si addormentarono uno stretto all'altra. Come delle persone normali e felici. Non potendo desiderare di meglio.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora