Capitolo 6

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"Perché bevo? Perché non riesco ad affrontare la vita quando sono sobrio."
-Charles Bukowski

"Kate, sei un'alcolizzata." Le dico guardandola nel reparto alcolici del supermercato, mentre guarda con attenzione gli scaffali colmi di bottiglie di liquori e whiskey.
"Esagerata." Sbuffa sorridente lei, liquidandomi con un gesto della mano.
"Dici che dobbiamo portarla agli incontri degli alcolisti anonimi?" Mi chiede April, intenta anche lei ad osservare Kate che prende una terza bottiglia.
Trattengo una risata, "Già me la immagino, Ciao sono Kate, ho 17anni e sono due ore che non bevo, in realtà io nemmeno volevo venirci a quest'incontro ma mi hanno obbligato le mie amiche perché pansano che io abbia un problema, Hey Alberic, giù le mani dalla mia bottiglia di vodka."
Le mie amiche ridono al mio monologo improvvisato nelle vesti di una Kate dipendente dall'alcool.
"Sarebbe esattamente così." Conferma la bionda e andiamo alla cassa numero 5, la cassa veloce, per pagare la piccola spesa ed uscire dal supermercato. Ormai si è fatta sera, il sole è calato e con lui anche la temperatura, infatti quando usciamo dall'impresa commerciale l'aria fresa mi investe il viso, facendolo pizzicare.
"Allora... come lo passerete il Natale?" Chiedo titubante, cominciando a pensare alla moltitudine di regali che devo cominiciare a fare e sospiro abbattuta, odio fare i regali perché non sai mai se quello che compri possa piacere oppure no.
"Uhm... la mia scelta è limitata, lo sapete, i miei genitori vivono in Oklahoma e non posso ritornarci, mi ritroverebbe subito... quindi, credo resterò nel vostro appartamento."
Ci dice April, con lo sgaurdo basso e triste mentre entra in auto.
Entriamo anche io e Kate, io ovviamente nel lato del guidatore e continuamo il discorso nell'abitacolo.
"Io penso di essere obbligata a restare in casa, con la mia famiglia e quella pazza di Jessica." Borbotta innervosita Kate, la quale non sembra molto entusiasta del suo programma.
"E tu?" Mi chiedono le mie amiche, "Penso che resterò con April, la compagnia di mia madre non è delle migliori... andrò a farle visita nel pomeriggio, forse." Dico mentre spingo l'ecceleratore dell'auto e mentre April sembra sollevata di non passare il Natale da sola, io mi rattristo ripensando a mia madre, al nostro rapporto dopo la morte di mio padre, a come è morto mio padre.
Sospiro pesantemente, abbassando di poco il finestrino cosicché l'aria fredda invernale possa entrare e mischiarsi con quella calda dell'auto.
Tuttavia lo sollevo dopo un paio di minuti, perché cominciava a far freddo.
Ognuno si perde tra i propri pensieri, quando mi viene un'improvvisa idea "Beh, potremmo mangiare tutti insieme la sera prima di Natale, alla Vigilia."
April annuisce antusiasta, mentre Kate porta le mani ai capelli "ODDIO, L'ALBERO DI NATALE! JANE SVOLTA QUI A SINISTRA." io faccio come mi dice, non capendo alla perfezione i suoi pensieri, appena svolto a sinistra, Kate mi dice di accostare.
Quando lo faccio lei scende, entrando in un negozietto decorato con accessori natalizi nella vetrinetta mentre fuori c'è un Babbo Natale di plastica che quando apri la porta dice "Oh oh oh, Buon Natale e Buone spese! Grazie per averci scelto!"
Uhm, improvvisamente il Babbo Natale diventa inquietante quando lo immagino in una stanza buia che ti fissa con gli occhi luminosi gialli mentre dormi.
"Non resti a Natale con me, solo perché ti faccio pena, vero?" Mi chiede a quel punto la rossa tinta, ed io aggrotto le sopracciglia dato che l'idea non mi aveva nemmeno sfiorato.
"Cosa? Assolutamente no, ero sincera prima e onestamente mi farebbe piacere trascorre il natale con te." Le dico prontamente e lei mi sorride grata.
Poi Kate esce dal negozietto con due sacchetti grandi pieni di non so che cosa e un uomo accanto a lei, molto muscoloso e alto che indossa una divisa da lavoro e un capellino blu, esce portando sulle spalle un grande albero. Kate entra in macchina con gli ingombranti sacchetti e l'omaccione, carica l'albero in un furgoncino.
Lei sorride, "Fai strada Jane, dobbiamo mostrare a Carl la strada per andare a casa nostra."
Non oso fare domande e sospiro, facendo quello che lei mi ha chiesto.
Non ci mettiamo troppo ad arrivare a casa, le strade non sono molto piene di traffico dato che le persone sono rintanate nei centri commerciali per acquistare regali all'ultimo minuto.
Io sono tra queste persone, tra due giorni è Natale ed io non ho minimamente idea di cosa regalare ai miei quattro amici. La persona che mi mette più in crisi è Sean.
Carl esce dal furgone, parcheggiando poco dopo di noi, apre le ante del veicolo e prende sulle spalle l'albero, proprio come prima.
Noi invece scendiamo tutte le buste degli acquisti di oggi e a fatica facciamo entrare tutto nell'ascansore, compresi noi, fortuna che è grande.
Kate da le chiavi di casa ad April, l'unica un po' più libera di noi coi sacchetti e apre la porta del nostro appartamento, Carl entra in casa con noi mettendo l'albero nel salotto, vicino il divano e la finestra, sotto ordine di Kate.
A quanto pare i ragazzi non sono ancora tornati dalle loro commissioni, io pigra per come sono rifilo una scusa alle ragazze dicendo di aver bisogno di una doccia urgente e calda,  sono troppo stanca e pigra per disfare quello che c'è nei sacchetti.
Quindi corro in doccia, portandomi dietro il mio pigiama anti-sesso e l'intimo, quello con i gattini che inseguono un gomitolo di lana e mi rintano nel box doccia, mentre l'acqua calda produce il suo solito suono scrosciante e rilassante e il vapore riempe la stanza velocemente, appannando persino il vetro.
I muscoli si rilassano provocandomi una piacevole sensazione mentre la mia pelle si riscalda piacevolemente.
Ma li devo fare per forza questi regali di natale? Mi mandano in crisi, peggio di un compleanno. È irritante poi anche la pratica commerciale che sfruttano i venditori si questa festa.
Dico, perché mettere gli sconti dopo? Perché non prima?
Con questi pensieri esco dalla doccia, con la pelle calda e fumante mentre mi asciuga con l'accapatoio.
Metto i vestiti nella cesta dei panni sporchi, mi vesto del pigiama ed esco.
Dovrei ringraziare Kate di portare i nostri vestiti alla lavanderia, nel piano sotterraneo dell'edificio.
Quando torno nel salotto, vedo l'enorme albero di natale verde riempito già di lucine, Kate si diletta ad attaccare le palle di Natale, mentre April appende animaletti o altri accessori, come dei cervi, dei gufi, delle stelline e qualche cioccolatino.
Inoltre, proprio per aumentare l'aria Natalizia, hanno messo la famosa canzoncina di Natale Jingle Bells, dal computer della bionda, sento la voce maschile del cantante recitare allegramente le parole ormai conosciute in quasi tutto il mondo, "Dashing through the snow
In a one horse open sleigh
O'er the fields we go
Laughing all the way
Bells on bob tail ring
Making spirits bright
What fun it is to laugh and sing
A sleighing song tonight
Jingle bells, j-jingle bells
Jingle all the way..."

Nel mio cuore alberga una meravigliosa sensazione di leggerezza.
Il campanello suona e vado verso la porta d'ingresso, vedo Sean e Mett dallo spioncino, arrossisco spontaneamente e cerco di contermi.
Non so quanto tempo passa, ma vedo Mett suonare di nuovo il campanello perché ancora nessuno ha aperto.
Apro finalmente la porta, nonostante non ho recuperato al 100% il mio contegno.
Apro la porta e vedo Sean prima guardarmi negli occhi, facendomi battere il cuore e poi passare ad osservare il mio corpo.
Nello stesso momento sento Metthew scoppiare a ridere, "cosa sono quelli? Gomitoli? E quelli? Gattini?"
Metto il broncio, "Cosa hai contro il mio bellissimo pigiama anti-sesso?"
Quando entriamo nel salotto, troviamo le mie amiche con in mano un bicchiere di liquido scuro, che ondeggia nel bicchiere perché si muovono a ritmo di musica.
Tutt'altro tipo di musica poi, e non so se è cosi adatta per allestire un albero Natale.
Quando Kate si accorge del biondo, lui gli sorride e gli dice "Mett, prendimi in braccio devo mettere la stella in cima all'albero e non ci arrivo."
Lui va in soccorso alla sua ragazza, "Arrivo nana." E l'alza mentre lei gli da uno schiaffetto.
E mentre la cantante della musica detta un ritmo più veloce, come quello del mio cuore, canta, "I live for the applause, applause, applause. I live for the applause-applause, live for..."
Sento il respiro caldo di Sean scontrarsi col mio orecchio e, mentre sento il corpo caldo di Sean sfiorarmi da dietro, lui mi sposta i capelli da una parte del collo, liberando l'altra, "Di un po', hai detto bellissimo pigiama anti-sesso perché hai paura di saltarmi addosso anche sta sera?"

Philofobia - Non smettere mai di guardarmi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora