“Non si è mai troppo vecchi finché si desidera sedurre e, soprattutto, finché si desidera essere sedotti.”
-Charles Pierre BaudelaireLo sento sospirare mentre io abbandono il viso sul suo petto, sentendomi protetta.
Che sei mia.
Mi ha detto solo solo poche ora prima, davanti il cameriere.
Che fosse stato geloso?
"Ho una domanda." Esclamo.
"Dimmi."
Mi allontano un po' per guardalo negli occhi, "Come mai mi hai baciato davanti il barman sta notte?"
Nei suoi occhi leggo sopresa, probabilmente non si aspettava questa domanda.
Aggrotta le sopracciglia, "Mi andava." Borbotta distogliento lo sguardo.
Mi avvicino al suo viso, obbligandolo a guardarmi, "Forse. Ma non sembrava questo il motivo, quando il cameriere mi stava chiedendo di uscire insieme a lui."
Le sue labbra di riducono ad una fessura sottile, "L'alcool ti avrà dato alla testa."
Scuoto il capo, sorridendo sghemba, "Non avevo ancora bevuto."
Scrolla le spalle, come qualcuno che sta per essere messo alle strette, "Evidentemente l'odore dell'alcool ti ha confuso i sensi."
Picchietto il dito sul suo petto duro, "Non l'hai fatto perché eri geloso?"
Inarca un sopracciglio, guardandomi scettico, "Da quando sei cosi franca?"
Scrollo le spalle, accennando ad un sorriso soddisfatto che preannuncia una vittoria, "Stavi marcando il territorio?"
"Rispondi ad una domanda con un'altra domanda? Non si fa, Jane." Mi riprovera, con le spalle al muro.
"Eppure l'ho appena fatto." Ghigno.
Mi guarda ammuttolito, senza l'ombra di una risposta sulla lingua.
Evento straordinario, sono riuscita a zittirlo.
"Rispondi alla domanda." Ordino perentoria.
"Stai forse insinuando che tu sia di mia proprietà?" Evade ancora.
Lo guardo in tralice, piegando la testa, "Questo l'hai detto tu, proprio sta notte, dopo avermi baciata."
Aggrotta la fronte, probabilmente si sta pentendo di essere stato un esempio sul come vincere una discussione.
"Eri proprio ubriaca."
Incrocio le braccia al petto, attirando la sua attenzione, "Dato che ostenti tanto a non ammettere quello che hai detto, allora io sono libera di uscire con chi voglio, no? Potrei tornare da quel barman e..."
Sbuffa, interrompendomi, guardandomi irritato, "Ti stava spogliando con gli occhi e questo lo posso fare solo io. In ogni modo possibile."
Porta la mani dietro alla mia schiena, sganciandomi fulmineo il reggiseno e togliendolo.
Imbarazzata, attacco i nostri corpi, facendo combaciare i nostri petti, per coprirmi in qualche modo.
"Non mi dispiace nemmeno così." La sua voce roca dall'eccitazione mi fa venire i brividi, aumentando la voglia che ho di lui.
I suoi occhi pregni di lussuria mi spogliano più di quanto io non lo sia già, lasciandomi senza fiato.
"Maniaco." Farfuglio.
Le sue mani si poggiano sui miei glutei, stringendoli, e mi spinge contro il suo bacino facendomi sentire il suo desiderio.
Il desiderio che ha di me.
Solo di me.
"Non lo nascondo mica."
Una malsana idea mi balena alla mente ed incapace di reprimerla mi alzo in punta di piedi. Mi avvicino al suo collo inalandolo il suo profumo e gli passo su la lingua sensualmente, "Avanti dillo." Mormoro piano.
Lo sento ispirare bruscamente, "Stai cercando di sedurmi?"
Forse. Probabilmente si.
"Non oserei mai." Rispondo ironica.
L'arte della seduzione si impossessa di me e avvicino il mio viso al suo.
Sfiora con le mie labbra le sue, poi sfioro la guancia, la curva della mandibola, la mascella, gli zigomi e poi scendo su, passandole sul collo, sulla clavicola e sul petto.
"Devo dirti in realtà, che sono già sedotto. Però puoi continuare liberamente."
Salgo lentamente, sorridendo sul collo, "Sai già sedotto?"
Schiarisce la voce, che rimane comunque roca, "Pensavo fosse chiaro."
Non molto, in verità.
"Posso continuare se lo ammetti." Mi stringo a lui, strofinando il mio corpo al mio.
Le sue mani stringono possessivamente i miei fianchi, con forza e in altre circostante, probabilmente, avrei sentito dolore.
Le mia labbra sfiorano ancora una volta le sue, i miei occhi si incatenano ancora una volta ai suoi così magnetici.
Il suo sguardo cade sulle nostre labbra che si accarezzano, mi ingorgoglisco dell'abilità che non sapevo di avere e gongolo vedendo come lui ne subisce gli effetti.
I suoi occhi accarezzano il mio viso, rivolgendomi ancora una volta il suo sguardo bramoso.
"Si, si. Va bene, hai ragione. Sono geloso."
Ghigno soddisfatta, lascio salire le mie mani, che sfiorano le sue braccia calde, fino alle sue spalle, aggrappandomici.
"Ripetilo." Intimo.
"Sono geloso." Le parole gli scivolano via come dolce miele, come nettare degli dei.
"Ancora." Ordino.
"Sono geloso." Si perde nei miei occhi.
"Quanto?" Chiedo col fiato sospeso.
"Tanto. Tantissimo."
Voglioso d'autorità mi chiude tra il suo corpo e la piscina, "E adesso levati queste mutande, non ho intenzione di aspettare oltre. Mi hai già torturato e ti sei divertita più che abbastanza."
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Philofobia - Non smettere mai di guardarmi 2
RomantikSecondo volume di "Non smettere mai di guardarmi." I rapporti di Jane con Sean non vanno di certo a gonfie vele, la loro non è una coppia normale, né dichiarata e ai loro problemi di cuore si aggiungono anche quelli con i loro più cari amici, Kate...