Capitolo 1

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Mi sono innamorato di te.
Mi sono innamorato di te.
Mi sono innamorato di te.

Sean è innamoraro di me.
Il mio cuore perde un battito, poi due e poi tre.
Il fiato si spezza per l'incredulità, vorrei dire <<Anche io>> ma non riesco a parlare, le mie corde vocali non emettono alcun suono, forse perché non riesco a crederci, forse per l'emozione.
Il suo torace si muove veloce, a causa dei respiri affannosi, i suoi occhi fiammeggianti mi guardano poi qualcosa in loro cambia, come a capire solamente adesso quello che ha detto.
Poi quegli stessi occhi fuggono dai miei, per nascondersi forse.
Ma per cosa? Ed io sono veramente ancora zitta, a guardarlo senza dire una parola? Immobile?
Qualsiasi pensiero e sentimento ci fosse prima adesso sembra totalmente sparito, come se non ci fosse mai stato, come se nella mia mente fosse stata fatta tabula rasa da cinque parole, che mi hanno stesa.
Parole desiderate e agognate da tanto, troppo tempo.
Mi sono innamorato di te.
Il cuore prende a battere fuorioso nel petto, improvvisamente come l'improvvisa euforia che mi assale che mi dona energia e felicità.
Lui mormora qualcosa, simile ad "Lascia stare." Si volta ed esce dalla porta, lasciandola aperta, per uscire ed andare non so dove.
Le mie gambe si muovono da sole, gli corrono dietro e... anzi no, io gli corro dietro, io che non ho mai corso dietro a nessuno.
"Sean! Fermati!" Vedo la sagoma della sua figura mescolarsi all'oscurità, che imperterrita continua la sua marcia verso l'auto.
Dannazione! "Sean!" Alzo ancora la voce, lui ha già aperto lo sportello e mi catapulto davanti lui, tra il suo corpo e lo sportello, "Perché te ne sei andato? Perché sei scappato così?" Gli chiedo affannata.
Non riesco a vedere il suo volto, a causa del troppo buio, ma sento il silenzio che si ostina a non riempire.
Allungo le mano in avanti, incerta, e incontro il suo busto, poi disegno i contorni delle braccia, fino a risalire alle spalle e mi faccio più vicina a lui, mentre il suo calore mischiato al suo profumo mi investe.
"Sean." Gli dico ancora, muovendo un po' le mani ancorate alle sue spalle, lo sento ispirare forte e il suo fiato si scontro col mio viso, facendomi dedurre che è vicino a me, forse chinato a causa della differenza di altezza.
"Parlami." Quasi supplico.
Ancora silenzio e Cristo non ho mai odiato cosi tanto il nostro silenzio come ora.
Allento la presa sulle sue spalle larghe, fino a che le mani mi scivolano in basso che penzolano vicino al mio corpo. E se avesse mentito?
"Non pensi veramente quello che hai detto, vero?" Mormoro tristemente, il mio cuore batte debolmente ora che quasi ha paura di essere trafitto, ucciso e buttato giù da una scogliera.
"Certo che lo penso." Finalmente sento la sua voce calda e ammorbidita, sento la sua espressione raddolcita e questo mi fa fare un sospiro di sollievo mentre sento la tua mano calda sfiorarmi il mento e poi poggiarsi sulla mia guancia, come a volermi sostenere il capo.
"Tu... Perché sei scappato? Perché non ho detto niente?" Chiedo allarmata, e perché ancora non sto dicendo niente?
Mi maledico mentalmente e non soltanto perché Sean non risponde ancora.
Devo farmi coraggio e dirglielo.
Sospiro pesantemente, cercando di accumulare il coraggio che non ho e di raccogliere quelle poche energie che mi rimangono, tutte nate dall'euforia del momento.
"Anch'io sono innamorata di te." Sputo, prima di pensare se possa essere giusto o no dirglielo, prima di poter aver qualche ripensamento, qualche rimorso.
"Lo so." Risponde lui ed io sussulto sopresa, che intende?
"Me lo hai detto tu, ma eri troppo ubriaca per ricordartelo." Ridacchia lui ma io sono ancora allarmata, se ho detto questo, cos'altro potrei dire o fare mentre non sono in me, quando l'alcool mi annebbia la mente?
"Quando?" Chiedo agitata.
"Dopo che abbiamo giocato ad Americano Vero, quando abbiamo giocato ad obbligo o verità." Risponde prontamente ed io aggrotto le sopracciglia, "E tu come lo ricordi?" Perché ricordo perfettamente invece che tutti, compreso lui, abbiamo bevuto da far schifo.
"Io ricordo tutte le mie sbronze, ricordo anche quando al ballo tu mi hai baciato." Lo sento sorridere e sa che sono arrossita, gli piace mettermi in imbarazzo, è evidente.
"Una bella esperienza..." mormoro dando voce ai miei pensieri e sgrano gli occhi, perché non avevo alcun intenzione di dirlo ad alta volte.
Sento le sue mani posarsi sui miei fianchi e stringerli, "Baciarmi dici? E perché non la ripeti?" Mi chiede stuzzicandomi e fa combaciare i nostri corpi.
Io ammutolisco istantaneamente, gelata sul posto.
Poi sento il viso di Sean sfiorare il mio, sento le sue labbra sfiorare la mia guacia e vicino all'orecchio mi sussura con voce bassa "Non fai più tanto l'intrapendente Jane? Hai perso pure l'uso della parola?"
Adesso sono io che mi costringo a rimanere in silenzio, mentre divento malneabile tra le sue mani ed il cuore batte forte.
Lui mi prende dai fianchi, mi sbatte sullo sportello chiuso accanto, quello anteriore, facendo aderire la mia schiena all'auto.
Poi strofina le sue labbra sulla mia guancia, mi sfiora le labbra che pizzicano vogliose di baciarlo, scende sul collo dove posa un leggero bacio e risale fino all'orecchio, ma prima di morderlo sussura "Lo so che vuoi baciarmi Jane, ma voglio che sia tu a farlo, io non ti bacerò."
Mi sta mettendo alla prova? Ispirò bruscamente e mossa da chissà quale coraggio gli afferro il volto, premendo le mie labbra sulle sue.
Da questo contatto si scatena una tempesta, una vera e propria tormenta.
Comincia a mordicchiarmi e a succhiarmi le labbra, facendomi gemere e questo mio suono pare elettrizzarlo parecchio.
Mi prende dalle gambe e mi obbliga ad attorcigliarle al suo bacino, il suo corpo si attacca al mio facendomi sentire la sua eccitazione.
Chiude lo sportello della sua auto con forza, posa le mani sotto le mie coscie e come se fossi piuma mi trascina dentro, nella casetta.
Sbatte la porta della piccola casa, il calore del fuoco mi fa pizzicare la pelle, non mi ero accorta di sentire freddo.
Poi va verso il divano e mi ci fa sdragliare e lui rimane sopra di me, mentre esplora tutto il mio corpo con le mani.
Geme a qualche mio contatto spinto, nato al fine di stuzzicarlo e geme anche quando passo la lingua sulle labbra godendo del suo sapore.
Lo sento irrigidire i muscoli, segno che si sta trettendo e capisco perfettamente di cosa si sta trattenendo.
Afferro il bordo della sua maglia, decidendo per lui e gliela sfilo dal collo, lasciandolo a petto nudo e quindi passo all'esplorazione del suo torace, del suo addome asciutto e anche della sua schiena.
Poi come per magia, mentre continuiamo a baciarci, la mia maglia scompare, lasciandomi in reggiseno davanti al suo sguardo famelico.
"Sei... Sei sicura?" Mi chiede incerto, notando un velo di timore tra le sue parole.
Io rispondo tornandolo a baciare con più foga di prima, mettendoci tutto il mio sentimento per lui, e mi stringo di più a lui.
Via via, i vestiti vengono tolti, e restiamo in intimo, che però scompare insieme alle altre cose, lanciate chissà dove.
E ritrovo il mio cuore battere allunisono con il suo: pelle contro pelle, cuore contro cuore, labbra contro labbra.
Prima il dolore si impossessa del mio basso ventre, lasciandomi senza fiato, poi come un sensazione di pace e piacere nasce in me, facendomi gemere, facendomi sentire solo la presenza di Sean.
Come se il resto del mondo fosse totalmente scomparso e l'unica cosa esistente fosse lui.

Philofobia - Non smettere mai di guardarmi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora