Secondo volume di "Non smettere mai di guardarmi."
I rapporti di Jane con Sean non vanno di certo a gonfie vele, la loro non è una coppia normale, né dichiarata e ai loro problemi di cuore si aggiungono anche quelli con i loro più cari amici, Kate...
E anche questo volume è giunto al termine, concludendo così la duologia Non smettere mai di guardarmi.
Io stessa mi sono resa conto che dall'inzio del primo libro fino ad ora ho molto migliorato il mio modo di scrivere e vi ringrazio di avermi seguita fino a qui.
Come avrete capito dal titolo, sto scrivendo un altro libro e alcuni personaggi di questa storia ci seguiranno nel prequel che sarà ambientato tre anni prima dell'incontro tra Jane e Sean, proprio quando Sean sta scoprendo la scottante verità sulla sua famiglia e la storia parlerà proprio Erick e la sua Annie.
L'inizio della fine
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Trama:
Prequel della duologia "Non smettere mai di guardarmi".
Il libro si ambienta tre anni prima dell'incontro tra Jane e Sean e questa volta il personaggio principale è proprio Erick, quando ancora era un ragazzo con le rotelle al posto al giusto.
Questa è la storia di Erick e di Annie.
Erick Hill è un neo-ventenne, si è lasciato la scuola alle spalle appena l'anno prima dato che al terzo anno è stato bocciato per avere insultato l'insegnante, additandola come "Una vecchia racchia che ancora si crede una ventenne e che è costantemente in cerca di un uomo di cui approfittarsi, possibilmente ricco sfondato." Ebbene, quella era proprio l'insegnate di letteratura e non è stata molto felice di sentire quello che Erick aveva da dire su di lei, infatti ha deciso che quell'anno non l'avrebbe passato e gli ha gentilmente donato un anno in più da passare in quell'inferno che si usa chiamare scuola. Erick non ha mai pensato di iniziare una relazione stabile, nessuno l'aveva mai attratto in quel senso ma non gli pesava, sapeva che ogni cosa aveva il suo tempo e che l'amore non era per tutti. Non sapeva, in realtà, se l'amore facesse per lui o meno ma credeva anche che era inutile crogiolarsi per qualcosa che per vent'anni aveva fatto a meno, e inoltre quell'assenza non l'aveva ucciso.
