Può succedere a tutti. Qualsiasi sia il lavoro che si compia, o incarico da svolgere, può accadere che si giunga a sera con un problema irrisolto durante tutta la giornata lavorativa nonostante sia stato fatto ogni possibile tentativo di risolverlo e, con la frustrazione di non esserci riusciti, finalmente a casa, si sprofondi in un sonno ristoratore. E poi, come d'incanto, il mattino successivo, si scopre che la soluzione fosse più semplice del previsto.
In altre, invece il problema è semplicemente scomparso.
Ma un problema, non scompare mai realmente.
Si nasconde.
La tentazione che ebbi quel mattino, fu quella di chiamare immediatamente l'ispettore Grimaudo.
Composi le prime tre cifre del numero del commissariato usando il telefono nuovo, fornito da mia moglie il giorno della sua visita, poi però cambiai idea.
Fu un dubbio a fermarmi.
Posai il telefono sul letto, e dal cassetto presi nelle mani il mio precedente telefono, quello riportato al proprietario, cioè il sottoscritto, dalla nostra efficientissima e, serissima, Polizia italiana.
Scartai immediatamente l'idea semplificata della verità che mi ero costruito durante la notte.
Talmente banale che mi vergognai di averla presa in considerazione.
La fotografia scattata da Jaspreet non poteva essere casuale e dovetti ammettere che un nesso tra lei e quanto mi era accaduto doveva pur esserci.
Era inutile negarlo, aveva ragione l'ispettore Grimaudo ed io, con il mio comportamento, non avevo certamente semplificato le cose. E nonostante questa razionalità, qualcosa mi tratteneva ancora.
Mi convinsi allora che in quel telefono ci fosse qualcosa per me. Un messaggio forse, oppure un'indicazione che mi portasse dalla donna.
Doveva essere quello l'intento, sebbene averlo pensato in quel modo era stato sicuramente rischioso. Era possibile che avesse scelto quel modo per farmi capire che nelle sue parole ci fosse la verità.
Stava indagando su di me.
Così aveva detto, e non le avevo creduto, ma ora non potevo continuare ad ignorare le sue parole. L'ispettore Grimaudo aveva confermato l'identità della persona. Insomma c'era molta più concretezza di quanto fino a quel momento ero stato disposto a prendere in considerazione.
Un messaggio dunque. Ma quale?
Cercare un'informazione nascosta in uno smartphone Apple del 2019 era un'impresa non semplice se, come me, si partiva soltanto da una semplice intuizione. Il mio telefono era sicuramente stato setacciato dalla Polizia con il risultato che se avessero già trovato qualcosa, la Grimaudo me lo avrebbe sicuramente già detto. Come credere allora che avrei potuto trovare la chiave di quel enigma?
Ed infatti...Messaggi: nulla, li scorsi tutti fermandomi alla data dell'infarto. Whatsapp e Messanger: stesso risultato. Istangram, nulla. E neppure su tutte le altre applicazioni del telefono che conoscevo.
Mi concentrai sulla rubrica, ma scartai l'idea dopo banali tentativi come "Jaspreet" e tutto ciò che era registrato sotto la lettera J e tutti altri vani modi di storpiare il suo nome.
Dopo due ore, niente.
E quello stato, mi ricordava quanto già prima avessi avuto nulla nelle mie mani ogni volta che avevo tentato di ricostruire quella (maledettissima) mattina: il nulla appunto.
Poi scrissi Jaspreet su google e si aprì il solito mondo in cui all'apparenza si può trovare di tutto, ma in realtà la ricerca deluse le mie aspettative.

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A pelo d'acqua
Mystery / Thriller@ pubblicato cartaceo da Edizioni della Goccia: Andrea è un medico. Vive a Torino, la sua è una vita solo apparentemente normale. Ha una sola passione: l'arte. Ed è proprio questa che lo porta ad imbattersi in una storia che cambierà la sua vita r...