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<La Bella addormentata si è svegliata finalmente> lo canzonò il rosso appena Harry mise un piede in Sala Comune.
<Molto divertente Ron.. si può sapere che cosa è successo ieri dopo la partita?> chiese sedendosi sul divano vicino a Ginny che gli scoccò un dolce bacio sulla guancia.
<Non ti ricordi niente?> chiese poi ridendo di gusto.
<Se ve lo sto chiedendo evidentemente no> era davvero confuso in quel momento.
<Ti hanno fatto bere una bottiglia di Whisky Incendiario intera e sei completamente partito con il cervello. Sei arrivato a blaterare cose come "ma perché stiamo festeggiando?" e cose così> spiegò la sua migliore amica mentre i due  rossi ancora ridevano a crepapelle.
<Vabbè ma almeno abbiamo vinto!> disse felice Harry. A quanto pare come capitano non faceva schifo. Chissà cosa avrebbe detto suo padre in qual momento....
<Sei stato un deficiente!> la voce melodiosa della sua ragazza lo smosse dai suoi pensieri. <Potevi ammazzarti spiaccicandoti per terra. E per cosa? Uno stupido boccino!> disse esasperata.
<Ehi il boccino non è stupido! Tengo ancora in tasca quello che mi ha dato Silente> disse tirandolo fuori dalla tasca della divisa mentre si passava una mano nei capelli mandandoli ovunque.
Ginny lo guardava divertita con gli occhi a cuoricino ed Hermione ridacchiò.
<Perché rido Hermione?> chiese il moro curioso anticipando Ron.
<Sei identico a tuo padre. Non te ne sei reso nemmeno conto ma hai tirato fuori il tuo amato boccino e ti sei spettinato i capelli proprio come avrebbe fatto lui. E per cosa? Per impressionare Ginny come se fosse Lily. Più cresci più mi rendo conto che sei davvero come James> il ragazzo sembrò pensarci sù. Alzò la testa sorrise e abbracciò la sua amica dicendole all'orecchio
<Sei la migliore>
<Ho solo detto la verità. Sarebbero fieri di te, non dimenticarlo mai> e lui la sentì sorridere sulla sua spalla.
<Potter ti avviso quella è la mia ragazza> disse il rosso per prenderlo in giro.
<Ragazzi che ne dite se studiassimo un po'?>
<Ma Hermione è quasi Novembre i M.A.G.O. sono a maggio. Rilassiamoci inizieremo a studiare dopo Natale> disse Ginny baciando Harry.
<Oh e va bene! Ma dopo le vacanze niente scuse> si arrese lei.
<Grazie Herm> la baciò il rosso facendola ridere.
Il pomeriggio lo passarono giocando a scacchi dei maghi, e parlando tranquillamente tra loro. Era da tanto tempo che non passavano una giornata così tranquilla e tutti e quattro i ragazzi non poterono che apprezzare quella tranquillità. La guerra li aveva segnati nel profondo. Ne avevano passate troppe per essere solo dei ragazzi di 17-18 anni. Loro volevano solo essere dei semplici ragazzini ma sono sempre stati buttati in mezzo a qualcosa più grande di loro. Nessuno di loro aveva scelto quella vita, soprattutto Harry, ci si erano solo trovati per caso e l'unica colpa che avevano era quella di volersi un bene enorme.
Erano stati privati dei loro anni migliori perché dovevano preoccuparsi sempre di questioni che nessuno prendeva sul serio perché c'era sempre di mezzo la paura. Nessuno però si è mai chiesto se anche loro ne avessero, non chiedevano mai niente perché non volevano che il peso si caricasse su di loro portando problemi. Tutti si sono sempre lavati le mani lasciando il lavoro sporco a dei ragazzini indifesi e innocenti. Lasciarono che la loro gioventù venisse distrutta senza mai domandarsi come stavano. A nessuno era mai importato veramente di loro, li avevano lasciati in balia di sè stessi. Perché il grande Harry Potter era un pazzo in cerca di attenzioni o un povero bambino in cerca di pietà. Hermione Granger era una sporca mezzosangue che non si meritava di essere nata. Ron e Ginny Weasley erano dei traditori del loro sangue solo perché avevano scelto di essere amici di chi se lo meritava. Neville Paciock era un povero sfigato, mezzo magonò che non era all'altezza dei suoi genitori. Luna Lovegood era solo una pazza incompresa che viveva nel suo strano mondo inventato. E Draco Malfoy era un viscido mangiamorte e bambino viziato.
Nessuno ha mai provato a capire cosa provavano questi ragazzi a essere trattati così. Essere esclusi non solo a scuola ma dall'intera comunità magica solo perché faceva comodo così. Perché se non fosse stato per loro quella stessa comunità magica non sarebbe così allegra e spensierata. Se non fosse stato per loro tutti vivrebbero nel terrore e babbani e mezzosangue sarebbero estinti. Quindi invece che stare a venerarli adesso avrebbero dovuto appoggiarli al momento in cui se lo meritavano. Perché a loro non era mai importato un accidente della fama loro volevano soltanto salvare più persone possibili. E questo perché avevano un cuore grande e un anima pura e gentile. Avevano paura ma la affrontarono per coloro che amavano e hanno affrontato anche la morte per le persone che stavano loro a cuore. Ci misero tutte le loro forze senza arrendersi senza mollare e riuscirono a sconfiggere il male pur avendo perso le persone più importanti della loro vita. Ma come sempre nessuno ci diede peso. A nessuno è interessato sapere come si sentivano i Weasley dopo che uno li aveva lasciati. Nessuno diede peso al fatto che Luna era stata rinchiusa per chissà quanto tempo in una lurida segreta. Nessuno chiese a Neville com'era sapere di avere dei genitori che non ti riconoscono nemmeno quando ti guardano. Nessuno chiese mai a Draco se pensasse veramente ciò che diceva senza pensare che forse è sempre stato obbligato a fare ciò che gli viene detto come se fosse un cane che non può ribattere a tono. Nessuno ha mai chiesto a Hermione con che forza si cancellò per sempre dalla mente dei suoi genitori per evitare che morissero solo per il suo stato di sangue nel mondo magico. E nessuno si è mai preoccupato di Harry che ha visto la sua famiglia cadere davanti a lui poco alla volta lasciandolo solo. Quindi ormai è tardi per venerare questi ragazzi che sono diventati adulti da ormai troppi anni. Non serve più. Ora vogliono solo stare in pace.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora