La compagna di cella.

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Gli uomini in divisa condussero Rebecca nella sua cella piccola e buia. A partire da quel momento, la giovane avrebbe visto qualcosa che somigliasse alla luce del sole solo per un'ora al giorno. Ad essere colpite per prima furono le narici della ragazza, alle quali il tanfo di umidità arrivò come un pugno ben assestato.

"Chiaretta, c'è una sorpresa per te! Da oggi, la signorina Rebecca Vicenti sarà tua compagna di cella. Non comportarti con lei come con le altre coinquiline"- disse il Maresciallo.

Alla Vicenti parve che l'uomo parlasse a quei muri logori, fino a quando un'esile figura femminile non si palesò dall'ombra. Capelli lunghi e biondi, carnagione pallidissima, volto scavato, e labbra sottili.

"Non temete, signor maresciallo, la dolce, tenera e fragile creatura è al sicuro!"- sibilò la biondina, e le sue iridi, di un colore chiaro ma indefinibile, incrociarono poi quelle di Rebecca.

"Benvenuta, signorina Vicenti! Ecco la sontuosa suite. Spero sia di vostro gradimento!"-disse la ragazza roteando su sé stessa, come a voler offrire la caricatura di un lusso inesistente.

"Te lo ripeto, Chiara, comportati come si conviene!"- la ammonì il Maresciallo, richiudendo poi la cella alle proprie spalle.

"Adesso che sono andati via gli sbirri, possiamo darci del tu!"- esordì Chiara rivolgendosi a Rebecca- "A giudicare dagli abiti che indossi, devi essere una con parecchia grana! Ma vedi, tesoro, qui dentro il ceto sociale non conta. Al contrario, a comandare è chi è rinchiuso da più tempo. In altre parole, si tratta della sottoscritta!"

Chiara girò attorno a Rebecca guardandola con circospezione, quindi continuò: "Che sciocca, non mi sono neanche presentata! Chiara Lonigro, inquilina di questa suite da quattro anni. Detto ciò, passiamo subito a illustrare un paio di regole che ti converrà rispettare, per il tuo bene. Regola numero 1: non si scalpita, non si frigna e non ci si lascia andare a piagnistei come galline isteriche, specialmente durante le ore notturne. Regola numero 2: non si canta! Sia che tu abbia una meravigliosa voce, sia che gracidi come una cornacchia, l'importante è che non ti salti in mente di cantare. Regola numero 3: non pensare di prendere parte del mio cibo, neanche se fossi divorata da morsi della fame. Regola numero 4: vanno rispettati i turni, quando si tratta di pulire la cella. Regola numero 5: niente domande private. Ti è tutto chiaro, bambolina di porcellana? "

"Chiarissimo! Non temere, non ti arrecherò fastidio alcuno!"- esclamò la Vicenti in tutta riposta, e si gettò a peso morto sulla stretta e scomoda branda. 

L'amore avvelenatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora