4-Orgoglio

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Flashback
Ginny si era addormentata su quella panchina malandata e si era scordata per un po' di tutto quello che era appena successo. Ron invece no. Si sentiva male per Harry. Non sapeva dove fosse e cosa stesse facendo. Non voleva credere a quello che aveva appena visto. Sua sorella so era appena accanita conto il suo migliore amico sparandogli addosso una miriade di cattiverie da aggiungere alla lista di quelle che nelle ultime ore aveva dovuto sopportare.
-"non ci posso credere"- aveva pensato il rosso -"quando si sveglia se la vedrà con me quella piccola stupida."- e dopo aver tirato un sospiro uscì dalla Sala Grande alla volta del parco dove si doveva vedere con Hermione.
<Ehi> disse lui dopo averla raggiunta. Hermione che aveva chiuso gli occhi per un secondo si spaventò
<Oh Merlino, Ron! Mi hai fatto venire un infarto. Fallo un altra volta e ti butto nel Lago Nero> lui ridacchiò pensando a quanto fosse bella arrabbiata.
<Perché hai quella faccia da pesce lesso?> disse ancora la ragazza ma stavolta con voce calma e amorevole.
<Guardavo quanto sei bella> e ridacchiò di nuovo a vederla arrossire. Le si sedette vicino e chiuse gli occhi. Lei appoggiò la testa sulle spalle con il cuore che le batteva fortissimo.
<Hermione> iniziò Ron <ti amo>
La ragazza alzò la testa. Si guardarono per quello che sembrava un tempo interminabile. Poi lei accarezzò dolcemente la guancia di lui commossa dalla dolcezza del suo ormai ragazzo e lo baciò. Uno di quei baci dolci che però non si scordano mai. Dato in un momento in cui entrambi ne sentivano il bisogno.
Ron la prese per i fianchi per essere sicuro che non se ne andasse (l'ultima delle idee della ragazza) e con un gesto delicato la fece rotolare sul prato lasciandola stesa. Senza però mai smettere di baciarla.
Lei intanto gli aveva messo le mani nei capelli e appena aveva sentito muoverlo si era fatta trasportare da lui ritrovandosi stesa nell'erba con il ragazzo che amava sopra di lei. Non poteva essere più felice.
Quando finalmente quel bacio finì entrambi erano felici come non lo erano da tanto.

Intanto nella Sala Grande erano già iniziati i preparativi per ripristinare le sale comuni e i dormitori per permettere alle persone che davano aiuto di poter restare a dormire al castello. Ginny si svegliò improvvisamente per un tonfo di un quadro sfuggito di mano a due ragazzi che si era schiantato a terra. Aveva le lacrime agli occhi. Questo perché aveva sognato Harry, che le sorrideva a pochi metri da lei ma più provasse ad avvicinarsi al ragazzo che amava più lui si allontanava da lei. E allora lei urlava e piangeva perché non poteva più sentirsi al sicuro tra quelle braccia.
Sentendosi a disagio e con il respiro affannoso si diresse verso il parco. Aveva la testa che le girava. Ad ogni passo si sentiva più debole e tutto intorno a lei sembrava sempre più confuso. Sentire l'aria fresca l'aveva fatta sentire un po' meglio ma il giramento di testa non accennava ad andarsene. Vide che vicino a un albero c'era suo fratello che si teneva stretta Hermione. Intenzionato a non lasciarla più. Per La piccola Weasley era troppo da dover sopportare. Si sentiva la testa esplodere. Non riusciva a stare in piedi e infatti appoggiò una mano a su una pianta per non cadere. Tutto intorno a sè stava diventando molto più confuso e poco chiaro. E alla fine svenne graffiandosi il viso per aver strisciato contro la pianta.
Si svegliò in una tenda con accanto Hermione evidentemente molto preoccupata.
<Che cavolo succede? Dove sono?> disse la rossa con grande sforzo.
<Infermeria. Provvisoria ovviamente> e la Weasley annuì.
<Per fortuna io e Ron ci siamo accorti di quello che è successo. Tuo fratello ti ha preso in braccio e tu... hai chiamato Harry. Ma stavi delirando avevi la febbre alta> al nome di Harry, Ginny chiuse gli occhi e cercò di cacciare indietro le lacrime e sentì che Hermione le strinse la mano ancora più forte.
Fece un respiro e disse <Quando torna?>
<Sarà qui tra due ore, io e Ron lo andremo ad aspettare>
<Vengo anche io> disse Ginny alzandosi a sedere con un certo sforzo.
<Non ci pensare nemmeno, sei qui da ieri pomeriggio> e Ginny sgranò gli occhi a quell'affermazione <devi riposarti>
Ginny la guardò con la faccia più dolce che poteva <Per favore> e Hermione, troppo buona, cedette.
E fu così che si ritrovarono,insieme a Ron all'entrata del castello a guardare il moro allontanarsi.

I giorni passarono tutti uguali: sveglia presto la mattina, colazione (in cui Ginny evitava con tutte le sue forze di guardare Harry che tentava con riluttanza di fare lo stesso), ristrutturazione di una parte del castello, pranzo (che il moro saltava sempre), altre ristrutturazioni, cena e poi riposo nel dormitorio in sala comune.
Per le ristrutturazioni si andava in giro a coppie e per evitare imbarazzo, o meglio una possibile guerra, Hermione era con Ginny e Ron con Harry.
Ogni tanto si incontravano per qualche corridoio e ogni volta era una sofferenza perché il rosso non potendo resistere andava verso le ragazze baciando la sua fidanzata che arrossiva ogni volta. In quelle occasioni la piccola Weasley tratteneva le lacrime e Harry si girava a guardare qualcosa che non esisteva.
Il ragazzo era ancora convinto che i suoi sentimenti per Ginny si fossero estinti da quel pomeriggio, quando invece era solo troppo orgoglioso per "perdonarla" nonostante sapesse che non era colpa sua. Dall'altro lato la rossa si sentiva morire dentro per i sensi di colpa. Non avrebbe mai voluto dire quello che aveva detto ma ormai aveva lanciato il dado è non poteva tornare indietro. Sperava solo che lui la perdonasse e che tornasse da lei.
Era anche successo che si fossero incontrati mentre erano soli ma nessuno mai osò parlare o rivolgere una sola parola all'altro fino a quando stanco della situazione, uno parlò.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora