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Pov' luke
Dopo aver raccontato tutto a Jecob, mi sento più tranquillo, anche se ho ricevuto diverse minacce di morte.
Dun tratto sento qualcosa che non va, e capisco subito che questa sensazione proviene da Kate.
L:- Kate ha qualcosa che non va, sento dei ricordi tutti assieme e continua a pensare una frase " assassina"- rivelo a Jecob. quest' ultimo, sembra molto spaventato, si alza di corsa dal mio letto correndo verso la camera di Kate, io lo seguo anche se non comprendo il suo comportamento.
Che sta succedendo?
Entriamo di colpo in bagno trovando, Sara affianco a lei che piange. Kate si tocca una cicatrice posta sopra il seno sinistro, il suo sguardo è perso nel vuoto.
J:- cazzo no, sta rivivendo quel momento...- lo vedo impanicato come se Kate potesse morire da un momento all' altro, invece sembra persa nei suoi pensieri.
J:- JOSÉ, JESSICA CORRETE-  urla.
Niente, lei non si muove, l'unico segno di vita che dà è il toccare la cicatrice.
Dopo pochi secondi i due ragazzi entrano nel bagno, appena vedono la ragazza in queo stato cambiato espressione.
Jessica inizia a piangere, José cerca di aiutare Jecob parlando con lei.
Ma che sta succedendo?
J:- Kate ascoltami, è tutto finito, non vivere nel passato... ora stai bene sei qui con me, con noi.-  a Jecob sfugge una lacrima al suo controllo.
Deve essere successo qualcosa di davvero brutto per averli ridotti così.
K:-Sono un assassina, qui figli non hanno piú un padre-
Sento Kate nei miei pensieri.
L:- hey piccola, tu non sei un assassina... ascolta me, sono io Luke! Non so cosa ti stia succedendo ma torna qui. Tu non sei un assassina...-
So che mi ha sentito.
Ad un tratto gira la testa nella mia direzione, incastra i suoi occhi nei miei.
K:- come fai a dire di no?- tutti si bloccano sul posto all' udire la sua voce.
Josè abbraccia Jessica che piange a dirotto, mentre Jecob, con molta cautela si allontana da lei, facendo alzare Sara in piedi, allontanandosi.
Ci siamo solo io lei.
L:- perchè io lo sento, qui e qui- dico indicando il cuore e la testa- qualsiasi cosa tu abbia fatto...- esce dall'acqua, tutti chiudono gli occhi. Lei si avvicina sembra di più a me, il suo corpo e nudo, ma, anche se la tentazione di abbassare lo sguardo è tanta, i miei occhi rimangono puntati in quel grigio. Allungo un braccio per prendere un asciugamano grande, per poi avvolgerlo al suo corpo.
Jessica singhiozza, e Josè la stringe ancora di più a se per quanto è possibile.
Quando Kate arriva vicinissima a me, mi abbraccia sussurrano un "grazie".
La prendo in braccio è troppo debole per camminare. La poggio sull' letto, i suoi occhi ora sono chiusi ed ha un area beata in volto.
L:- qualcuno mi spiega cosa è appena successo?- chiedo cercando di mantenere la calma...
Jecob:- sei ancora vivo?... Jessica, Josè, è ancora vivo- li guardo.
Sembrano stupiti...
Jescob:- sei... sei riuscito a calmarla...-
L:- ok adesso basta, pretendo una spiegazione.- la mia pazienza sta arrivando a termine.
Jessica:- ď accordo ma usciamo di qui, andiamo in sala-
Usciamo dalla stanza, prima pero copro Kate con le coperte e quando non ho più la visuale del suo splendido corpo, tolgo ľ asciugamano. Ormai completamente bagnato. Poso un dolce bacio sulla sua fronte.
L:- buona notte piccola- poi esco dalla camera.
Trovo gli altri seduti sul divano e sulle poltrone, il loro sguardo è stanco.
L:- quindi?- chiedo impaziente di sapere il motivo del loro comportamento.
Questa volta a iniziare il racconto è Jecob
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J:- quando arrivai, la trovai immersa in una pozza di sangue, terrorizzata, tremava dalla paura e dal freddo, aveva ferite in tutto il corpo.
La presi e la portai a casa, la curai.
Ero spaventato, per ciò che sarebbe successo se non avesse perso il controllo...
Quando raccontai ľ accaduto al padre lui già lo sapeva, le mogli, i bambini alcuni anziani del branco erano venuti a chiedere ospitalità.
Nei giorni seguenti tenemmo Kate sotto controllo, ebbe crolli emotivi, incubi impossibili da sopportare. Quando si sveglio per poco non si strappò la pelle di dosso per togliere i residui delle luride mani di quegli stronzi,  che viaggiavano sul suo corpo.
Cadde in uno stato di trance, non mangiò,  non bevette e non si mosse per 1 mese intero, solo le flebo la mantenevano in vita.
Era come in coma...
Un giorno si risvegliò  e mi attaccò, era spaventata, quando capì che ero io, scoppio a piangere, tutto lo stress accumulato in quel mese, la stava distruggendo. -
La voce di Jecob si spezzò...
Se quei bastardi non fossero già morti li avrei ammazzati io.
S:- come fece a riprendersi?- chiese Sara con voce sottile.
Jecob:- non si riprese mai del tutto... ci volle tempo prima che tornò a mangiare, stava sempre più spesso da sola, le "streghe" del villaggio erano preoccupate.
Quando arrivó sua nonna tutto cambiò, io fui mandato in missione...-
Prese la parola Jessica.
Jessica:- con la musica torno anche a parlare, e la nonna la aiuto ad uscire quasi del tutto da quello stato, ma non sappiamo come fece... ma Kate non è mai guarita del tutto- dopo quel racconto andammo tutti a dormire, solo che io avevo paura per Kate, così decisi di dormire nel letto con lei.
K:- Luke...- mi chiamo appena mi poggiai sul suo letto
L:- dimmi- dissi
K:- sai già tutto vero? - domando...
L:- si-
Scoppio a piangere allontanandosi come per paura di ferirmi.
Le cinsi un fianco con un braccio portandola più attaccata al mio petto.
L:- se fossero ancora vivi, li avrei ammazzati io, torturandoli, rompendo ogni ossa del corpo. - si strinse il più possibile a me, poi si addormentò e con lei anche io 

la ragazza lupo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora