Lasciamo che metta alla prova se stessa.

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"Collega, ho intuito che la richiesta di mademoiselle Vincenti vi ha lasciato alquanto perplesso. Quali sono i motivi di queste vostre riserve, se non sono indiscreto?"- esordì Dubois.

"Me lo chiedete anche? Non conoscete forse tutti i burrascosi trascorsi della ragazza? Non conservate più memoria di quanto dolore abbia arrecato a così tante famiglie?"- si indignò il collega. Il suo timore era che diventare infermiera fosse solo un pretesto per mietere altre vittime, alle prese con aghi e siringhe.

"Collega, al fine di evitare sgradevolissime discussioni tra di noi, direi di interpellare il medico che l'ha avuta in cura per quel che riguarda proprio la mente, il dottor Demichele"- propose il medico italo- francese.

"E sia: lo convocheremo domani stesso qui in nosocomio, così da ascoltare la sua autorevole opinione!"- aveva concluso il Valenti.

"Lasciate che metta alla prova sé stessa!"- aveva esordito il Demichele, allorché interpellato dai colleghi, aggiungendo anche: "Per quel che ho avuto modo di constatare, la morte della persona amata ha reso la giovane davvero consapevole della follia e dell'inutilità dei suoi progetti omicidi. Non ritengo che vi sia alcun pericolo per l'incolumità dei pazienti. Senza contare, poi, che abbandonerebbe da sola il raggiungimento di quest'obiettivo, una volta accortasi di quanto sia faticoso. Sì, io sarei favorevole a darle questa possibilità!".

Rebecca, pur convinta che non le avrebbero consentito di formarsi come infermiera, continuando a considerarla una persona malata e socialmente pericolosa, aveva comunque fatto razzia di tutti i libri di medicina che aveva trovato. Voleva iniziare ad apprendere i primi rudimenti necessari per intraprendere la professione da infermiera, e perché no, anche impadronirsi di qualche nozione di medicina in più. Che importava se i medici non avrebbero acconsentito alla sua formazione? Lei avrebbe studiato per conto suo tutto quel che ci sarebbe stato da studiare e avrebbe aiutato la gente da aiutare. Un lunedì mattina, le venne comunicata la bella notizia, nella quale ormai non sperava più.

"Signorina, assieme ai dottori Dubois e Demichele abbiamo deciso di darvi la possibilità di seguire la formazione da infermiera" – esordì Valenti- "Devo però avvertirvi che non sarà affatto semplice. Non avrete orari: ci saranno giornate in cui inizierete all'alba e ultimerete dopo il tramonto. Non vi pongo il problema dell'avere coraggio e del non mostrarsi impressionabili, essendo stato testimone del modo in cui siete stata accanto a Beppe. Sappiate comunque che incontrerete pazienti in condizioni ancora più devastanti. Inoltre, dovrete rinunciare a tanta parte della vostra vita privata e sociale, e vi assicuro che ci saranno momenti in cui la stanchezza vi piomberà tutta quanta di colpo sulle scapole. Momenti in cui invocherete un riposo che non potrete permettervi".

"Dottore, so bene quello che comporterà il realizzare questo mio progetto, come credo voi foste altrettanto consapevole dei sacrifici che la professione medica vi avrebbe richiesto. Eppure, l'avete intrapresa, no?"- replicò Rebecca, mostrandosi irremovibile.

"Bene, noto che la vostra è una decisione molto ben ponderata, oltre che una vocazione intrinseca. Domattina alle 6:00 vi aspetto in nosocomio assieme ai colleghi, così inizieremo a fare sul serio!"- le disse Valenti.

"Ci sarò!"- annuì Rebecca, scattando sull'attenti come un soldato A domani, dottore, e grazie infinite per avermi alla fine concesso questa meravigliosa opportunità!"- lo congedò.

SPAZIO A ME:  E dunque, ragazzi, come avrete sicuramente già intuito, la storia sta avviandosi verso la conclusione (mancheranno credo un paio di capitoli). Mi prendo quindi un piccolo spazio per capire se e quanto la storia sia riuscita a coinvolgervi, arrivati fin quasi alle battute finali. Quali personaggi avete amato e quali invece avete detestato tanto da voler sputar loro in un occhio? Di Rebecca? Cosa ne pensate? Non è affatto un personaggio "facile da amare" e tanti l'avranno odiata, ma c'è qualcuno abbia provato nei suoi confronti un minimo di tenerezza e compassione? Soprattutto, credete che questo suo desiderio di diventare infermiera sia autentico oppure che si tratti dell'ennesimo piano per danneggiare qualcuno (specialmente se di sesso femminile)? Bhè,  in ogni caso lo scoprirete prestissimo ;)  Intanto aspetto i vostri commenti e anche le critiche, purchè costruttive e utili a migliorare la storia. Ultimissima cosa: grazie a quanti hanno avuto la costanza di arrivare fin qui.

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