Ti avrei scelto in ogni caso - HINNY. Completata

16

Le settimane che li separavano dal 1 settembre passarono in un lampo.
Quella mattina a casa Weasley si respirava aria di festa di poter tornare per un'ultima volta a casa.
Harry era un po' in ansia perché sapeva che una volta a scuola tutti lo avrebbero perseguitato inventandosi strane scuse per potergli parlare o, peggio ancora, respirare vicino a lui. Poi si aggiungeva il fatto che tre sere alla settimana lui, Ron e Hermione dovevano parlare a tutti i ragazzi dal 5 anno in su.
<Ragazzi!! Datevi una mossa che tra poco si parte> urlò dal piano di sotto la signora Weasley. Meccanicamente Harry si alzò fece una doccia veloce e dopo essersi vestito scese con il suo baule.
<Ciao Harry caro, contento di tornare a Hogwarts?> non era per niente contento. Non voleva più mettere piede nella Sala Grande ripensando a Remus, Tonks, Fred e il piccolo Colin... Gli occhi pizzicarono così mise su un sorriso finto <Certo. Non vedo l'ora signora Weasley>
<Oh caro chiamami Molly sei uno di famiglia ormai> e lo abbracciò.
Caricarono tutti i bauli e vari gufi sull'auto e partirono per l'ultima volta verso King's Cross. I primi ad attraversare furono Ron e Hermione poi dopo un respiro profondo di Harry mano nella mano con Ginny entrarono al binario anche loro.
Appena girato l'angolo tutti gli occhi erano puntati su di loro che in quel momento avrebbero preferito sotterrassi sotto molti metri del terreno. Qualcuno fece partire un applauso facendo diventare i quattro giovani più rossi dell'Espresso per Hogwarts che emise un fischio come ad annunciare l'imminente partenza. I quattro si mossero attraverso la folla opprimente sentendo frasi sconnesse come <Oh Merlino!> o anche <Harry Potter e i suoi amici.. guarda proprio lì> o <Finalmente l'ho visto da vicino> e anche <Mi ha toccato una spalla> quando in realtà l'aveva urtata per sbaglio passando. Questo fece ridere tutti i suoi amici e facendolo diventare ancora più rosso. Avrebbe voluto tirare fuori il mantello di suo padre e tirarselo addosso.
Sul treno la situazione non migliorò per niente: tutte le ragazzine sbavavano alla vista di Harry che, era diventato davvero un bel ragazzo abbastanza alto, occhi verdi, capelli neri sparati ovunque e fisicato, e morivano di adorazione anche per Ron. Per i ragazzini valeva lo stesso per Ginny e Hermione le quali erano cresciute ed erano bellissime. I due "uomini" per mettere fine a quelle occhiate presero le mani delle ragazze tirandosele più vicine così da poter mettere un braccio sulle spalle. A quel gesto molti sguardi, delusi, guardarono altrove altri invece si addolcirono pensando a quanto fossero carini insieme quei quattro.
Salutando qualcuno ogni tanto arrivarono in fondo al treno dove Neville, Luna, Seamus e Dean li aspettavano.
<Ragazzi!> li chiamò il primo tenendo per mano la corvonero.
<Neville! Ti trovo bene, come stai?> domandò Harry.
<Oh benone> e alzò la sua mano intrecciata a quella di Luna che arrossì leggermente.
<Eh bravo il nostro Neville!> disse Ron dandogli una pacca sulla spalla facendo ridere tutti. Si sistemarono in due scompartimenti vicini: nel primo c'era il Golden trio con Ginny, Neville e Luna. Nell'altro Seamus, Dean con l'aggiunta di Ernie Macmillan, Cho Chang e Hannah Abbott.
Il viaggio proseguì tranquillo, comprarono un sacco di dolci dal carrello come se fossero ancora al primo anno e scherzarono fino a quando la felicità si spense con l'arrivo di una persona poco gradita.
In un secondo i tre ragazzi erano in piedi con le bacchette puntate contro la porta dello scompartimento con facce che avrebbero fatto paura a chiunque.
<Calma Potter, non sono qui per essere schiantato senza essermi spiegato> esordì con una voce strascicata ma senza traccia del solito disgusto che si poteva percepire quando parlava.
<Cosa vuoi Malfoy?> il moro non era convinto.
Il biondo abbassò la testa, strano per dei purosangue che si credono superiori. Ma lui non poteva cedere così facilmente doveva sentire cosa aveva da dirgli. Prese un respiro e disse a un sussurro <Volevo scusarmi con voi>
Tutti spalancarono gli occhi e qualcuno aveva anche la bocca aperta.
<Cosa?> fu l'unica parola che uscì dalla bocca del ragazzo con gli occhi verdi.
<Si Potter, hai capito bene. Vi chiedo scusa a tutti. Sono stato un deficiente, a trattarvi male e anche a venire qui per l'ultimo anno. Niente potrà giustificare quello che ho fatto o detto in tutti questi anni e non voglio più usare la scusa del "non avevo scelta" perché ce l'avevo eccome ma sono stato troppo codardo per ribellarmi a mio padre perché avevo paura. Ho sempre pensato che stare dalla parte dei potenti sarebbe stato comodo ma su una cosa dovrete credermi io non avrei mai voluto diventare un mangiamorte. L'ho fatto solo perché per un anno quel.. mostro era in casa mia e aveva messo un incantesimo in cui all'interno del perimetro del Manor ci stavano solo quelli con il marchio. E come sempre invece di chiedere aiuto a Silente o a chiunque potesse aiutarmi ho deciso a dimostrare che ero forte ma la verità è che mi sono nascosto dietro un muro e solo perché non volevo che le persone mi vedessero come debole ma come sempre sono stato un coglione a pensare tutto questo perché probabilmente non avrei questo schifo sul braccio adesso e nessuno mi guardasse come se fossi la cosa più brutta del mondo.
Non sto cercando di giustificarmi ma è che sono sempre stato invidioso Potter, di voi e del vostro gruppo di amici. Vi sostenevate sempre anche se non avevate ragione e vi volevate bene. Io non ho mai avuto tutto questo. Non avevo una famiglia calorosa e gentile come la vostra Weasley, non ho mai avuto un migliore amico o amica come la Granger ne tantomeno amici con cui divertirmi nei corridoi o nel dormitorio. Fortunatamente ho trovato qualcuno che mi ha ascoltato e infatti è da un po' che mi sono fidanzato con Astoria Grengrass che è della età della Weasley e sinceramente non so nemmeno perché ve lo dico.
Comunque sappiate che non mi frega più un cazzo di niente è solo che volevo chiarire e fare pace o perlomeno avere una tregua e lasciare stare ciò che è successo e provare a parlare civilmente.
Cosa ne dici Harry?> e allungò una mano.