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L'anno scolastico era finito e i ragazzi si stavano preparando per iniziare la vita da veri adulti. Non potevano ancora credere di dover abbandonare Hogwarts per sempre.
Harry non voleva darlo a vedere ma era veramente triste e inoltre aveva ancora la febbre, cosa che lo fece stare ancora peggio.
<Sei pronto?> chiese la rossa entrando nella loro stanza.
<Si. Arrivo> e fece per prendere il baule.
<Prima ti porto in un posto> e lo trascinò fino alla stanzetta nella torre che gli aveva detto la McGrannit mesi prima.
<Cosa ci facciamo qui?>
<Ero passata da qui per ripensare ai bei momenti e ho trovato questa> era una foto. Una foto di Lily Evans che stava tra le braccia di un James Potter tutto rosso intento a baciarla dolcemente. Il cuore di Harry si fermò per un attimo. Erano perfetti insieme. In quel momento non poté che chiedersi come sarebbe stata la sua vita con loro.
<È... è bel-lissima. Io..> le parole gli morirono in gola.
<Lo so. C'era anche questa> e gli passò un'altra fotografia. In quella c'erano Sirius, Remus e James sul divano della Sala Comune e Lily con una faccia divertita che stava seduta sul tappeto rosso. Erano tutti così felici. Prese le foto e le depose delicatamente nella tasca della giacca e guardò Ginny. La sua bella rossa. La baciò, perché ne sentiva il bisogno.
<Grazie> disse lui alla fine.
<Penso che giusto che le abbia tu. Dopotutto loro sono la tua famiglia> rispose dolcemente accarezzandogli una guancia calda per la febbre. Lui annuì.
<Andiamo, tra poco parte il treno e tu hai ancora la febbre. Se stai troppo fuori peggiori la situazione> e uscirono.
Gli occhi del giovane viaggiavano ovunque come a registrare ogni cosa per imprimerla nella mente e non scordarsela più. Arrivarono al portone e li si resero conto che non lo avrebbero più attraversato il settembre prossimo e questo fu un colpo al cuore. Hermione si avvicinò con Ron a Harry e con un sorriso triste ruppe il silenzio che c'era tra di loro.
<Magari senza di noi la McGrannit avrà un anno tranquillo> e risero debolmente.
<Devo dire che mi mancheranno le vostre avventure eroiche> parlò una voce alle loro spalle. La preside.
<Anche a noi mancherà la vecchia anormalità> disse Ron.
<Ah Weasley! Io e te abbiamo una partita a scacchi in sospeso. Voglio la rivincita>
<Certo professoressa è stato un onore vincere contro di lei. Quando vuole io sono disponibile> e stavolta risero davvero al ricordo del primo anno.
<Posso parlare un attimo con te Harry?> lui non parlò annuì solo.
<Harry, io e Ron andiamo ci vediamo sul treno. Lo scompartimento è sempre lo stesso> e se ne andarono via. Il prescelto stava immobile a guardare il castello.
<Come stai?> chiese la donna.
<Non lo so> ed era vero. Non lo sapeva.
<Sei un bravo ragazzo Harry. Sono sicura che diventerai un grande uomo. A volte stento a credere che sei cresciuto, vedo in te ancora il bambino di 11 anni> anche lei guardava il castello.
<Grazie. Grazie di tutto professoressa> era l'unica cosa che riuscisse a dire. Avrebbe voluto dire un sacco di cose ma non riuscì a tirarle fuori. Non voleva andarsene. Voleva restare a Hogwarts ma non era possibile. Doveva pensare alla sua vita adesso. La preside capì che non avrebbe detto altro, conosceva bene i suoi studenti e Harry molto di più.
<Puoi tornare quando vuoi, lo sai. Ron e Hermione anche. Voi siete stati i migliori studenti che abbia mai avuto al pari dei tuoi genitori e di Sirius e Remus. Mi avete resa davvero orgogliosa> il ragazzo respirò a fondo e guardò la sua professoressa. Gli sarebbe stato eternamente grato.
<Ci vediamo professoressa>
<Ci vediamo Harry>

Nello scompartimento c'erano tutti. Ne mancava solo uno con gli occhi verdi e i capelli neri sempre spettinati.
<Dove diavolo è?> esclamò il rosso.
<Ronald dagli tempo. Sai quanto tenesse a Hogwarts più di qualsiasi altro> tutti annuirono e poco dopo il ragazzo in questione fece il suo ingresso più silenzioso del solito. Ma nessuno ci fece caso capendo la situazione.
Si sedette vicino a Ginny e si rilassò.
<Dormi un po' così ti si abbassa la febbre. Sei bollente. Tutte queste emozioni non ti hanno fatto bene> lui appoggiò la testa sulle ginocchia di lei che prese ad accarezzargli i capelli così che in due minuti era già nel mondo dei sogni.
<Sorellina mi spieghi come fai a farlo addormentare in così poco tempo?> il Weasley era scioccato. Tutti risero.
<È stanco e ha la febbre. Ma comunque i capelli sono il suo punto debole come la cicatrice> spiegò come se fosse ovvio.
<Astoria, tu e Draco dove andrete adesso> chiese Luna ai due biondi.
<Beh.. in realtà ancora non lo sappiamo. I miei da quando sono amico vostro non mi parlano e non vogliono più vedermi e i suoi genitori l'hanno rinnegata perché sta con me> disse Malfoy al posto della ragazza che aveva abbasto lo sguardo. Hermione la abbracciò e Neville diede una pacca sulla spalla a Draco come sostegno.
<Venite da noi> a parlare era stato Ron. <Mamma è sempre felice di accogliere gente in casa. Specie se sono amici>
<Ma noi non vogliamo disturbare> disse la bionda.
<Già, dopo tutto quello che vi ho fatto io e mio padre non potrei accettare>
<Malfoy l'importante è che tu abbia capito. Loro non ce l'hanno con te. Non è colpa tua, sei solo stato cresciuto dalle persone sbagliate> Ginny sorrise ai due.
<Allora va bene. Grazie infinite>
E il treno si fermò. Erano a King's Cross.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora