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<Signor Potter ha qualcosa da dirmi?> tuonò la McGrannit quando varcarono il buco del ritratto.
<Ehm... no?> disse il ragazzo evidentemente spaventato.
<Ah e quindi il signor Thomas si è preso a pugni da solo dico bene?>
<Si ma professoressa c'è un motivo se l'ho fatto! Lo sa niche lei che non prenderei mai a botte qualcuno solo per il gusto di farlo> disse alzando un po' la voce. Ginny aveva la testa bassa e stava per piangere di nuovo.
<E il motivo sarebbe?> chiese scettica la donna.
<Possiamo parlarne io e lei da soli?> replicò lui. La preside acconsentì e uscì dal buco del ritratto. Harry si voltò verso la ragazza e la abbracciò. All'orecchio disse <Vai su in camera ci sono Ron e Hermione fai una doccia e aspettami nel mio letto torno presto, promesso> e le baciò la fronte per poi seguire la professoressa nel suo ufficio.
Raccontò tutto quello che si ricordava e la McGrannit rimase a bocca aperta e molto delusa del comportamento di uno studente della sua casa. Ciò non le impedì di evitare una punizione a Harry anche se più corta di quella di Dean.
Quando arrivò al dormitorio trovò tutti i suoi amici addormentati così si sistemò vicino alla rossa se la strinse forte al petto e si addormentò.
La mattina seguente mentre i quattro amici stavano tranquillamente fece di colazione entrò dalla porta un Dean Thomas a dir poco furioso con un occhio nero che camminò spedito verso Harry gli prese il colletto della camicia senza farsi vedere e lo minacciò.
<Non riuscirai a stare con lei sempre. Quando ne avrò l'occasione non la sprecherò come ieri sera, tieni gli occhi aperti Potter. Lei alla fine sarà mia>
<Se solo ti azzardi a toccarla di nuovo non te la caverai solo un pugno sul naso e nell'occhio. Ti avverto Dean... non fare il coglione> e lo guardò con occhi di fuoco.
Da quella mattina il prescelto era diventato paranoico e non si staccava mai dalla sua bella rossa. Non poteva permettere che quel maiale di Dean potesse farle qualcosa di brutto solo perché era ossessionato da lei. Non poteva prendersela perché alla fine lei aveva scelto lui, lo avrebbe sempre fatto. E per lei avrebbe fatto di tutto.
*
Gli allenamenti di Quidditch andavano alla grande. Tutti non vedevano l'ora di vedere la prima partita del campionato per vedere la evidente sconfitta di Serpeverde. La McGrannit fremeva dall'eccitazione di vedere la rivale indiscussa di Grifondoro fallire schiacciata dalla squadra di Potter. E dovette ammettere che era la squadra migliore che fosse mai stata creata. Era migliore persino di quella di James Potter che sicuramente sarebbe stato orgoglioso di suo figlio. Tutti nei corridoi nelle settimane precedenti la partita cercavano di "salvare" i giocatori di Grinfondoro dalle serpi che cercavano in tutti i modi di sabotarli, specialmente quelli più piccoli che erano più indifesi. Nessuno osava avvicinarsi a Harry o Ginny che con una scusa parlavano sempre di "tattiche speciali" per non far avvicinare nessuno. E tra evitare sabotaggi e cori intonati sia in corridoio che in Sala Grande il giorno della partita arrivò. Era il 27 ottobre ma l'aria non accennava ad essere tipica autunnale, anzi sembrava ancora agosto e le condizioni meteo erano perfette per il campionato. Non un filo di vento e non una nuvola che oscurasse il bel sole che scaldava tutti coloro che erano in tribuna.
Hermione era seduta accanto a Luna e Neville e aspettavano con ansia l'inizio della partita. La riccia non si era mai interessata tanto al Quidditch ma a vivere con quei tre disgraziati che non parlavano d'altro era impossibile non interessarsi almeno un minimo. E comunque in ogni caso non aveva ancora bene capito le regole e tutto il resto. Non capiva il senso di quel gioco.
"Se mi sentissero quella mezz'ora con Bellatrix dell'anno scorso sarebbe una passeggiata"
Nello spogliatoio dei grifondoro intanto un Harry Potter parecchio nervoso camminava avanti e indietro pensando a cosa dire. Aveva paura di fare la figura dell'idiota e visto che tutti si aspettassero Merlino solo sa cosa, aveva perso parte della sua sicurezza che aveva accumulato nel corso di quelle settimane di allenamenti.
<Bene... si ehm ragazzi... allora> cominciò non riuscendo a mettere insieme due parole si sentì ancora più stupido.
<Oh fanculo! Al diavolo i discorsi non sono capace. Andiamo a fare il culo a quelle serpi> disse quasi urlando. Tutti i componenti della squadra batterono le mani e Ron, dopo uno sguardo d'intesa rise con il capitano e si avviarono fuori. Sentirono il cronista annunciare la squadra avversaria. Poi toccò a loro.
<BENE RAGAZZI E ORA CHIAMIAMO IN CAMPO LA SQUADRA DEI GRIFONI CAPITANATA DA NIENTEMENO CHE HARRY JAMES POTTER!!> la folla esplose. Harry non si era mai sentito così bene con il vento tra i capelli che erano più spettinati che mai. Tipico marchio Potter. E gli occhi verdi che brillavano al sole lo rendevano davvero irresistibile a qualsiasi ragazza che in quel momento era a testa in sù a fissarlo. Sia benedetta la bella Lily Evans. Ginny però era estremamente gelosa di tutti quelli sguardi indiscreti ma avrebbe dovuto farci l'abitudine. Non è mica da tutti essere la ragazza di Harry-ho-ucciso-Voldemort-Potter. I suoi pensieri furono destati dalla voce del ragazzo seduto a fianco alla preside.
<LA SQUADRA DEI GRIFONDORO QUEST'ANNO È LA FAVORITA PER LA COPPA DEL CAMPIONATO. POTTER HA FATTO DAVVERO UN GRAN LAVORO. MA ORA VEDIAMO CHE MADAMA BUMB HA LIBERATO IL BOCCINO E STA PER LASCIARE LA PLUFFA.. 3..2..1.. PARTITI!>
Ginny scattò in avanti e si impossessò della pluffa a una velocità impressionante.
<GINNY WEASLEY PRENDE LA PLUFFA IN MENO DI UN SECONDO E SI LIBERA DI DUE AVVERSARI! QUELLA RAGAZZA OLTRE A ESSERE UNA GRAN BELLA RAGAZZA È PURE BRAVA NON MI STUPIREI A VEDERLA IN UNA SQUADRA PROFESSIONISTA L'ANNO PROSSIMO>
<Ehi! Hart, vorrei ricordarti che lei è occupata> urlò di rimando Harry.
<OH SI CERTO HARRY. RAGAZZI LA WEASLEY È OCCUPATA PURT... SI PROFESSORESSA ADESSO DICO CHE SUCCEDE> disse Hart dopo l'occhiata della donna.
<BENE A QUANTO HO SENTITO STA 50 A 20 PER GRINFONDORO MA DEL BOCCINO ANCORA NEMMENO L'OMBRA. SIA MALFOY CHE POTTER SORVOLANO IL CAMPO DA ALEMNO MEZZ'ORA IN CERCA DEL TIPOCO LUCCICHIO DORATO DELLA PALLINA ALATA, MA NIENTE.. BUCO NELL'ACQUA> la partita andava avanti veloce. I grifoni erano semplicemente perfetti.  Stavano dominando nettamente sugli studenti verde-argento. Mancava solo il boccino all'appello ed il bambino sopravvissuto non se lo sarebbe fatto scappare.

Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora