Prologo

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Venite, signori, accomodatevi pure sulle poltrone in velluto del mio salotto e poi tra le mie lenzuola di seta fresche di bucato. Vi offrirò il nettare più dolce, e non temiate, ne rimarrete appagati e soddisfatti... almeno per quei pochi, brevissimi istanti! Oh, poveri, sciocchi, ingenui e limitati esseri! Tutti fatti con lo stampino, voi uomini, non è forse vero? Basta mostrarvi la mela lucida, bella, rossa, invitante, perché non capiate più nulla e si dilegui il poco senno in vostro possesso! Poveri cari! Non ve l'hanno raccontata, da bambini, la storia della bella Biancaneve? 

La mela è lucida, bella, rossa, invitante...ma guai a chi la morde, perché finisce con l'accasciarsi tra le braccia della morte.  Le vostre principesse potranno stampar sulle vostre labbra tutti i baci che vorrete: madama morte non s'impietosirà, e magari poterà via con sé anche la vostra sciocca amata, quella che avete raggirato con le false promesse e i finti modi gentili.

Me la rido, signori, me la rido alla grande: rido di voi e dei vostri cervelli microscopici, della vostra incapacità di tenere i pantaloni allacciati di fronte ad un seno prosperoso e a due labbra rosse e carnose. E' questo che m'avete fatto diventare: Rebecca la meretrice, Rebecca la sgualdrina, Rebecca la sifilitica, Rebecca l'assassina. Avevo anch'io un cuore ingenuo e puro e credevo nell'amore. L'abito da sposa, che con la mamma e la nonna avevo ricamato notte dopo notte, era già pronto per essere indossato. Ma l'inganno sarebbe trapelato prima del mio avanzar verso l'altare. Ricomposi faticosamente i pezzi infranti del mio cuore, determinata a riappropriarmi della meritata serenità.  E nuovamente un calcio sferrato contro quel fragile cuore di cristallo, di cui avrei deciso di fare a meno. Pan per focaccia, miei adorati signori.  Vi suscito disgusto? Repulsione? Sono nient'altro che il vostro riflesso allo specchio: solo trasposto al femminile.  Venite, signori, ho una cesta intera di mele rosse ed invitanti, non siate timidi, fatevi avanti. Ma oh, vi ho forse spaventati, cari lettori? No, no, non abbiate paura di inoltrarvi nella lettura: per voi non ci sarà tortura alcuna. Voglio solo insegnarvi cosa succede a chi è troppo avido e ingurgita una mela dietro l'altra. E non scordate un'altra cosa: sia che tu faccia il male che il bene, tutto a bussare alla tua porta nuovamente viene.  Sono Rebecca Vicenti, non scattate sull'attenti nell'udire il mio nome, voglio semplicemente raccontarvi quella che fu la mia storia!

L'amore avvelenatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora